SIMPOSIO
Giuliana Bellorini
Coordinatrice corrispondente
del salotto sede del Simposio
IL SILENZIO
qui, sulla terra, non esiste. Ciò che noi definiamo silenzio è solo la frequenza più bassa, all’estremità opposta della scala sonora.
In un concerto dedicato ai suoni della neve, descritti da Mario Rigoni Stern in “Sentieri sotto la neve”, il compositore Giovanni Bonato ha ispirato una serie di immagini sonore per portare ai nostri sensi le emozioni e le atmosfere di quei racconti. Sono atmosfere che cambiano continuamente registro timbrico, perché la neve, come la pioggia, racconta caratteri ben diversi. Quelli narrati da Rigoni Stern sono otto. C’è la Brüskalan, la Sneeea vera, quella che ricopre di un bel manto soffice ogni cosa attenuando i rumori del paese e i lievi richiami dei passeri e degli scriccioli; la Haaper, a fine inverno, appare sottile, in mille gocce, scoprendo piano il bruno della terra, proprio quando il canto delle allodole torna a farsi sentire. Verso primavera arriva la Haarmust, la neve che si scioglie di giorno e indurisce di notte, rendendo il suolo della prima mattina un fondo ideale per sciare fuori pista. Immancabile poi, all’inizio di ogni primavera, ecco la Swalbalasneea, la neve delle rondini, che può scendere calma a larghe falde, abbondante, soffice o bagnata per scomparire con le prime piogge. Qualche volta in aprile compare la Kuksneea, insieme al cuculo “il gioioso uccello risvegliatore del bosco”. Infine, a maggio, la temuta e fredda Bachtalasneea può arrivare inaspettata: è la neve fredda della quaglia, che, fortunatamente, si scioglie in fretta. E la Kuasneea, la temuta neve delle vacche, rarissima, ma sufficiente per terrorizzare i pascoli estive delle malghe.
In un Ensemble di soli archi, Bonato con questo tenue e soffuso racconto sonoro estende la partecipazione di tutta la natura: frusciar dei rami, stecchi rotti e campane sommesse, egli vuole testimoniare la ricchezza di una lingua che sta scomparendo, di una “cultura capace di catturare le più sottili sfumature nel complesso rapporto fra uomo e ambiente”: il Cimbro ha un ricco vocabolario di parole precise per distinguere un suono dall’altro in un costante e antico legame con la natura, una lingua che tutti parlavano tra le montagne del nord-est tra Veneto e Trentino.
Nel frastuono della vita caotica esposta alla massima potenza acustica, soprattutto in questa stagione, riscoprire il “silenzioso” fatto di sfumature, di palpiti vivi non è facile, direi noioso per i più. Una sensibilità ormai trascorsa e dimenticata delle origini della vita quando quei suoni-movimenti appena percettibili avvertivano di un pericolo o comunicavano sensazioni con il mondo circostante. Una musicalità atta a esprimere sottigliezze espressive dell’essere umano con-fuso con ogni altro essere: piante animali eventi atmosferici. Un rapporto di interconnessione tra ascolto e riflessione esistenziale di cui il senso dell’udito, come del resto gli altri sensi, sfruttato al massimo registro, era necessario alla sopravvivenza dell’uomo. Giuliana
DINAMICHE MUSICALI
progressioni logaritmiche,
minimalismi sonori e
preziosità della povertà
di Vincenzo Corsi
Per realizzare le dinamiche musicali in campo esecutivo, soprattutto il crescendo, l’importante è il piano da cui si parte e non l’effettiva intensità a cui si arriva. Questo insegno nella mia pratica didattica. L’intensità di un suono si misura in Decibel. Noi percepiamo l’aumento dei Decibel attraverso una progressione logaritmica. Vediamo cosa significa questa parola difficile in termini pratici. Facciamo un esempio: se ascolto suonare 10 violini a 20 Decibel, se raddoppio i violini (20) non avrò 40 Decibel bensì 23. Se i violini diventano 40 (il doppio di 20), non avrò 46 Decibel ma 26.
Dunque al raddoppiare dell’intensità della fonte cresco sempre di 3 Decibel. Cosa significa? Significa che più la fonte sonora aumenta la sua intensità e più, in proporzione, sarà trascurabile la variazione dello stimolo. Questa legge è stata formalizzata da Weber e vale anche per la percezione della luminosità. Ciò che dona senso alla ricchezza del suono e della musica, è la povertà del suono da cui si parte. Come spiegano i logaritmi che abbiamo trattato, la percezione di uno stimolo è esaltato dalla differenza con lo stimolo di partenza.
La povertà del silenzio che sappiamo creare nel nostro cuore dona intensità a qualsiasi suono con cui la natura sfiora e accarezza le nostre orecchie.
La legge di Weber ha anche una applicazione in campo economico e ci dice che più aumenta la quantità di beni posseduti e più diminuisce la loro utilità.
