Anna Leardi risponde alla consigliera Ludovici
Cara Edelvais
Cara Edelvais Ludovici, credo che sia necessario un chiarimento. Lei nel suo articolo iniziale, con molta enfasi, comunica ai cittadini che sono state posizionate le passerelle per rendere più fruibile l’accesso al mare alle persone con disabilità 3 gg prima della chiusura della stagione estiva. Solo successivamente alle polemiche scaturite dai soliti noti, associazione e cittadini, compresa la sottoscritta, che hanno creato polemiche, ha ritenuto doveroso spiegarne i motivi.
Ora Le condivido il mio post, che Le sarà sicuramente sfuggito, dove Le pongo delle domande alle quali ha ritenuto non rispondere ma che sicuramente non erano di polemica ma solo richiesta di chiarimenti, per comprendere meglio. Se Lei o chi per Lei avesse spiegato, per trasparenza, le motivazioni per cui sono state installate a fine stagione, e non precedentemente, forse avrebbe evitato di scatenare critiche e ci saremmo messo l’animo in pace. Ora se i cittadini criticano non è che debbano per forza essere sempre ritenuti cretini oppure in malafede piuttosto che ignoranti in materia. Forse una comunicazione più trasparente potrebbe evitare polemiche e di contro reazioni offensive anche da parte di amministratori pubblici che ogni due per tre si ergono a giustizieri contro chi liberamente esprime un dissenso. Se si è con voi si è brave persone altrimenti si è persona intellettualmente povera e priva di rispetto. Si è risentita per le critiche e quindi automaticamente ha già deciso che la critica equivale ad essere ignoranti in materia.
Conosce singolarmente la situazione familiare di ognuno di noi? Non credo! Vede cara Edelvais, questa città della quale Lei ogni volta dichiara pubblicamente di essere innamorata, giustamente visto che è la Sua città, ha bisogno di tanto e soprattutto le persone con disabilità. Servono le passerelle per accedere al mare, anche d’inverno, ha ragione, e sono d’accordo con Lei, ha bisogno che i marciapiedi siano fruibili senza barriere per chi va in carrozzina piuttosto che con deambulatore, e senza sabbia che li costringe a dover camminare sulla strada con rischio di essere investite.
Le persone con disabilità hanno bisogno di avere posti riservati, hanno bisogno di accedere agli uffici. Hanno bisogno di avere trasporti senza attendere la grazia, hanno bisogno di avere un centro diurno funzionante, hanno bisogno di assistenza domiciliare continua e soprattutto hanno necessità di avere rispetto, non chiacchiere, dalle istituzioni. Lei si è risentita per le critiche e posso capire ma non comprendere, pensi quanto possano sentirsi offese le persone con disabilità e le loro famiglie per la mancanza di servizi e di risposte. Mi scuso per la lungaggine del testo e, per concludere, potrei anche non farlo.
Le comunico che ho avuto un marito con disabilità fisica e so bene cosa ha significato negli anni non avere la possibilità di accedere agli uffici, perché senza ascensore e con troppi gradini, ho una figlia con disabilità e lotto da anni per i diritti delle persone con disabilità. Quindi per concludere, se posso permettermi, Le consiglio di battersi anche Lei insieme a chi lo fa da anni per aprire il centro diurno e per eliminare le barriere architettoniche ovunque. Credo debba anche chiedere scusa per le parole usate. Le auguro buona giornata.
Leardi Anna Santina
presidente Rivalutiamo
Marina di Ardea
L’artista pometino al nono Festival “Domus Danae” patrocinato dal Comune di Ardea
Personale di Paolo Sommaripa
L’artista pometino, Paolo Sommaripa, ha inaugurato una mostra personale curata da Roberto De Luca nella suggestiva villa Domus Danae di Ardea.
L’evento, svolto giovedì 14 settembre, ha chiuso il 9° Festival “domus Danae” patrocinato dal Comune di Ardea.
La manifestazione ha avuto inizio con la presentazione dell’ultima raccolta poetica “Cuori parzialmente scremati” di Vanna Alvaro con la presenza di Manuela Minelli e letture a cura di Silvia Orsini.
La mostra è stata introdotta da un breve, ma esauriente discorso del curatore, il quale ha spiegato la scelta dei dipinti e la loro posizione in base ad una ben precisa cromia, dal più chiaro al più scuro.
Molte le opere nuove esposte, mediante le quali il Sommaripa ha espresso il suo personale modo di sentire, vedere e rappresentare l’Arte. Le sue opere sono il prodotto dello scambio tra ciò che egli osserva e ciò che percepisce e forniscono sulla tela, il risultato di una connessione che mette in condivisione l’immediatezza della comunicazione dell’immaginario.
Dunque, il museo dell’Arte Immaginaria cresce e si muove verso il futuro per veicolare sempre più il flusso dei suoi significati.
La domus è stata una cornice splendida, non solo la struttura interna ed esterna della villa, ma anche il giardino curato fin nei minimi dettagli; un luogo ideale che ha messo a proprio agio i numerosi ospiti, tra cui molti artisti di Pomezia e di Ardea.
Si ringrazia il direttore artistico Dario Volante, Roberto De Luca ed il Comune di Ardea per la bellissima esperienza e per l’atmosfera decisamente accogliente.
Manuela Mazzola
Il sogno della scuola a Colle Romito
Il sogno della scuola primaria di Colle Romito. Un’altra incompiuta sul territorio di Ardea. Sono passati tanti anni, all’epoca l’amministrazione comunale era guidata dal sindaco Luca Di Fiori, individuò dei terreni a Colle Romito, dove poter realizzare una scuola primaria. Era un sogno che si realizzava. Un progetto che finalmente vedeva la luce e che esaudiva le esigenze di una grossa fetta della popolazione residente. Furono avviati gli accordi con i proprietari dei terreni, fu progettata al Scuola, furono richiesti i finanziamenti e naturalmente il cantiere fu aperto e iniziarono i lavori per la costruzione della struttura scolastica. Nel frattempo, con il passare degli anni, arrivarono altri finanziamenti per il completamento dell’opera.
Ma la cosa più importante che doveva essere fatta, era quella della trascrizione dei terreni al patrimonio comunale. Cosa che non è mai avvenuta e quindi la struttura scolastica, di fatto realizzata con soldi pubblici, è di proprietà dei proprietari dei terreni, che sono dei privati. Sei ettari di terreno che dovevano essere lottizzati ed al Comune venivano concessi alcune ettari per realizzare la scuola ed altre strutture pubbliche. Ma di fatto senza la trascrizione dei terreni al patrimonio comunale, tutto si è fermato e, l’agognata scuola, è l’ennesima cattedrale nel deserto.
Sabatino Mele