Verso la Denominazione di Origine Comunale
Prodotti locali
Con soddisfazione abbiamo appreso che la commissione Attività Produttive del Comune di Pomezia ha dato via libera al Regolamento comunale che istituisce la De.C.O. (Denominazione di Origine Comunale), il riconoscimento per i nostri prodotti tipici locali. Ricordiamo che nel 2018 la Pro Loco Citta di Pomezia ha creato il marchio NAP (nato a Pomezia) con cui abbiamo cercato in questi anni di valorizzare i prodotti tipici locali e non solo.
Infatti anche tutte le nostre iniziative hanno il logo NAP : le botteghe storiche di Pomezia; il coraggio di investire; il coraggio oltre il rossetto; il coraggio di fare; coppie storiche e tutti gli altri progetti della nostra Pro Loco. Progetti ed iniziative che vogliono creare quel senso di appartenenza, ma soprattutto costruire una economia propositiva e circolare. Lo scorso anno in un incontro con il capogruppo del Pd locale Stefano Mengozzi illustrammo tutte le nostre iniziative e i nostri obiettivi e ricevemmo ampia condivisione dei nostri progetti con l’impegno di valorizzarli. Quindi ora che un primo passo è stato fatto ringraziamo il consigliere Stefano Mengozzi che a nome del Pd locale ha presentato la proposta e tutti i membri della commissione consiliare che l’hanno recepita. Un particolare ringraziamento va al nostro segretario Vincenzo Scherillo che ha supportato il consigliere Mengozzi nel produrre la proposta.
Debbo anche sottolineare che gran parte dei nostri progetti sono patrocinati dalla Regione Lazio e questo ne ribadisce la loro validità.
Inoltre un nostro progetto, quello delle Botteghe Storiche, oltre ad essere condiviso da altri Comuni è stato riproposto anche dalla stessa Regione Lazio anche se nel nostro caso viene insignita del titolo di bottega storica l’attività familiare che ha compiuto 50 anni e non 70 anni come stabilito nel progetto regionale.
E’ doveroso sottolineare che la Pro Loco citta di Pomezia ha sempre cercato di coinvolgere anche l’amministrazione comunale nei suoi progetti non avendone ricevuto fino ad ora nessun apprezzabile riscontro. Vedi il progetto delle “botteghe storiche” in cui abbiamo chiesto il patrocinio e senza avere a tutt’oggi alcuna risposta. Ora vedo che il dialogo ha portato a questo risultato positivo e questo è un riconoscimento al gran lavoro fatto dai volontari della nostra Pro Loco.
Ci auguriamo che sia solo il principio.
Claudio Mazza
Latium Vetus ha fatto ricorso al Tar. La sentenza è attesa per il 16 marzo
Lottizzazione ex Tacconi
Si è tenuta lo scorso martedì 15 febbraio 2022, presso il TAR Lazio, l’udienza di merito volta ad esaminare le ragioni del ricorso presentato da Associazione Latium Vetus APS, che ha impugnato la delibera n. 47/2020, votata dal Consiglio comunale di Pomezia il 27 ottobre 2020, e la determina dirigenziale n. 1167 del 28 settembre 2020, con le quali l’ente locale di Pomezia ha riesumato la maxi lottizzazione ‘ex Tacconi’, riconducibile alla Petromarine Italia, impresa fuoriuscita dalla galassia societaria del patron dei rifiuti Manlio Cerroni.
Associazione Latium Vetus ha portato avanti i propri obiettivi di difesa territoriale con coerenza e determinazione.
No allo scempio. Nell’area di Campo Selva, sulla via del Mare tra Torvajanica e Pomezia, infatti, si consumerà, secondo le volontà dell’amministrazione comunale pometina, uno stupro territoriale senza precedenti: 140.000 metri cubi di cemento da convertire, in piena campagna, in edilizia popolare e palazzi, anche con notevole consumo di suolo agricolo oggi inedificato - per installare 1700 nuovi abitanti.
Lo diciamo senza mezzi termini. La responsabilità di questa sconsiderata scelta alberga nella sciatteria e nella pochezza politica di chi oggi ‘governa’ Pomezia e che nel 2020 arrivò a votare questo piano lottizzatorio, decidendo così, deliberatamente di sacrificare, sull’altare di cementificatori e palazzinari, una zona verde di grande importanza territoriale – situata a soli 50 metri dal geosito dei laghetti della ex cava Tacconi e ad un solo chilometro dal Parco archeologico dell’antica Lavinium.
“Ci ha fatto molta impressione -dichiara Giacomo Castro, Presidente di Associazione Latium Vetus APS - aver visto il Comune di Pomezia al fianco della società Petromarine Italia. Allo stesso modo è stato veramente disgustoso leggere le memorie difensive dell’ente locale, perfettamente allineate a quelle presentate dalla Petromarine. Ha il sapore di un tradimento politico nei confronti della nostra città di Pomezia”.
Cemento ‘a 5 stelle’. Vale, infatti, la pena ricordare che questo piano urbanistico ‘della ex Tacconi’, fu approvato originariamente nel 2009, al tempo della giunta De Fusco, per poi essere bocciato con un voto del consiglio comunale nel 2016, dopo anni di battaglie giudiziarie che avevano dato pienamente ragione al Comune.
Tuttavia, il 27 ottobre 2020, con un clamoroso voltafaccia, l’amministrazione comunale di Pomezia, a trazione Movimento 5 stelle, votò di riesumare quella cubatura, cancellando e umiliando in un colpo solo sette anni di battaglie contro il contestatissimo piano.
Ad essere oggi denunciati da Associazione Latium Vetus al Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, non sono solo gravi vizi di merito, inerenti il persistere di quei motivi ostativi che avevano condotto nel 2016 alla bocciatura del piano, ma addirittura sospetti vizi procedurali, i quali avrebbero reso del tutto illegittima la pronuncia del Consiglio comunale di Pomezia del 2020.
La parola passa ora ai giudici del TAR Lazio.
La sentenza è attesa entro il 16 marzo prossimo.
Seguiranno aggiornamenti.
Associazione Latium Vetus APS
In motorino sul treno
2 marzo: dal sito satirico Dagospia: “flash! - dopo lo stadio, il treno: Se a San Siro avevano portato un motorino in curva, sulla linea Roma-Nettuno e’ spuntato all’interno del convoglio uno scooter con in sella un centauro, che si guardava intorno come se niente fosse: ha perso una scommessa? Era un omaggio al vespino di Mourinho in versione romanista? Oppure e’ semplicemente la prova provata che la follia non ha piu’ limiti?”.
T.R.