E’ un vizio antico di tutte le forze politiche e movimenti salire sul carro del vincitore
Attribuirsi di meriti di altri
Leggevo un post del PD di Ardea sulla manutenzione della via Laurentina.
“Era il 12 febbraio 2021 di Teresa Zotta che scriveva: Quanto l’informazione fa spettacolo: “a gennaio la vice sindaco annunciava: Si! annunciava lo sblocco dei fondi dopo 6 anni. Il che significa che sono fondi che dovranno essere utilizzati solo per quei lavori e che ammontano a 4 milioni di euro. Significa che per utilizzarli si dovrà approvare il bilancio come sanno bene quelli che dichiarano e che fanno parte del Consiglio metropolitano e che da “vecchi” della politica sanno meglio di me come funzionano le cose. “La sindaca Raggi fa le passerelle! leggo. Con tutti il rispetto. Ho dichiarato io, quindi? Come si dice? Sbatti il mostro in prima pagina. Ricapitolando: ci sono 4 milioni per lavori sulla Laurentina che noi abbiamo sbloccato in un lavoro con il governo guida Conte e 1 e 2. Aspettiamo il bilancio e vediamo chi se ne vorrà prendere merito. Ovviamente tutto questo non andrà sulle prime pagine e resterà qui fra pochi intimi e qualcosa mi dice che la passerella la stanno facendo altri. Comunque. L’importante è poter cominciare i lavori che attendono da tempo e poter utilizzare i fondi che NOI siamo riusciti a sbloccare”.
Mi preme chiarire, da cittadina attiva di questo territorio, che la verità va detta, sempre e comunque. Nel 2019/2020, raccogliemmo, con il prezioso aiuto di Antonella Izzi, moltissime firme per denunciare la mancanza di sicurezza di questo territorio, compresa la viabilità di strade come la Laurentina. Le firme furono notificate agli enti di competenza, compresa la città metropolitana con Sindaca Virginia Raggi e vice la dott.ssa Teresa Zotta. Un gruppo di cittadini si sono riuniti in un comitato spontaneo “AttiviAmoArdea” che, tramite incontri online, ha sempre sollecitato alla dott.ssa Zotta interventi per il ripristino della sicurezza della via Laurentina, oltre alla nostra associazione Rivalutiamo Marina di Ardea. Così come ha sollecitato la costruzione di una scuola media superiore e, sempre per rispetto della verità, con la collaborazione dell’amministrazione 5stelle di Ardea. Condivido la risposta della vicesindaco 5stelle di Città Metropolitana dott.ssa Teresa Zotta nel lontano febbraio 2021, quando già da allora altri si adoperavano per prendersi i meriti di aver trovato 4 milioni di euro, che risultavano dispersi nei cassetti delle scrivanie di quelli bravi. Così come ad Ardea sono stati ritrovati milioni di euro di mutui che i cittadini hanno pagato da anni e mai spesi. La Laurentina è stata dimenticata, per anni, ne è testimone il manto stradale ridotto ai minimi termini che se potesse parlare, causa parolacce ricevute, probabilmente manderebbe a quel paese decine di amministrazioni. Non siamo stati i soli a denunciare situazioni ormai insostenibili ma sicuramente avremo contribuito, nel nostro piccolo. Spero che l’amministrazione PD di Gualtieri abbia la correttezza morale di riconoscere che non può essere stato un suo merito, visto che si è insediata da pochissimi mesi in città metropolitana. Ed anche il PD di Ardea dovrebbe avere onestà intellettuale di riconoscere il merito a chi si è adoperato per il risultato odierno, ossia l’amministrazione uscente. Non me ne vogliano Antonino Abate ed Alessandro Mari. Poi che ci siano altri personaggi che vogliono prendersi il merito, è purtroppo una realtà scontata vista la prossima tornata elettorale. Ricordassero anche loro che fino al 2017 erano al governo di questa città e non hanno lasciato un territorio invidiabile, anzi…
Anna Leardi
In merito al rifacimento del manto stradale di via Laurentina, corre l’obbligo al PD, di precisare lo stato delle cose e i meriti di chi effettivamente può vantarsene non consentendo ad altri di appropriarsene, come pare stia avvenendo.
Premesso che la strada in oggetto è di competenza delle Città Metropolitana, si precisa anzitutto che i lavori partiranno il 14 marzo ed interesseranno il tratto stradale che va da Caronti fino al centro della città, per un importo di circa 600.000 euro; lavori che fanno seguito ad altri tratti già eseguiti.
