Sfruttamento e riduzione in schiavitù per gli stranieri
Un anno dopo
Una delle principali cause e fonte di rischio per i lavoratori stranieri (soprattutto extra UE) che hanno una occupazione lavorativa in Italia è la mancanza di cittadinanza. Una mancanza che li espone ad alte probabilità di sfruttamento e di riduzione in schiavitù: da un lato lo sfruttamento d’origine malavitoso dall’altro lo sfruttamento pseudo legale, non legato direttamente ad attività criminali. Una dimensione di ‘vuoto’ esistenziale, giuridico, di ‘caduta istituzionale e dei diritti, costituito da una mano d’opera che è sul mercato, all’interno dei nostri confini, nel nostro raggio di prossimità, ma in una situazione di non esistenza, di mancanza di tutele, con nessuno che sovraintenda alle loro persone e ai loro diritti e ai loro doveri; nessuno può ratificare, certificare la loro presenza.
Proprio un anno fa: il 19 giugno 2024-presso l’ospedale San Camillo- moriva Satman Singh, dopo un breve periodo di ricovero causato un dissanguamento dopo che un macchinario sul lavoro gli aveva troncato un braccio e dopo che il suo datore di lavoro -nelle campagne pontine a pochissimi chilometri dalle nostre cittadine - lo aveva lasciato sulla porta della casa dove abitava con accanto il braccio rescisso dentro una cassetta della frutta. Satman Singh aveva 31 anni e viveva in Italia da oltre tre anni, dove lavorava, insieme alla moglie, come bracciante a nero e avventizio (credo si dica così). Una vita da invisibile, senza nessuno stato, una non-presenza, in condizioni praticamente di schiavitù come molti altri.
Voglio che non ci si dimentichi di lui e della sua condizione di vita.
E’ in corso un procedimento giudiziario che avrà i suoi esiti, è stato stilato un protocollo, il ‘raccapriccio’ che ha destato il suo ‘caso’ha sollevato una certa risonanza emotiva, ma i ‘casi’ sono tantissimi, invisibili, diffusi, e solo qualche nota di cronaca li porta all’emersione. Infatti il risultato del recente Referendum sulla diminuzione dei tempi di attesa per fare richiesta (solo richiesta) di cittadinanza italiana, indirettamente ci dà la misura di quel vuoto che dicevo prima, continuando, al di là di ogni ragionevolezza, a considerare le migrazioni in termini emergenziali e in una dimensione securitaria, preferendo non sapere che invece siamo di fronte a un grande, ineludibile processo di meticciamento globale che è appena iniziato e che ci coinvolgerà, da est a ovest, da nord a sud, almeno per il prossimo secolo, e che faremo meglio a governare con estrema lungimiranza e in termini umani, Politici (con la p maiuscola), economici, sociali, giuridici ecc.
Il suo sacrificio deve rimanere nella memoria, come testimonianza e denuncia di situazioni inumane e sragionevoli che purtroppo si ripropongono in diverse forme e circostanze e in diverse parti del pianeta.
Giuseppe Chitarrini
Supporto importante all’annuale ricorrenza della festa di Sant’Antonio di Anzio
Associazione Polizia di Stato
Anche l’Associazione della Polizia di Stato di Nettuno all’annuale ricorrenza della festa di Sant’Antonio ad Anzio.
Nella serata di sabato 28 giugno, alle lore 21.00, si è svolta la consueta processione terra mare, preceduta dalla solenne celebrazione presieduta dal Vescovo Mons. Vincenzo Viva, che ha visto quest’anno una inaspettata partecipazione di autorità, di cittadini di Anzio, profondamente legati a questo importante ricorrenza, e da numerosi turisti che si sono riversati in massa per assistere all’evento.
La processione, partita da Piazza Pia, si è dipanata per le varie strade interne della città percorrendo tutto il litorale, dove è stata accompagnata da un eccezionale spettacolo pirotecnico,per raggiungere infine il porto.
Qui, come consuetudine, la statua è salita su una nave della flotta dei pescatori per la benedizione della città, dei presenti e del mare,in un rito antico che si ripete ogni anno.
In previsione del grande afflusso di persone, che ha costretto l’amministrazione comunale a blindare letteralmente il centro, oltre alle altre forze di Polizia il controllo dell’accesso e del deflusso delle numerose persone intervenute è stato affidato al Gruppo di Volontariato dell’Associazione della Polizia di Stato che, nonostante la temperatura inclemente, ha consentito che tutto si svolgesse in perfetta tranquillità.
A questi ragazzi e al Responsabile Operativo Davide Sociale, ai quali è arrivato il plauso del Sindaco della città Aurelio Di Fazio, va mio personale ringraziamento, ha detto il Presidente Francesco Elviretti, per l’impegno e la competenza messa in campo nello svolgimento di questi delicati compiti e per la volontà di mettersi in ogni occasione a disposizione della comunità.
Nettuno maggio 2025
Ufficio Stampa ANPS Nettuno
Dott. Francesco Elviretti