Arvo Pärt (1935)
Il compositore estone sperimenta in queste misure minimali rigorosamente simmetriche l’epifania dell’interiorità spirituale e religiosa ispirandosi anche alla tradizione liturgica del canto gregoriano. Ed è dallo studio delle risonanze delle campane che trae un personale metodo compositivo che lui definisce tintinnabuli, campane mistiche per richiamare alla contemplazione.
Il minimalismo di Arvo Pärt è una parsimonia emotiva, un pudore di espressione che conserva la verginità dello sguardo sull’effimero manifestarsi dei suoni delicati dell’universo. È la povertà del cuore che non ha unità di misura a rendere la nostra vita infinitamente preziosa e a dare il carattere unico e irripetibile a tutte le vibrazioni della nostra preziosa povertà esistenziale.
SUL PRINCIPIO DELLE COSE
a cura di Adriana Cosma
ARTI DIVINATORIE O
ARTI MANTICHE? /4 (cenni)
I CHING, Il libro dei mutamenti (seconda parte)
Le LINEE CHE COMPONGONO I TRIGRAMMI
Ogni trigramma è composto da linee mobili o fisse che si ottengono lanciando le tre monete oppure con i bastoncini di achillea (più semplici): si lanciano tre monete sei volte, ottenendo una linea ad ogni lancio. Le linee possono essere fisse o mobili a seconda del risultato del lancio. Le linee mobili, se presenti, indicano cambiamenti e trasformazioni nell’esagramma.
3 monete tutte sul verso yang: totale 9 > linea yang intera e mutante __x__
2 monete sul verso yang e una sul verso yin: totale 8 > linea yin spezzata - - - - - -
2 monete sul verso yin e 1 sul verso yang: totale 7 > linea yang intera ______
3 monete tutte sul verso yin: totale 6 > linea spezzata yin mutante - - -x- - -
Una volta individuato il primo esagramma invertendo l’ordine dei trigrammi se ne ottiene un secondo e invertendo l’ordine delle linee si arriva a formarne 6
ESEMPIO DEL 1° DEI 64 ESAGRAMMI:
1. Il Creativo (Il Cielo) – Iniziare
Sopra: Cielo
Sotto: Cielo
Elemento: Metallo
Mese: Quarto mese lunare = Maggio
Signore governante: Quinta linea
INTERPRETAZIONE
Parole chiave e motto: Causa / Potere / Creatività
Sentenza:
Il Creativo. Suprema riuscita. Propizio oracolo.
Commento alla Sentenza:
Il Creativo. Grande è la sublimità del Cielo che dà inizio a tutte le cose e pervade il cielo. Grazie a lui si muovono le nuvole, cade la pioggia, e tutti gli esseri fluiscono verso la loro forma particolare. Così chiaro e luminoso dall’inizio alla fine, ciascuno dei sei stadi lo completa a tempo debito, come salendo su sei draghi che volano nel cielo. La via del Cielo opera per mutamento e trasformazione, dando ad ogni cosa la sua vera natura; il «propizio oracolo» manifesta tutte le cose in una grande armonia. La sua virtù supera quelle di tutte le altre cose, garantendo pace e tranquillità a diecimila paesi.
Immagine: Il Cielo si muove vigoroso. Ispirandosi a questa immagine, il signore si rende forte e instancabile.
Serie: Dopo che il Cielo e la Terra sono venuti all’esistenza, miriadi di esseri sono stati prodotti. Il Creativo e il Ricettivo sono l’origine, la sorgente della creazione.
Segni misti: Il Creativo è forte.
LINEE MOBILI
Nell’I Ching, sono linee di un esagramma che si
trasformeranno in linee di polarità opposta nel corso del
tempo, indicando cambiamenti in atto nella situazione
Linea 1 - Yang (9): Il drago è nascosto sotto il lago. Non agire.
Commento: Il drago è nascosto sotto il lago; non agire, perché questa linea Yang si trova sotto tutte le altre linee.
Linea 2 - Yang (9): Il drago compare nel campo. Propizio vedere un grande uomo.
Commento: Il drago compare nel campo: ora è in grado di elargire le sue virtù.
Linea 3 - Yang (9): Un signore dev’essere attivo durante tutto il giorno e vigile la sera. Pericoloso. Nessuna
sfortuna.
Commento: Essere attivo durante tutto il giorno: si
cammina su e giù per la via.
Linea 4 - Yang (9): Talvolta salta giù nell’abisso. Nessuna sfortuna.
Commento: Talvolta salta giù nell’abisso: andando
avanti non ci sarà sfortuna.
Linea 5 - Yang (9): Il drago vola nel cielo. Propizio
vedere un grande uomo.
Commento: Il drago vola nel cielo: il grande uomo crea opere.
Linea 6 - Yang (9): Il drago vola via. Ci sarà rimpianto.
Commento: Il drago vola via; ci sarà rimpianto, poiché
ciò che è pieno non può durare.
Tutte le linee mobili - Yang (9): Appare una schiera di
draghi, senza il capo. Fausto.
Commento: Tutte le linee sono dei nove: con la virtù del
Cielo nessuno può pretendere di diventare il capo.