Deposte il 18 luglio vicino allo stabilimento balneare Celori Mare, il 25 sono state spostate da Tartalazio per evitare il danneggiamento delle mareggiate
Uova di tartaruga Caretta Caretta deposte a Torvaianica
Una tartaruga marina Caretta Caretta il 18 luglio ha deposto le sue uova sulla spiaggia di Torvaianica. Dopo la violenta mareggiata di martedì sera 25 luglio e mercoledì mattina 26 luglio che stava mettendo in pericolo la covata, le uova sono state rapidamente trasferite nella vicina spiaggia della tenuta di Castel Porziano
Nella tarda serata di martedì 18 luglio una tartaruga Caretta Caretta ha depositato le sue uova sulla spiaggia adiacente allo stabilimento Celori Mare di Torvaianica. Il ritrovamento è avvenuto grazie al senso civico di un nostro concittadino.
“Armando Massarenti - mi ha raccontato Luigi Celori - mentre verso le 23.30 di martedì sera passava con il trattore a pulire la spiaggia ha visto la tartaruga che stava deponendo le uova e poco dopo è rientrata in mare. Lui ha avuto il tempo di fotografarla e poi ha provveduto subito ad avvertire la Capitaneria”.
La Capitaneria si è subito attivata e già nella mattinata del giorno dopo i volontari della rete di Monitoraggio Tarta Lazio hanno provveduto a mettere insicurezza il nido. Sul posto qualche giorno dopo è arrivato anche il sindaco di Pomezia Veronica Felici che nel frattempo aveva firmato l’ordinanza per la salvaguardia del nido delle tartarughe.
Il 26 luglio si è provveduta a spostare le uova. Ma ecco il comunicato di Tartalazio:
“La violenta mareggiata che ha colpito l’intera costa laziale tra martedì sera 25 luglio e mercoledì mattina 26 luglio ha creato seri problemi ad almeno uno dei nidi di tartaruga marina deposti sulle nostre spiagge, quello di Torvaianica.
Nonostante il nido fosse stato deposto ad oltre 20 metri dalla linea di battigia e quindi in condizioni usualmente sicure, le onde insolitamente forti hanno coperto l’intera area recintata che circondava il nido. Senza alcuna alternativa possibile, per cercare di evitare la perdita della nidiata, i ricercatori di Tartalazio sono immediatamente intervenuti estraendo le uova dal nido per trasferirle in una zona più sicura: la scelta della nuova area è caduta sulla spiaggia della vicinissima Tenuta Presidenziale di Castel Porziano con la quale, già da alcuni anni la rete regionale collabora anche per la protezione dei nidi di Caretta Caretta.
Grazie alla immediata disponibilità del personale della Tenuta, il nido è stato ricollocato in brevissimo tempo. Tra circa 50 giorni sapremo come le uova hanno affrontato lo stress”.
Il biologo dottor Giovanni Mattias attento studioso della flora e delle creature marine ci ha inviato le sue osservazioni: “Nella notte tra il 18 e il 19 di luglio una nuova deposizione di Caretta Caretta è avvenuta sul litorale di Torvajanica.
Questo evento, il secondo dopo quello infruttuoso del 2020 accaduto nei pressi di via Boston, è avvenuto nei pressi del passaggio a mare nr 18, di fronte al cantiere dello stabilimento ex “new las vegas”.
La tartaruga, dopo aver percorso una quarantina di metri sulla sabbia, ha scavato una buca, profonda circa una 70 di cm e ha deposto delicatamente le sue uova, ricoprendole prima di riprendere il largo. La Caretta caretta, o tartaruga comune di mare, è un rettile appartenente alla famiglia dei cheloni, che passa la maggior parte della propria vita in acqua; caccia meduse, molluschi e piccoli pesci, vagando in mare aperto. Solo dopo l’accoppiamento cerca una spiaggia sabbiosa dove deporre le proprie uova. Questa di Torvaianica è stata la 9a deposizione della stagione lungo le coste laziali: in questi ultimi giorni ne sono avvenute altre due, raggiungendo il numero record di 11 nidi nel Lazio e confermando la tendenza in atto negli ultimi anni che vede sempre più presente questo rettile sulle nostre coste. Questa serie di eventi, che una volta sarebbero stati eccezionali, oramai stanno diventando comuni alle nostre latitudini a causa del progressivo innalzamento delle temperature medie dell’acqua del mediterraneo: le Carette si spostano sempre più a nord, cercando la temperatura ottimale del mare in cui poi poter andare a riprodursi.
