RACCOLTA RIFIUTI AD ANZIO - Le contrarietà della Lista Civica Turano e le precisazioni dell’assessore all’ambiente Luca Brignone
Dibattito sull’accordo transattivo con Aet
Sull’accordo con AET leggo affermazioni superficiali e pretestuose, scritte da chi o non ha letto gli atti o li sta strumentalizzando all’inverosimile, come il gruppo politico del Consigliere Turano e l’ex Sindaco De Angelis. Ben venga il dibattito politico e le relative critiche, ma non si possono dare informazioni approssimative o peggio false ai cittadini. Ritengo doveroso pertanto ribadire alcuni aspetti già specificati in Consiglio Comunale.
1. La questione di metodo posta dal Consigliere Turano: gli atti sono stati condivisi con i consiglieri nei tempi stabiliti dalla legge e dai regolamenti. Prima del Consiglio è stata fatta una Capigruppo e una Commissione congiunta bilancio e ambiente, alla presenza del sottoscritto, dell’Assessore al Bilancio e dei 2 Dirigenti interessati. Alla delibera è stato allegato il parere dei revisori e la relazione del Dirigente. Il parere dell’avvocato, che non costituisce allegato alla delibera, è stato richiamato nel testo e reso disponibile ai consiglieri.
2. Le cifre: dei 2,65 milioni oltre 2 milioni sono indiscutibilmente e pacificamente dovuti ad AET, basta leggere gli atti! La cifra che di fatto si riconosce per l’accordo è di circa 600 mila euro, pari al 34% della cifra effettivamente contesa totale, ovvero 1,85 milioni, alla quale vanno aggiunti gli interessi moratori e le spese di lite in caso di soccombenza che insieme ammonterebbero ad altri 550 mila euro. Questi soldi inoltre erano tutti accantonati e non spendibili per altro! Non solo è scorretto dire che potevano essere utilizzati per altro, ma è vero praticamente il contrario: solo grazie a questa operazione è possibile svincolare queste somme da utilizzare in servizi per i cittadini.
3. L’operato della Commissione Straordinaria non è stato affatto ‘sconfessato’. Tutta la questione è stata seguita insieme agli avvocati incaricati direttamente nel periodo commissariale. Nell’accordo le parti non riconoscono la fondatezza delle altrui ragioni, ma condividono la necessità di sbloccare una situazione dannosa per tutti, cittadini in primis. Grazie a questo accordo è stato possibile adeguare il Contratto allo schema ARERA, redatto secondo le indicazioni e con il supporto dell’avvocato nominato dalla Commissione, e che apre la strada al nuovo progetto tecnicoche si sta elaborando insieme ai progettisti incaricati sempre dalla Commissione straordinaria.
Altre 2 brevi precisazioni ritengo di doverle fare rispetto a quanto scritto dall’ex Sindaco: sui centri di raccolta non c’è nessun mistero, ci sono dei difetti progettuali e la totale assenza di manutenzione negli anni passati. Il risultato è che non rispettano i requisiti stabiliti dalla legge, in particolar modo in tema di trattamento delle acque di percolato che per legge sono considerabili acque industriali e come tali vanno trattate. Stiamo provvedendo e finalmente nei prossimi giorni riaprirà il centro a via Goldoni.
Mi lascia non poca amarezza, infine, l’affermazione su aree verdi e giardini: non una sola parola sui ripetuti attacchi che stiamo subendo agli impianti di irrigazione pubblici e che abbiamo denunciato, alle forze dell’ordine e pubblicamente. Ogni giorno continuiamo a rilevare manomissioni e danneggiamenti di natura oggettivamente dolosa e sistematica a cui dobbiamo correre dietro. Mi pare che la destra non abbia ancora compreso qual è stato il problema dello scioglimento: non le eventuali responsabilità penali personali, per le quali auguro a tutti il meglio, ma il gravissimo errore politico di aver anzitutto sottovalutato la presenza delle organizzazioni criminali sul territorio e ignorato il loro costante tentativo di influenzare l’attività politica e amministrativa.
Luca Brignone
Con un colpo di mano e senza il tempo per un vero confronto, la maggioranza di centrosinistra ha impegnato 2,65 milioni di euro in un accordo transattivo con la società partecipata AET, ribaltando la linea di rigore tenuta fino ad oggi dalla Commissione Straordinaria di nomina prefettizia.
La delibera approva lo stanziamento di fondi di bilancio – soldi dei cittadini che sarebbero potuti essere spesi diversamente – per chiudere una serie di contenziosi sui quali non è stata fatta alcuna ricognizione pubblica e di cui non è stato dato conto ai consiglieri di opposizione, che quindi non hanno potuto valutarne la reale portata.Documenti inviati meno di 72 ore prima, nessun parere legale allegato, nessuna audizione del legale incaricato: così si è discusso e votato un provvedimento che impegna milioni di euro, limitando di fatto il diritto dei consiglieri a un’analisi approfondita e a un confronto informato.
L’accordo riguarda varie controversie: dall’adeguamento ISTAT, riconosciuto in misura molto inferiore a quanto richiesto da AET, alla ripartizione dei ricavi dai consorzi di filiera CONAI (riconosciuti per il 50%), fino alle penali per disservizi nel 2023 e 2024, sulle quali il Comune ha accettato una riduzione del 50% rispetto agli importi originariamente contestati.
Con questa scelta, l’amministrazione sconfessa l’operato della Commissione prefettizia, che quelle penali le aveva comminate e mai ridotte, preferendo invece patteggiare con la società per timore di soccombere in giudizio.
Chiediamo al Prefetto di esprimersi su questa operazione: è legittimo che il Consiglio Comunale, con così scarso preavviso e senza un adeguato confronto, assuma decisioni che modificano in modo sostanziale la linea tenuta dalla Commissione da lui stesso nominata?
Se davvero si andrà presto alle urne, questa amministrazione dovrebbe limitarsi alle decisioni di ordinaria amministrazione, evitando di impegnare l’ente in scelte così rilevanti e potenzialmente divisive, che rischiano di trasformarsi in un’eredità pesante per la prossima consiliatura.
Rodolfo Turano