Chiesto l’intervento del presidente della Regione
Bonifica Eco X
“L’incendio dell’eco-X di Pomezia ha prodotto un disastro ambientale vero e proprio. Ancora oggi, i cittadini di Pomezia, stanno attendendo l’intervento di bonifica del sito e la rimozione dei rifiuti prodotti dalla combustione, da parte del Comune. Interventi per cui, insieme alla messa in sicurezza dell’intera zona, la Regione stanziò oltre 185 mila euro. Ora a distanza di tempo sembra tutto fermo, abbandonato a se stesso. Una situazione che non è più sostenibile per tutti i residenti della zona.
Per questo il gruppo consiliare del Partito Democratico in Comune è tornato a chiedere a gran voce la bonifica del sito. È stata presenta a nome del gruppo, infatti, una mozione per chiedere al sindaco Veronica Felici e alla sua giunta di attivarsi urgentemente per garantire un intervento. Un impegno che sta trovando sponda nel gruppo consiliare regionale, dove la consigliera Emanuela Droghei ha depositato una mozione in cui chiede, al Presidente Rocca, qualora l’immobilismo del Comune dovesse proseguire, di intervenire per risolvere finalmente la questione. La tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini sono temi seri che non possono più aspettare”
Così in una nota congiunta Emanuela Droghei, consigliera Regione Lazio ed Enrico Mangano, consigliere comunale di Pomezia.
E.M.
La polizza non esiste più
Con un’interrogazione al presidente della Regione Lazio Rocca del 5 maggio scorso, il consigliere M5S Adriano Zuccalà chiedeva chiarezza sui fondi destinati alla bonifica del sito ECO-X, sui soldi che la Regione deve restituire al Comune di Pomezia per l’intervento di messa in sicurezza già realizzato nel 2019 e sulla polizza fidejussoria di oltre 700mila euro mai pervenuti all’ente pometino.
“La risposta all’interrogazione è arrivata dalla Direzione regionale Ciclo dei rifiuti e non è per niente rassicurante, spiega Zuccalà.
La Regione dichiara innanzitutto che non è stato possibile escutere la polizza fidejussoria perché la società assicurativa, con sede in Romania, è stata dichiarata fallita, perché insolvente, dal tribunale romeno con sentenza definitiva in data 20 aprile 2022. Ciò significa che gli oltre 700mila euro che potevano essere utilizzati per iniziare a bonificare l’area sono svaniti nel nulla, ma anche che nessuno, in più di un anno, si è preoccupato di comunicarlo al Comune di Pomezia.
Inoltre, i soldi anticipati dall’ente pometino per la messa in sicurezza d’emergenza, oltre 180mila euro, non sono stati ancora restituiti, nonostante sia stata inviata tutta la documentazione richiesta già nel 2019. E cosa ancor più grave, la Regione scrive che non ha fondi in bilancio per finanziare la bonifica di ECO-X, ‘considerato peraltro che nel corrente anno è già stato concesso, a favore del Comune di Pomezia, un finanziamento di 2.500.000 mila euro per la messa in sicurezza di un altro sito industriale abbandonato’, vale a dire l’ex Kema, bomba ecologica che stanzia sul territorio di Pomezia dagli anni ’80.
Dovremo aspettare anche stavolta 30 anni per un finanziamento che ci consenta di bonificare il sito ECO-X, che non è ancora classificato come potenzialmente contaminato, ma che ha bisogno di controlli costanti e periodici interventi necessari a mantenere la messa in sicurezza efficace? Finanziare la bonifica di un sito inquinato esclude la possibilità di finanziarne un altro?
Al momento la Regione passa la palla al Ministero dell’Ambiente, dichiarando che potrebbero essere trovate soluzioni nei fondi ministeriali. Mi auguro che si facciano tutti i passaggi necessari affinché il nostro territorio non venga abbandonato. Io continuerò a vigilare e a sollecitare le istituzioni a tutti i livelli, perché i cittadini e le cittadine di Pomezia non hanno dimenticato quel terribile incendio del 2017 e attendono risposte concrete”.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Nova Lavinium dopo la sentenza del Tribunale
Le strade del Borgo sono private
Il Tribunale civile di Velletri, con Sentenza del 4 luglio scorso, resa dal Giudice Dr. Renato Buzi, ha dichiarato le aree di circolazione interne al Borgo di Pratica di Mare interamente private e di proprietà esclusiva della Nova Lavinium Srl - società riconducibile alla Famiglia Borghese.
La pronuncia, basandosi su una consulenza tecnica d’ufficio, definita dal medesimo Giudice “...esente da vizi di ordine scientifico e metodologico”, ha chiarito ogni aspetto della dibattuta vicenda apponendovi un sigillo di verità che si oppone con forza alle argomentazioni pretestuose poste a fondamento della causa promossa da talune Associazioni locali.
Il Tribunale di Velletri ha chiarito che “non risulta alcun provvedimento amministrativo o giudiziale di costituzione della reclamata servitu” e che “gli atti di disposizione di tale area da parte dei precedenti proprietari, fino all’attuale società convenuta (Nova Lavinium S.r.l.), contraddicono l’invocata dicatio ad patriam del bene”.
La predetta pronuncia del Giudice ha quindi escluso qualsiasi assogettamento delle aree in parola alla servitù pubblica di passaggio e confermato la proprietà privata in capo alla Nova Lavinium Srl.
L’apposizione del cancello al varco d’ingresso al Borgo di Pratica di Mare, fortemente contrastata e stigmatizzata dalle Associazioni La Lente e Latium Vetus, è dunque legittima ed assolve anche alla funzione di protezione, tutela e sicurezza del complesso monumentale interamente privato.
La Famiglia Borghese persegue il proprio grande impegno per l’integrale restauro del Borgo onde assicurarne la sua rigenerazione e valorizzazione al fine di “...renderlo vitale con funzioni residenziali, ricettive e artigianali...”, rilanciando il complesso anche come polo turistico-culturale del territorio pometino e volano a positivo impatto economico ed occupazionale.
Al termine dei lavori di restauro e riqualificazione, l’accessibilità al Borgo sarà possibile tramite una regolamentazione di ingresso che garantisca: il rispetto della conservazione, integrità e unitarietà d’uso del bene monumentale, al pari di una piena compatibilità con le esigenze delle attività che si svolgeranno all’interno del Borgo stesso.
Impegno, pazienza, fiducia e collaborazione sono i cardini inossidabili del processo di rinascita del Borgo e del processo di valorizzazione della circostante area di Lavinium fortemente sostenuto dalla Famiglia Borghese nei secoli.
Nova Lavinium S.rl