Il convegno al liceo Pascal all’interno del progetto “Uniti per il sociale”
Il bullismo è tossico
Il 2 ottobre iniziativa all’Istituto Superiore Statale “Blaise Pascal” di Pomezia, grazie alla N.I.C.O, Nazionale Italiana Calcio Olimpionici ha organizzato il convegno “Il bullismo è tossico… il silenzio uccide”, all’interno del progetto “Uniti per il Sociale” presente il sindaco di Pomezia Veronica Felici.
“Ho assistito - ha dichiarato il sindaco Veronica Felici - alla toccante testimonianza di un ragazzo che è stato vittima di bullismo: il suo racconto è stato un messaggio di coraggio e speranza per tutti i giovani presenti. Iniziative di questo tipo sono esempi di come la lotta a discriminazioni e ingiustizie si fa uniti e con iniziative concrete. Un ringraziamento a tutti gli ospiti presenti, ai relatori per aver condiviso le loro esperienze e agli organizzatori”.
T.S.
Dipendenze da gioco d’azzardo
Si fa ancora più intenso l’impegno delle Unità Operative Complesse (UOC) Dipendenze Patologiche della Asl Roma 6 nel progetto della Regione Lazio “Gioco d’Azzardo, Gioco Bugiardo” per il contrasto a quella che ormai è diventata una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze, il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti. Durante una giornata di approfondimento, lo scorso 13 settembre presso la sala Viola dell’Ospedale dei Castelli, si sono messe a punto nuove sinergie per proseguire in maniera sempre più efficace l’attività della rete, l’elaborazione di progetti individualizzati in equipe multidisciplinari e la condivisione di linee di azione.
A questo momento seguirà un futuro appuntamento rivolto ai Comuni che rientrano nel territorio Asl Roma 6 e che possono contribuire a rinforzare la rete di contrasto. Il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 Dott. Francesco Marchitelli segue da vicino queste iniziative: “Mi complimento con quella che definisco la “comunità della Asl Roma 6” impegnata quotidianamente per sostenere le persone e promuovere il benessere della collettività. Questo ulteriore momento di approfondimento è la dimostrazione di quanto intendiamo essere sempre più vicini al territorio”.
L’analisi complessiva del fenomeno “Gioco d’Azzardo Patologico” a livello territoriale consente di ritenere che il consumo di sostanze psicotrope e le dipendenze comportamentali (gioco d’azzardo, internet, videogiochi, shopping compulsivo, ecc.), nella popolazione residente, rappresentino un fenomeno significativo ma ancora per gran parte sommerso. Per questo motivo si ritiene di fondamentale importanza parlarne.
Il focus è servito anche a rinnovare quelli che sono obbiettivi di fondamentale importanza. Tutti d’accordo sul proseguo di un cammino volto a promuovere attività di aggancio e presa in carico di persone con comportamenti di dipendenza dal gioco e delle loro famiglie, integrando e supportando i servizi socio-sanitari del territorio. E poi ancora attivare l’implementazione di gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto e di un’Unità di strada per la prevenzione e il contrasto. Continuare a promuovere una campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza per fornire informazioni sui servizi offerti dal pubblico e dal privato per la prevenzione e il contrasto ai comportamenti di gioco d’azzardo patologico.
L’incontro dello scorso 13 settembre è stato dunque molto proficuo grazie alla condivisione di esperienze pratiche e sono state individuate ulteriori azioni da realizzare per ogni territorio dii competenza di ogni specifico Servizio per le Dipendenze (SER.D.).
“L’opportunità di trovarsi insieme - ha detto, tra l’altro il Direttore sost. f.f. UOC Dipendenze Patologiche Dottoressa Simonetta della Della Scala - ha favorito l’incontro fra equipe multidisciplinari di servizi diversi e con quelle appartenenti agli Enti del Terzo Settore coinvolti. L’analisi delle criticità emerse ha fatto scaturire ulteriori proposte di collaborazione ed il bisogno di allargare l’evento in un’ottica d’integrazione sociosanitaria visti i progetti attivi sullo stesso argomento in più Distretti Socio-Sanitari della ASL in previsione di un incontro rivolto anche ai Comuni”.
Di rilievo tutti gli interventi degli esperti per capire come si agisce per contrastare il disturbo da Gioco d’azzardo a partire dal Direttore sost. f.f. UOC Dipendenze Patologiche Dott.ssa Simonetta della Della Scala proseguendo con l’intervento della Dott.ssa Paola Capoleva Direttore f.f. UOC Integrazione sociosanitaria e Welfare di Comunità. Si è proseguito con altri contributi di medici, specialisti e associazioni del Terzo settore impegnate nel progetto.
Rimangono dunque puntati i riflettori sulla dipendenza da gioco d’azzardo, una dipendenza patologica “sine substantia”. In ambito clinico infatti è dimostrata in letteratura la comorbilità con altre patologie quali la depressione, l’ipomania, il disturbo bipolare, l’impulsività, l’abuso di sostanze, disturbi di personalità (antisociale, narcisistico, istrionico, borderline), il deficit dell’attenzione con iperattività, il disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia e altri disturbi fisici associati allo stress (ulcera peptica, ipertensione arteriosa, etc). Per questo l’importanza di fare rete.
