Vi presentiamo la giovanissima scrittrice di Pomezia
Brava Silvia
“Sono nata a Ostia e cresciuta a Pomezia. – mi racconta Silvia -mi sono diplomata a giugno nell’anno corrente in lingue, facendo il percorso Quadriennale, presso il liceo Pablo Picasso di Pomezia.
Ho studiato inglese, spagnolo e cinese, ora studio cinema a Roma. Sono cresciuta nella periferia di Pomezia, in campagna, con i valori dei miei nonni, sognatrice e con la passione per i pastori tedeschi”.
- Quando ha scoperto la passione per la scrittura?
“Purtroppo ho scoperto questo talento della scrittura troppo tardi, all’età di sedici anni. Prima di questo tempo non mi sono mai spinta a provare, a tentare, perché io non credevo di essere abbastanza brava da poter produrre qualcosa di buono in questo modo, scrivendo, e perché forse il fatto di essere DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento ndr) mi faceva pensare di non essere in grado di essere e di avere le stesse potenzialità di tutte le persone normali.
Ho scoperto di essere portata per la scrittura nel Natale del 2020 grazie ad una zia che mi ha proposto di partecipare al concorso indotto dal Messaggero, dedicato a Willy Monteiro ed Emanuele Morganti”.
- Com’è andata?
“Bene! Il 16 dicembre 2020, il 10 gennaio 2021, il 9 febbraio 2021, il 22 febbraio 2021 e il 23 febbraio 2021 sono stati pubblicati sul Messaggero 4 miei testi e un’intervista, curata dalla dottoressa Mozzetti.
A gennaio 2022 ho vinto il secondo premio del concorso internazionale di poesia e creatività “Carpe Diem” tenuto dall’Associazione Culturale di Terra e di Parole.
Il 15 novembre è uscita un’antologia di racconti contenente un mio racconto, dedicato a Fabrizio Catalano. Questo concorso è stato indotto dall’Associazione Cercando Fabrizio e..
Insieme a questa antologia di racconti è uscito anche il libro dal nome “Il falco e l’altalena - la storia di una madre per un figlio scomparso”. Il 13 dicembre 2022 invece è uscita un’antologia dal nome “Racconti di Viaggio e d’avventura 2022” di Historica Edizioni, contenente un mio racconto.
Non è finita qui però, perché sto continuando a partecipare a dei concorsi, molti dei quali ancora devo sapere l’esito”.
- Cosa pensa di fare in futuro.?
“Bella domanda. In futuro mi vedo a praticare a livello agonistico le prove di utilità e difesa con i miei cani, spero di portare a casa tanta soddisfazione e tanti buoni risultati come sto già facendo.
In futuro mi vedo a migliorare e ad essere un’ottima conduttrice, e una brava addestratrice.
In futuro, spero di essere cresciuta e migliorata nel mondo della scrittura, chissà dove arriverò e se mai diventerò qualcuno. In futuro mi vedo a girare per il mondo, lavorando in post-produzione, cinema. In futuro vorrei fare tantissime altre cose”.
In bocca al lupo Silvia!.
A.S.
Alcuni capolavori di Pirandello della compagnia teatrale Piccolo Palcoscenico
La Pirandeide per gli studenti
Apprezzate ed applaudite anche a scena aperta le due matinée della compagnia teatrale pometina Piccolo Palcoscenico del 6 e 7 dicembre all’hotel Principe. Lo spettacolo, vero e proprio trittico incentrato su alcuni capolavori di Pirandello (La patente, Cecè e L’uomo dal fiore in bocca), era destinato al pubblico del Liceo Pascal, che ha partecipato numeroso.
Gli studenti, i quali hanno avuto modo di considerare gli aspetti psico-sociali che insistono sui gravi paradossi pirandelliani, hanno visto in scena il personaggio di Rosario Chiàrchiaro, ostinato a sfruttare al meglio, a fini di lucro, il suo infelice ruolo di iettatore; hanno partecipato della verve priva di scrupoli del giovane Cecè, abile perfino nel raggirare la facile Nada; sono rimasti infine strabiliati dalla profondità del dialogo (quasi solipsistico) dell’uomo affetto da epitelioma, obbligato dal destino a contare i suoi ultimi giorni con una crudele, assoluta autocoscienza: ha fatto seguito un dibattito che ha preso in esame l’attualità dello scrittore e drammaturgo delle Maschere nude. Il commento a caldo della professoressa Mambelli non lascia adito a dubbi, per quanto riguarda la positività dei giudizi sulle performance teatrali della compagnia del regista Marco Fiorani: “Questo spettacolo ha toccato il cuore degli astanti per due principali motivi; in primis perché Pirandello ha scosso veramente l’animo di giovani studenti in fase di maturazione; strabiliante poi come degli attori amatori abbiano restituito egregiamente e seriamente un Pirandello straordinario già nel Novecento. L’amore è alla base di questo teatro fantastico, peraltro educativo, dato che quasi nessuno dei giovani del pubblico era mai andato a teatro. Voglio sottolineare quindi il ruolo che ha avuto il Piccolo Palcoscenico in ambito divulgativo, dimostrando quanto il teatro sia essenziale per la nostra vita”.
Marta Mariani