Dal libro “Pomezia-Origini-genti-personaggi” realizzato nel 1990 dal professor Antonio Sessa ed edito dalla Angelo Capriotti Editore
Le elezioni amministrative del 1952
Alle elezioni comunali del 25.5.1952, sempre con il sistema maggioritario, la sinistra venne seccamente sconfitta da una lista composta da indipendenti e democristiani.
Gli eletti furono: Manlio Triglia, Angelo Angeli, Ercole Iacoangeli, Rutilio Rutili, Vittorio Falaschi, Antonio Locatelli, Pietro Bassanetti, Angelo Bernabei, Antonio Tovalieri, Michele Masone, Floriano Cimadon, Silvio De Bardi, Antonio Santandrea, Giovanni Attenni, Riccardo Virgili, Marco De Gasperi, Vincenzo Adragna, Flavio Toso, Antonio Nardi, Riccardo Riccardi.
In quel lontano 1952, sulla scena politica di Pomezia, entrava dunque Pietro Bassanetti che tanta parte ha avuto nei cinquant’anni di storia di questa città.
“Alla tornata delle elezioni amministrative del 25 maggio 1952 - racconta Pietro Bassanetti - mi trovai a partecipare riluttante, buttato quasi fuori dal guscio poderale. Mio padre, sollecitato da Fernando Bussolotti, prese per me la grande decisione: “Esci e affronta la vita pubblica, lì è il tuo posto”. Mio caro indimenticabile padre, tu che avevi affrontato ogni rischio nel nome della Patria e avevi perso per questo ogni avere e ogni bene spingevi ora tuo figlio verso una vita pubblica che mal si adattava alla nostra mentalità. Così mi trovai nella competizione elettorale del 1952. Avevo a fianco nomi di grosso calibro; il comm. Manlio Triglia, cognato del Senatore Ruini presidente del Senato; il dott. Vittorio Falaschi, capo divisione alla presidenza del Consiglio e acuto clinico; e poi altri. “Devi tenere un comizio” così mi fu detto. Il dado era ormai tratto. Il primo comizio mi intimoriva. In piedi su una sedia, all’altezza della tabaccheria Ciccia mi vidi davanti ben allineati, seri, composti i contadini che aspettavano una mia parola, cappelli in testa, visi cotti dal sole, le mani alla ricerca di un non so che, lo sguardo -fisso sulla mia persona. Dovevo parlare loro e parlai pensando che mai avrebbero creduto alle mie parole. Invece ebbi dei nutriti applausi finali. Però, lo confesso, non mi ricordavo di quello che avevo detto loro”.
Nella seduta del 11.6.1952 la maggioranza elesse Sindaco Manlio Triglia.
Assessori effettivi: Silvio De Bardi, Rutilio Rutili, Vittorio Falaschi, Antonio Tovalieri.
Assessori supplenti: Ercole Iacoangeli, Pietro Bassanetti.
L’anno dopo, il 25.11.53, con la morte di Rutilio Rutili e le dimissioni di lacoangeli, entrò come assessore effettivo Bassanetti mentre fu eletto assessore supplente Michele Masone.
Ecco come ricorda la figura di Manlio Triglia, emiliano, imprenditore e proprietario dell’azienda agricola “Valle Caia” il figlio Antonio: “Non so molto del periodo della sua attività di amministratore pubblico, sia perché era un uomo di poche parole e restio a parlare di se stesso, sia perché era al di fuori e al di sopra delle parti e dei partiti.
Così si preoccupò subito di far includere Pomezia tra i Comuni della Cassa per il Mezzogiorno, e vi riuscì aiutato da molti amici come lui non fascisti, che erano allora al governo del paese. Fra gli altri, Ugo La Malfa, Ivanhoe Bonomi e mio zio Meucci Ruini, che fu Presidente della Commissione dei 75 per la stesura della Costituzione, più volte Ministro e poi Presidente del Senato.
Mi diceva - ammonimento per il figlio - che aveva avuto l’appoggio di questi amici perché certi che l’idea di un interesse personale nemmeno sfiorava il Sindaco di Pomezia.
Lasciò la carica di Sindaco nell’aprile del 1956, non volendo candidarsi per una riconferma, un pò stanco della gravosa attività pubblica, un pò - ma è una mia opinione - perché avvertiva che gli uomini, e quindi i tempi, stavano cambiando e non in meglio”.
Il sindaco Triglia e la sua giunta, in cui sempre più, andava acquistando una posizione di rilievo e di prestigio il “francese” Bassanetti, operò fino alla fine del suo mandato amministrativo del 1956.
E’ un periodo importante per Pomezia, perché quella giunta creò le condizioni indispensabili per un moderno sviluppo del territorio.