La “catastrofe
spirituale” di Israele
«Ritengo che possa trattarsi di uno dei momenti decisivi nella storia giudaica, forse il maggiore fin dalla distruzione del Tempio nel 70 d.C. attuata dai Romani. Il giudaismo è campione mondiale di sopravvivenza alle catastrofi, ma non ha mai fronteggiato una catastrofe come quella attuale. Si tratta di una catastrofe spirituale. Infatti ciò che oggi sta accadendo in Israele può distruggere 2000 anni di pensiero, di cultura e di esistenza giudaica. Siamo di fronte alla possibilità di una campagna di pulizia etnica in Gaza e in Cisgiordania con l’espulsione di due milioni e più di palestinesi da queste zone, lo stabilirsi del Grande Israele, la disintegrazione della democrazia israeliana, e la creazione di un nuovo Israele fondato sulla ideologia della supremazia giudaica e sul culto di quelli che sono stati valori del tutto antigiudaici negli ultimi due millenni. Un Paese fondato sul culto del potere e della violenza, militarmente forte, che sarà economicamente forte. Ma proprio questo sarà il suo disastro spirituale La questione che pongo è: “quali sono i valori, quali gli ideali che Israele ancora sostiene?». Così lo storico e saggista israeliano Y. N. Harari.
La pulizia etnica in quelle regioni è purtroppo un fatto. La «catastrofe spirituale» sta nel fatto che Israele rinuncia ai suoi valori pur di stravincere con la potenza economico-militare. L’antico Israele sapeva invece che è la potenza di Dio che libera e redime (Es 6). Quando il re assiro Sennacherib assedia Gerusalemme, il buon re Ezechia incoraggia i giudei dicendo, «lui ha un braccio di carne; con noi è l’Eterno per aiutarci» (2 Cr 32). Poi però Israele scelse di seguire la strada dell’autonomia e dell’indipendenza da Dio, perciò Isaia scrive: «Essi furono ribelli a Dio» per questo «[Dio] divenne loro nemico e combatté contro di loro», perché i giudei avevano abbandonato i veri valori. Quali? Li ricorda Geremia: «Esercitare il diritto e la giustizia; liberare dalla mano dell’oppressore colui al quale è tolto il suo; non fare torto né violenza allo straniero, all’orfano e alla vedova; non spargere sangue innocente, in questo luogo» (Ger 22). Si pretende il diritto alla “terra promessa” e si attua per questo la pulizia etnica, ma Dio dice: «Io ho fatto la terra, gli uomini e gli animali; io do la terra a chi voglio» (Ger 27). Non siamo più ai tempi di Geremia, ma è interessante che lo storico moderno parli di «catastrofe spirituale» di Israele coi suoi falsi valori. L’Israele attuale può davvero affermare di esercitate il diritto e la giustizia? di liberare dalla mano dell’oppressore colui al quale è tolto ciò che è suo? di non fare violenza allo straniero? e di non spargete sangue innocente? Purtroppo è vero il contrario! Attenzione: chi regge i destini dei popoli non sono le armi né la finanza, ma è Dio, che invita tutti ad attuare la sua volontà buona, perfetta e gradevole (Comunità di Cristo in Pomezia – email: cnt2000@alice.it).
Primo premio a Stefania Ribaldi con “Visionaria”
Concorso “Architetture”
Con il patrocinio del Comune di Nettuno e la collaborazione dei ‘Poeti Estinti’ e l’Associazione Gemellaggi Anzio-Nettuno, ‘CittàInsieme’ ha promosso un concorso fotografico davvero interessante e coinvolgente: ‘Architetture’, svoltosi dal 29 luglio al 3 agosto nelle sale del Forte Sangallo. I venti partecipanti si sono sbizzarriti ad immortalare monumenti, scale, case ‘a rovescio’, villaggi, facciate protette dai rampicanti, colonnati, vie storiche, ponti. Ogni foto, ha espresso l’originalità dell’Autore, la sua anima, le sue aspettative esternate il giorno delle premiazioni.
Tre studi fotografici di Anzio e Nettuno le hanno votate, assegnando il primo premio a Stefania Ribaldi con ‘Visionaria’ e due secondi premi (ex aequo) a Rosa Marzulli con ‘Ponte sulla laguna’ed a Emilia De Santis con ‘Architettura da capogiro’. Da segnalare ‘L’Alieno della Garbatella’ (il ponte della Scienza a Roma) di Paola Leoncini e ‘Architettura in natura’ di Maria Rosaria Cafasso (infiorescenze del broccolo romanesco), perché la Natura ispira e contagia l’architettura in un parallelismo talvolta inatteso.
Ecco i nomi degli altri Autori: Bruno Caporilli, Francesca Crisanti, Giulio Spaccatrosi, Cinzia Colaiacomo, M. Luisa Del Giudice, Lorenzo Polenta, Vincenzino Siani, M. Grazia Vasta, Paola Fusani, Donata Guidotti, Silvio la Bella, Roberto Petitti, Rita Cerasani, Giusy Martinico, Sara Michelino.
Appuntamento al prossimo concorso fotografico, sempre col Presidente Claudio Tondi.
Rita Cerasani
Libri sotto le stelle
In un sol pomeriggio presentato il testo ‘Atlantide, la verità’ e la raccolta poetica ‘L’Anima risorge’.
Due interessanti scrittori e poeti hanno preso parte alla decima edizione di ‘Libri sotto le stelle’, come sempre sponsorizzata dalla Pro Loco di Nettuno, con Presidente il Dott. Marcello Armocida. Hanno presentato l’evento il Prof. Alberto Sulpizi e Graziella Nobile, nel pomeriggio del 31 luglio scorso. Per Maurizio Stasi è stato un gradito ritorno nel parlare della quasi certezza di una civiltà antidiluviana, molto evoluta, estintasi 10.500 o 7.600 anni fa per eventi catastrofici. Manufatti avveniristici, incisioni di ‘navette spaziali’, vari miti come quello di Gilgamesh, dei Maya, il diluvio universale nell’Antico Testamento: tutto ciò avvalora tale ipotesi. Veramente interessante la dissertazione di Maurizio Stasi che spinge a leggere il suo trattato: ‘Atlantide, la verità’.
Di seguito, la poetessa Maria Vittoria Catapano, vincitrice di tantissimi premi, ha presentato la sua ultima creatura: ‘L’Anima risorge’. Perché tale titolo? Perché, secondo l’Autrice, l’Anima non muore col decesso della persona, ma trasmigra in un altro essere. Quante volte ci è parso di riconoscere una persona che invece non abbiamo mai visto; quante volte ci sembra di essere in un luogo a noi noto, che in realtà visitiamo per la prima volta? Forse ciò è successo nelle vite precedenti. Le poesie del suo libro, ben 75, trattano, oltre che dell’Anima, anche di tanti altri argomenti che assillano la società attuale: violenza contro le donne, razzismo, omofobia, spose bambine.
“Ci sono poesie su cui lavoro per molti anni, anche di notte, fino a quando non trovo il termine o il costrutto adeguato a ciò che voglio esprimere” - ci confessa Maria Vittoria ed ancora: “L’idea di questo libro mi è venuta durante la pandemia e da allora mi ci sono dedicata con tutta me stessa”.
Tra una dissertazione e l’altra la nota giornalista, scrittrice, presentatrice Olivia Gobetti ha letto alcune poesie tratte dal testo. La serata si è conclusa con un arrivederci alle manifestazioni successive da parte del Prof. Alberto Sulpizi, curatore della rassegna, che ogni anno riscuote un grande successo.
Rita Cerasani