CITTA INSIEME
Il Neottòlemo di Maurizio Stasi
Vittime di tutte le guerre: un frammento di tragedia greca proposto ieri pomeriggio 28 giugno 2025 al Forte Sangallo nella conclusione del 6° Festival dei Poeti, in realtà la tragedia della guerra, in ogni tempo e luogo. Attraverso la forza e il pathos dei due principali personaggi, Andromaca e Neottolemo, resi magistralmente dalle voci di Maria Grazia Vasta e Maurizio Stasi, per un attimo, anche se inesperti, ci siamo calati nei panni di coloro per cui la guerra non finirà mai, perché l'hanno vissuta e ne porteranno le tracce per sempre.
Nel drammatico dialogo immaginario di Neottolemo con il padre Achille è forte l'accusa che gli lancia: "mi hai sempre parlato di morte, mi hai insegnato ad uccidere, ma non mi hai mai parlato d'amore".
Cresciuto nel sangue delle gesta del padre, della propria iniziazione al mestiere di uccidere, cos'altro poteva diventare sé non a sua volte carnefice ed aguzzino? Ma poi ecco emergere il lato umano di Neottolemo, alias Pirro, il giovane guerriero: svelare la propria paura.
Bellissima la figura di Andromaca nella magistrale interpretazione di Maria Grazia: una donna dai mille risvolti, fiera, indomita. Pur nelle innumerevoli violenze subite lei lo sguardo non lo abbassa mai. Implacabile nel suo odio verso chi le ha ucciso marito e figlio, fino a contemplare di uccidere la creatura che porta in grembo, frutto di tale violenza.
Poi la voce le si addolcisce di nostalgia e rimpianto nel ricordo dell'amato, il marito Ettore.
Infine, nel dialogo tra Andromaca e la schiava Mneste nella bella interpretazione di Lucia Catacci, si delinea la figura di una donna timida sottomessa molto diversa dalla sua padrona ma che tuttavia ricerca con ostinazione quel poco di felicità che la vita può darle.
Vittime e carnefici accomunati in fondo da un unico destino.
Claudia Sebastiani
Un Guerriero che merita rispetto
Circola in rete un video visibile sul canale youtube di Cittainsieme, associazione civica di Anzio e Nettuno. .
Parla di uno scultore ungherese, Amerigo Tot, sfuggito ai nazisti e venuto in Italia poco prima dello scoppio della guerra. Del suo ingaggio da parte dell’architetto Leopoldo Mastrella perché abbellisse in qualche modo una torretta costiera sopravvissuta alle demolizioni postbelliche. Dell’impegno con cui il Lions Club sostenne l’iniziativa. Dell’entusiasmo che ne vide l’inaugurazione, il 22 maggio 1976, alla presenza dei sindaci di Nettuno ed Anzio, Simeoni e Pasetto.
E termina con una finestra aperta sull’attuale impegno dello stesso Club Lions Anzio-Nettuno che sta affrontando gli immaginabili intricati aspetti legati a una efficace ma doverosa azione di recupero.
Tutto ciò è stato raccontato nell’incontro organizzato da Cittainsieme lo scorso 21 maggio con lo scopo di allargare la cerchia di coloro che sanno cos’è quella gran testa in ferro e cemento che dalla spiaggia dei Marinaretti fissa malinconicamente il mare.
Perché è vero, troppo spesso accade che chi è informato pecca di senso della comunicazione e dà per scontato che tutti conoscano la storia di un oggetto sotto gli occhi di tutti da ben 49 anni.
A dare una mano a colmare il gap ha pensato l’associazione suddetta: una riunione pubblica dove si è raccontata l’origine di quel manufatto, oggi deprimente per il suo aspetto rugginoso, ma non per questo meritevole di sprofondare nell’oblio.
Non è stato difficile riuscirci.
Sono bastate alcune foto degli anni in cui il Monumento alla Pace Universale fu concepito, sono bastati alcuni cenni sulla figura dell’artista che lo realizzò, sono bastate, e chi se l’aspettava, le testimonianze dalla viva voce di chi a quell’opera fisicamente lavorò, per far drizzare le antenne dei presenti.
Il vecchio elmo arrugginito ha preso significato nei loro cuori e continuerà a prenderlo in altri, in molti cuori.
Cittainsieme ha deciso di sostenere, con questo impegno divulgativo, l’azione in atto da mesi e finalizzata a far tornare ad essere il “Guerriero” un riferimento culturale fruibile, amico, sicuro.
Per vedere il video, andare su youtube e ricercare con le parole "guerriero pace universale".
I viaggi della luna
La parola "viaggio " tema della mostra organizzata da CittaInsieme a cui hanno aderito 40 artisti, conclusasi oggi 15 giugno, evoca di solito sentimenti positivi: un'avventura, un ricordo, un sogno, un ritorno, un innamoramento...Sono i viaggi del sole perché il sole rende tutto più nitido e ridente. Infatti, percorrendo le due sale del Forte Sangallo di Nettuno dove sono state esposte per una settimana le 40 tele, sculture e composizioni, saltavano immediatamente agli occhi i colori chiari, vivaci di paesaggi e soggetti. Eppure, osservando più attentamente le singole opere, anche alla luce delle brevi spiegazioni date da ogni artista, delle zone d'ombra si possono scorgere:
nella macchia nera che si intravede nei vibranti colori del Mediterraneo, in quel solco argentato che rappresenta la vita spezzatosi troppo presto, negli uccelli che volano verso il sole lasciandosi dietro nubi minacciose..Sono i viaggi della luna, ma non la luna amica cantata dai poeti bensì una luna remota, la cui luce fredda dissimula e confonde, la cui assenza accresce il timore delle tenebre.
Eppure sono questi i viaggi della speranza: affrontare di notte sentieri impervi per scavalcare frontiere ostili, oppure mari sconosciuti su mezzi di fortuna come quella piccola zattera ingegnosamente creata con foglie di magnolia essiccate e laccate di azzurro o la piccola imbarcazione scolpita nella pietra nera che sembra l'abbraccio di una madre.Ogni viaggio implica coraggio sembrano dirci queste 40 opere veramente belle e originali, sia per raggiungere luoghi sconosciuti sia per riscoprire attraverso un viaggio interiore mai semplice quel bambino che è dentro ognuno di noi e che chiede solo di essere amato.
Grazie a questa mostra, a questi artisti, abbiamo ricevuto un biglietto per un viaggio di fantasia che sarà soltanto nostro.
Claudia Sebastiani