Appare evidente che lavori di tale rilevanza il merito debba essere anzitutto attribuito ai tecnici della Città Metropolitana e agli assessori e dirigenti competenti. In tale ambito non può non citarsi il valente assessore della C.M. Chioccia e l’assessore di Ardea Di Biagio.
Ovviamente, per la parte politica, non può essere sottaciuto il ruolo e l’impegno preponderante del Partito Democratico e la fattiva collaborazione del M5S.
La novità in oggetto e tutte le altre che si sono susseguite nell’ultimo anno, confermano in maniera indiscutibile e dimostrabile, che la decisione del PD di rompere gli indugi e stringere un rapporto di collaborazione col M5S ha dato e continuerà a dare frutti importanti per la comunità di Ardea, e di questo ne possono andare fieri gli esponenti locali del partito, il proprio consigliere ed assessore.
PD Ardea
Per la liberalizzazione delle concessioni balneari
Balneari agitati
Il mondo balneare in agitazione. Dopo l’intervento del Presidente del Consiglio Mario Draghi, sull’adozione della direttiva europea per la liberalizzazione dell’assegnazione delle concessioni balneari, il mondo dell’imprenditoria, sta facendo sentire le proprie ragioni.
Da un lato c’è da registrare che alcuni sondaggi sono incredibilmente a favore della messa a bando delle concessioni demaniali, e questo è sintomatico di un grosso problema comunicativo.
I balneari dal canto loro si sentono penalizzati e, secondo loro, passano per fannulloni che lavorano solo due mesi all’anno. Nessuna risposta arriva da parte del governo, che evita qualsiasi condivisione.
Nessuno ha adottato delle iniziative per evitare lo scontro su una vicenda che sta nuovamente conquistando il dibattito nella popolazione. Anche la stagione di quest’anno sarà molto complicata, e per le tante imprese a carattere familiare, la maggioranza di loro, in quanto è l’unica fonte di reddito per una famiglia che svolge un’attività commerciale come quella della gestione della spiaggia e del mare.
Le spiagge di Anzio-Nettuno e di tutto il litorale a sud di Roma, rappresentano un enorme volano per l’economia della Regione. Non è un aspetto insignificante e neanche da prendere sotto gamba.
“Le due Città confinano e propendono verso il mar Tirreno, traendo da tale posizione geografica, gran parte della propria economia, perlopiù turistica nel periodo estivo, ma non solo, vedi: - la pesca, la cantieristica, la manutenzione impiantistico/edilizia delle strutture, tra cui risulta comprovata e interdipendente sinergia; con impiego e lavoro per tantissimi cittadini, soprattutto giovani – ha scritto Giuliano Valente, dell’ordine degli avvocati di Roma -. Le rispettive Amministrazioni Comunali, dovrebbero avere in grande conto ed interesse la tutela e salvaguardia di tale Patrimonio, sia impersonale (strutture), ma soprattutto personale, cioè fatto di carne, di sangue ed ossa, ovvero dei Cittadini impiegati a vario titolo nel settore.
Essendo legato per molti motivi, al Territorio, a cui credo di avere contribuito a migliorare, sia in termini di impianti e conseguentemente in termini di novelle opportunità di occupazione, durante il mio incarico operativo (A.D. MARINA), sia in termini di idee e progettazione politica, durante il mio incarico come consigliere comunale di nettuno, proroga concessioni demaniali marittime. Nella specie, a seguito della sentenza del 20/10/2021 da parte del Consiglio Di Stato.
Tanquam non esset, così recita la sentenza del consiglio di stato del 20/10/2021 (n. 00017/2021 reg.prov.coll.-n. 00014/2021 reg.ric.a.p.), che nelle motivazioni in diritto, riguardo alla proroga ex lege delle concessioni demaniali marittime fino al 2033 (ll.145/2018 commi 682-683), arriva a concludere: “…se la proroga è direttamente disposta per legge ma la relativa norma che la prevede non poteva e non può essere applicata perché’ in contrasto con il diritto dell’unione, ne discende, allora, che l’effetto della proroga deve considerarsi non esistente, come se non si fosse mai prodotto”.
Vieppiù decidendo e modificando (anticipando) in modo sostanziale il termine concessorio sopra riportato (2033), quindi stabilendone uno novativo: “…congruamente individuato al 31 dicembre 2023”. precisando e ribadendo a sostegno di tale decisione ulteriormente: “si precisa sin da ora che eventuali proroghe legislative del termine così individuato (al pari di ogni disciplina comunque diretta a eludere gli obblighi comunitari) dovranno naturalmente considerarsi in contrasto con il diritto dell’unione e, pertanto, immediatamente non applicabili ad opera non solo del giudice, ma di qualsiasi organo amministrativo, doverosamente legittimato a considerare, da quel momento, tanquam non esset le concessioni in essere”.