Un bell’avvenimento, quindi, che purtroppo è legato ad un processo di origine antropica, come il riscaldamento globale.
La caretta, assieme ad altre specie quali il giglio di mare, il fratino e le ammofile, fa parte di un insieme di specie che in ecologia si possono definire bandiera (flag species), ovvero di aspetto accattivante, grazie alle quali si può facilmente effettuare comunicazione ambientale. Grazie alla tutela diretta delle specie bandiera si riesce nello scopo di tutelare un intero ecosistema, quello delle dune e della macchia mediterranea, un ambiente prezioso ed utile a contrastare gli effetti dell’erosione costiera in modo naturale, che purtroppo negli ultimi 60 anni ha visto una progressiva rarefazione a causa di processi di origine umana (edificazione, spianamento per far posto a stabilimenti, livellamento per spostare sabbia, eccessivo calpestio dovuto a flusso turistico).
A distanza di 5 giorni dalla deposizione, è finalmente arrivata anche l’ordinanza sindacale di tutela del sito, che era stato immediatamente messo in sicurezza dai volontari dalla rete di Tartalazio, ma che necessitava di un maggiore spazio di rispetto, al fine di evitare rumori molesti e passaggi incontrollati di automezzi nelle vicinanze. Se tutto andrà nel verso giusto, verso i primi di settembre dovremmo festeggiare la nascita delle nuove tartarughe, sperando che tra qualche anno qualcuna di queste ritrovi la strada per Torvaianica, grazie all’imprinting che contraddistingue i neonati di questa specie. Nella giornata del 26 luglio il nido è stato aperto dai volontari di Tartalazio e le uova trasferite, a causa di una forte mareggiata che stava minacciando l’integrità dello stesso. Speriamo che le uova possano continuare il loro sviluppo e festeggiare comunque la schiusa tra un mese circa”.
A.S.
Simone salva due kiters
Torvaianica, con la moto d’acqua mette in salvo due kiters. Prosegue il controllo e la sicurezza a mare. In difficoltà alla guida dei loro kitsurf. Vento forte e mare mosso. L’occhio vigile di Simone ha evitato il peggio. Con la sua moto d’acqua e, l‘abilitazione al salvataggio, Simone ha raggiunto in pochi secondi i due kiters e li ha messi in sicurezza.
Non c’è stato bisogno di intervento medico, grazie al pronto intervento dell’assistente bagnante della spiaggia libera attrezzata “La Spiaggetta” di Torvaianica. Una moto d’acqua da 1500 di cilindrata, tre posti e 130 cavalli. Una moto adatta proprio a svolgere questo tipo di interventi di emergenza. La dinamica del salvataggio l’ha raccontata lo stesso Simone.
“I due erano usciti dal corridoio di lancio a ridosso dell’arenile dove c’è “La Spiaggetta”. In pochi minuti avevano raggiunto il largo. Visto il vento forte di scirocco ed il mare mosso, guardavo con attenzione il mare e quello che accadeva. All’improvviso ho visto i due in difficoltà e subito ho capito che qualcosa non andava. Ho preso la moto ed ho raggiunto i due. Li ho caricati sulla moto e sono tornato a riva”.
L’operazione di salvataggio è stata certificata dalla Capitaneria di Porto di Torvaianica. Intanto proseguiranno anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane i controlli per la sicurezza a mare. “Io e la mia moto siamo pronti - ha detto Simone l’assistente bagnante de “La Spiaggetta” di Torvaianica -, anche perché è l’unica moto d’acqua su tutta la costa disponibile per questo tipo di interventi”.
S.Me.