Incontri dei Carabinieri per la prevenzione
Truffe agli anziani
Nell’ambito delle iniziative promosse dal Comando Provinciale Carabinieri di Roma a tutela delle fasce deboli, ai Castelli Romani, nelle ultime settimane si sono tenuti diversi e incontri formativi ed informativi, tra Carabinieri ed anziani, finalizzati a sensibilizzare la popolazione sul sempre più diffuso fenomeno criminale delle truffe, attraverso consigli, accorgimenti e indicazioni per prevenirle.
In particolare, sono stati radunati, a fine messa o con mini seminari sul tema, a Castel Gandolfo, presso la Parrocchia Pontificia di San Tommaso da Villanova, ad Albano Laziale, presso il Centro Sociale per Anziani di Cecchina, ad Ariccia, presso Palazzo Chigi, a Lariano e Genzano di Roma, presso i locali Centro Anziani, a Monte Compatri, presso la chiesa di San Michele Arcangelo, complessivamente circa 400 cittadini “della terza età”, anche accompagnati da familiari, che hanno mostrato particolare curiosità ed interesse sull’argomento, maturando maggiore consapevolezza sui rischi di avere a che fare con i malintenzionati, attraverso la descrizione delle principali tecniche adottate dai truffatori, perlopiù attraverso adescamenti telefonici, sensibilizzando gli anziani a contattare, senza nessuna esitazione, il numero di emergenza gratuita “112” o la Stazione Carabinieri più vicina, senza assecondare alcun tipo di richiesta, facendo attenzione ad evitare di fornire dati ed informazioni strettamente personali, così come è accaduto, circa una settimana fa, a Castel Gandolfo quando un’anziana signora ha contattato tempestivamente la Stazione Carabinieri di zona, riferendo di aver ricevuto una telefonata “strana”, poi assicurando il malvivente alla giustizia.
Gli incontri svolti rientrano tra le numerose attività di prossimità al cittadino che l’Arma dei Carabinieri promuove e svolge quotidianamente per l’incremento del senso di sicurezza dei territori, ove l’Arma si contraddistingue da sempre quale Istituzione vicina e legata alle comunità con le Stazioni Carabinieri.
CARTELLE TARI - La testimonianza surreale dell’ingegner Mario Perfetti
Non uno, ma trino
Uno e trino? Non uno, ma trino. Perché? Un gioco di parole che dovrebbe servire a districare la problematica della TARI che ci ha sottoposto l’ing. Mario Perfetti, che come si considera, un non residente ad Ardea, avendo acquistato anni addietro un appartamento in Via Bologna.
“Il mio problema è la TARI – ci scrive in una lettera inviata alla redazione de Il Pontino -. Fino al 2019, infatti, ho pagato per una persona (€ 124) poi nel 2021 qualcuno si è inventato che io (pur essendo solo e vedovo) valevo per 3 e quindi avrei dovuto pagare € 258.
Ho prodotto un ricorso in autotutela, ho fornito lo stato di famiglia, ho mandato delle PEC, ma inutile dirlo nessuna risposta (questa si chiama disprezzo per il contribuente ed arroganza). Mi sono armato di pazienza e sono andato di persona (previo appuntamento dato dopo 20 gg (ed ho dovuto fare anche la fila) e documenti alla mano, firmando anche delle autocertificazioni che attestavano che ero solo, sono riuscito a farmi accreditare una utenza.
Tutto è andato bene per gli anni 2021 e 2022.
Ora nel 2023, con l’arrivo della cartella TARI, siamo alle solite valgo per tre persone e per 365 giorni l’anno. A nulla sono valse altre PEC, a nulla è valso l’aver domandato quale fosse e su quale base veniva stabilito il numero degli occupanti. Sia il Comune sia la soc. Municipia spa (che gestisce le varie entrate tra cui la TARI) hanno fatto orecchie da mercante.
Per non essere in difetto ho pagato le prime due rate, ma non sono disposto a dare il saldo. È il Comune che mi deve dare il conguaglio. In tutto questo comportamento sfuggevole, sia del Comune che di Municipia, io ravviso il reato di illecito arricchimento ai danni del contribuente. Prima di andare dai Carabinieri – ha scritto ancora l’ing. Mario Perfetti - e fare una denuncia, però, non all’Ufficio ma ad personam, cioè alla persona che ha firmato chiamiamo la Cartella di pagamento. È al Comune, o chi per esso che spetta l’onere del controllo, non è il contribuente - già mortificato quanto basta per la completa assenza degli uffici - che deve dimostrare che è una persona e non tre”.
Sabatino Mele