M. Chiara Rai
Giornalista Professionista
Ufficio stampa Asl Roma 6
La prefazione di Manuela Mazzola al volume di Falletti
Minima evangeliorum
Prefazionato dalla nostra concittadina Manuela Mazzola ed edito da Anscarichae Domus Accademia Collegium Nobilium
Marcello Falletti Di Villafalletto
Minima Evangeliorum
Dal nostro punto di vista, è soggettivo e forse anche riduttivo distinguere, nei Vangeli, personaggi e fatti in maggiori e minori. Lo stesso autore di questo appassionante volume, Marcello Falletti di Villafalletto, sembra dello stesso parere, non affermando mai categoricamente che la distinzione sia possibile, scrivendo solo di «reputati minori», «ritenuti di minore importanza». Assodato che il personaggio principale è giustamente il Cristo, meglio sarebbe, forse, distinguerli in noti e meno noti.
I Vangeli – non dimentichiamolo – sono opere di alta poesia e la poesia da sempre si esprime per immagini, all’opposto della narrazione prolissa; così, un personaggio, un fatto, può acquistare poco o molto rilievo attraverso una semplice citazione, un verso, pochi termini pregni di significato. Ricordiamo Dante e alcuni suoi personaggi e figure anche ambientali; ricordiamo il “m’illumino d’immenso” ungarettiano o l’“ed è subito sera” di Quasimodo. Personaggi e fatti possono apparire maggiori o minori solo in rapporto a ciò che sono in grado di germogliare nella mente del lettore, nelle sue emozioni; possono essere maggiori o minori per una infinità di fattori: per un momentaneo stato d’animo; per maturazione nel corso degli anni (Leopardi commuove più nell’età giovanile che nella vecchiaia); per la suggestione che fatti e personaggi trasmettono anche in rapporto agli scavi ed agli approfondimenti massicci effettuati su di essi negli anni e nei secoli, sicché è possibile, dopo questa attenta esegesi di Marcello Falletti di Villafalletto, che fatti e personaggi evangelici, da lui ora esaminati, cessino di stare nei «minima» per passare all’elenco opposto.
L’approccio interpretativo è lineare, «il più semplice e chiaro possibile»; l’Autore ripropone sempre il brano evangelico in esame – o i brani, quando a trattare personaggio o fatto sono più evangelisti - e poi fa seguire il suo commento, a volte arrivando a considerazioni non necessariamente ortodosse, assolutamente personali, segno di fede solida e libertà di pensiero. Le scelte non sono a caso, partendo dall’assunto che «sono le cose piccole che danno valore alle grandi».
Marcello Falletti di Villafalletto inizia col Vangelo di Matteo e termina con quello di Giovanni, così come i quattro libri sacri ci vengono tradizionalmente presentati, anche se non sembra del tutto assodato se il primo a scriverne sia stato Matteo oppure Marco.
Sono quindici i capitoletti relativi a Matteo, cinque al Vangelo di Marco, dodici per quello di Luca e nove per quello di Giovanni. A ben vedere, di tutti e quattro Vangeli poco rimane a non venire considerato.
Da storico attento, Marcello Falletti di Villafalletto non si serve solo dei quattro Vangeli canonici; si rivolge anche a quelli cosiddetti apocrifi, ai rotoli di Qunram, alla Legenda Aurea e a molte altre fonti; va alla radice di certi termini, sicché, tra legami vari, note e precisioni – col rischio calcolato di qualche ripetizione – il lavoro risulta esaustivo e in grado di soddisfare le esigenze dello studioso, non solo del semplice ed anonimo lettore. Un esempio: «le molteplici interpretazioni o definizioni del vocabolo “servo” », e non sappiamo se con soddisfazione o rischio di anatemi da parte dei moderni dissacratori e contorsionisti del linguaggio, per i quali è assolutamente vietato pronunciarlo. I Vangeli, purtroppo, son pieni di “Minima”: ciechi, servi, storpi e via elencando, termini indigesti al progressismo, al settarismo ipocrita e iconoclasta del nostro tempo (statue, monumenti abbattuti; nomi di vie e piazze… disinfestate dalla cancel culture (è tempo che anche noi ci aggiorniamo nel linguaggio!), per cui non si può dire più cieco e via elencando, men che meno Signore (o Signora), perché si potrebbero offendere i diversi; per non dire, ancora, del «Padrone», che «La venerabile Giulia Colbert Falletti di Barolo» dava a Cristo e chiedeva che lo riconoscessero tale anche le Maddalene della Comunità di Torino. Maria, la madre di Cristo, si è proclamata «serva» del Signore! Scandalo, scandalo! Andando di questo passo, costoro invocheranno e pretenderanno una nuova versione di tutti i Vangeli e nuove interpretazioni, o saranno svuotati, emarginati, abbandonati, bruciati, perché irrispettosi, razzisti. E poiché Cristo, a suo tempo, non ha contestato che si dicesse cieco, storpio, sordo, muto, servo, vecchio, signore (e signora), anche Lui verrà prima o poi ferocemente contestato, subendo oltraggio e una ennesima passione. Lo stesso Falletti di Villafalletto precisa che già «stiamo assistendo ad una reale narcotizzazione delle menti, ed una continua e costante manipolazione».
Marcello Falletti di Villafalletto tratta di Lazzaro e del suo richiamo in vita ad opera del Cristo in più occasioni. Servendosi di più fonti, attesta che, secondo alcuni, Lazzaro sarebbe morto per la seconda volta fuori dalla Palestina, a Cipro, per esempio.
In genere - ripete spesso e conclude l’Autore -, quasi tutti i personaggi non hanno nome, e ciò a difesa della loro riservatezza, voluta prima da Cristo e, poi, dagli stessi quattro scrittori evangelici. «Scegliendo i personaggi minori, Falletti - scrive la nostra concittadina Manuela Mazzola -, evidenzia i mestieri, le credenze, i comportamenti e ne svela la natura che è sempre la medesima».
Domenico Defelice