Il sito archeologico ed il museo dell’antica Lavinium illustrato da Luigi Celori in base ai racconti del nonno Giovanbattista Bello
Celori: il mio amore per Pratica di Mare
Luigi Celori racconta il suo rapporto con Pratica di Mare e la sua area archeologica, i ricordi di suo nonno Giovanbattista Bello con cui ha condiviso l’amore per l’antica Lavinium. Il sogno realizzato di aprire il museo e i progetti ancora in essere.
“L’antica Lavinium a Pratica di Mare è un sito archeologico di importanza mondiale. La leggenda narra dello sbarco dei troiani guidati da Enea datato circa nel 1500 a.C., dell’alleanza di Enea con il popolo dei Latini nella guerra contro Turno re dei Rutuli di Ardea. Le XIII Are presenti nel nostro territorio alle spalle dell’attuale Ethicon venivano utilizzate ogni anno per una festa rituale a cui partecipavano tutti i popoli del Latium Vetus. Le straordinarie scoperte alla fine degli anni ’50 degli archeologi prof. Ferdinando Castagnoli e Lucos Cozza dell’Università la Sapienza di Roma hanno portato alla luce straordinari reperti. Da subito mio nonno Giovanbattista Bello collaborò con loro nell’individuazione dei vari siti che ben conosceva essendo affittuario di quei terreni. Raccontava agli archeologi dell’aratro che si incagliava su quelle che poi scoprirono essere le XIII Are sulle quali sono ancora visibili i segni lasciati dall’attrezzo agricolo.
Mio nonno mi raccontava del giorno della scoperta della Minerva Tritonia da parte di un’altra straordinaria archeologa la professoressa Maria Fenelli recentemente scomparsa. Presente al ritrovamento, mio nonno la notte fece da guardia ai reperti prima che venissero rimossi. Cresciuto io stesso in questo ambiente, da sempre ho coltivato la passione per gli scavi di Pratica, un amore coltivato anche attraverso i racconti di mio nonno. Finalmente da consigliere regionale mi attivai per realizzare un mio sogno, quello di avere un museo in loco dove esporre i reperti trovati a Pratica. Nel mio primo mandato di consigliere regionale (1995-2000) pur essendo all’opposizione riuscii a fare stanziare 300milioni di lire entusiasmando in questo progetto anche l’allora governatore Piero Badaloni. Tale somma doveva servire per ristrutturare l’excaserma dei carabinieri nell’attuale area museale. Ricordo ancora la fatica per mettere d’accordo tre donne dal carattere forte: la prof.ssa Maria Fenelli per l’Università, la dott.ssa Annalisa Zarattini dei Beni Culturali e la dott.ssa Stefania Panella della Soprintendenza. Perché la parte più delicata era riportare i reperti scavati a Pratica, conservati in altri luoghi, nel neonato museo. L’altra sfida era riuscire a mostrare la completezza dei vari reperti in un sito museale piccolo rispetto alla grandezza di ciò che era stato trovato. Non restava che affidarci ad un numero uno, e quindi commissionammo la realizzazione al premio Oscar creatore di ET, Carlo Rambaldi e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Un piccolo gioiello di cultura nella nostra città.
Nel 2005, Il giorno dell’inaugurazione, ero estremamente soddisfatto perché realizzavo un sogno iniziato e condiviso con mio nonno. Subito dopo mi attivai per realizzare il parco archeologico considerando che l’area era già di grande interesse non solo nazionale.
Oggi che la famiglia Borghese sta procedendo al restauro del Borgo l’area archeologica adiacente ad esso può avere una maggiore valorizzazione. Nei lavori del Borgo è prevista una scuola di restauro ed una ulteriore area espositiva dei reperti conservati nei magazzini. Attraverso un accordo con la proprietà sarà possibile dotare il Museo di ulteriori servizi, vedi una area di parcheggio e soprattutto la fruibilità di tutta l’area archeologica. Attualmente sono visitabili solo le XIII Area e l’Heron di Enea. Si deve inoltre procedere al restauro dell’antichissima chiesa di Santa Maria delle Vigne detta della Madonnella che si pensa sia legata alla presenza dei templari sul nostro territorio.
E’ un percorso di valorizzazione di questa straordinaria area archeologica che è stato da me iniziato con la realizzazione del Museo Lavinium e che per quel che mi riguarda cercherò di portare avanti”.
T.R.