Va rilevato, che l’asse portante, ovvero il principio cardine su cui ruota, si basa e discende l’orientamento prima e la decisione poi del Consiglio di Stato risulta: “se sia doverosa, o no, la disapplicazione, da parte della repubblica italiana, delle leggi statali o regionali che prevedano proroghe automatiche e generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative; in particolare, se, per l’apparato amministrativo e per i funzionari dello stato membro sussista, o no, l’obbligo di disapplicare la norma nazionale confliggente col diritto dell’unione europea e se detto obbligo, qualora sussistente, si estenda a tutte le articolazioni dello stato membro, compresi gli enti territoriali, gli enti pubblici e i soggetti ad essi equiparati”.
La estrema rilevanza dell’oggetto di causa (questio iuris), indusse il Consiglio di Stato ad esigere una deliberazione in adunanza plenaria (ex art. 99, comma 2, c.p.a)., tanto più evocata e sottolineata in sentenza: “una particolare rilevanza economico-sociale che rende opportuna una pronuncia della adunanza plenaria, onde assicurare certezza e uniformità di applicazione del diritto da parte delle amministrazioni interessate nonché uniformità di orientamenti da parte delle amministrazioni interessate nonché uniformità di orientamenti giurisprudenziali”.
Infine, facendo proprio ed enunciando il principio di cui alla sopra richiamata motivazione il Consiglio di Stato sentenza: “ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa”, ovvero da tutte le amministrazioni dello Stato Italiano, senza alcuna eccezione”.
S.Me.
Tariffe sbagliate per il condono
Le nuove tariffe per il rilascio del titolo abilitativo in sanatoria per gli immobili oggetto di condono sono secondo voi corrette? Secondo me no, di seguito vi spiego il motivo.
Con determina num.reg.gen. 792 del 21/05/2021, a firma del dirigente Ing. Emanuele Calcagni, è stato affidato il servizio di supporto all’attività istruttoria di gestione delle istanze di condono edilizio (L. 47/85 - L.724/94 - L.326/03) con un aggio per la società di Guidonia (CO.GE.S.I srl).
Da geometra, ho accolto positivamente questo nuovo servizio, pensando che sarebbe servito ad aiutare l’intera comunità rutula. Purtroppo, però, questo non è accaduto perché i parametri di calcolo (oneri concessori) per il rilascio delle concessioni in sanatoria, hanno subito un aumento sproporzionato portando, in alcuni casi, cittadini ed imprenditori a dover rinunciare al ritiro della concessione richiesta. Fino a metà gennaio di quest’anno, il titolo abilitativo in sanatoria si ritirava con un importo di 4/5 volte inferiore dell’attuale, partito con il nuovo appalto affidato CO.GE.S.I srl.
Il motivo di questo aumento, riferisce l’ente comunale, è l’utilizzo del nuovo parametro (373,21 €/mq) applicato in base della Delibera di consiglio comunale n. 3 del 30/01/2018.
Secondo me, tale importo è inconcepibile.
Sia la normativa urbanistica, che ampia documentazione giuridica (es. Sentenza Consiglio di Stato n.3217 del 21/04/2021), affermano che “nelle ipotesi di procedimenti di condono, gli oneri di concessione vanno rapportati al momento di ultimazione dell’opera e della presentazione della domanda di sanatoria e non al momento del rilascio del titolo concessorio”.
Alla luce di quanto esposto, una cosa è certa: l’iter burocratico di condono edilizio risulta essere estremamente oneroso penalizzando professionisti, imprenditori, ma soprattutto i cittadini.
Dove sono i nostri rappresentanti di categoria professionale eletti, che dovevano tutelarci difronte a questo aumento di importi sproporzionato?
Che fine hanno fatto le fantomatiche associazioni di liberi professionisti del territorio che millantavano tutele e garanzie?
Purtroppo, tutti sono spariti nel nulla. Un silenzio assoluto che coinvolge, ahimè, anche la politica. Troppe parole spese al vento, ma pochi fatti concreti in aiuto delle famiglie devastate ad un aumento impressionante di tasse. Per quanto mi riguarda, ho incaricato un mio legale di fiducia per esporre tali criticità agli organi di competenza, per ripristinare, il prima possibile, gli importi corretti.
Geom. Denis Di Martino