Deliberata dal Consiglio l’area di Santa Palomba
Rischio ambientale
Il Consiglio comunale della Città di Pomezia ha approvato nella seduta del 25 giugno, la delibera – promossa dall’Unione dei Comitati contro l’inceneritore - che chiede il riconoscimento dell’area di Santa Palomba come zona a elevato rischio di crisi ambientale, sulla base dell’elevata concentrazione di stabilimenti a rischio di incidente rilevante.
“Una delibera che riconosce la criticità ambientale dell’area di Santa Palomba e la necessità di tutelare la salute dei cittadini e la sicurezza del territorio – dichiara il Sindaco di Pomezia, Veronica Felici -; un passo che va nella direzione di ribadire il no all’ecomostro di Santa Palomba, voluto dal il Sindaco di Roma Città Metropolitana, Roberto Gualtieri.
Una struttura che, infatti, andrebbe a gravare sul nostro territorio per tanti aspetti, compreso quello del consumo idrico: ancora non è chiaro dove verranno prese le tonnellate di acqua che serviranno al funzionamento dell’inceneritore; fatto che si aggiunge alla totale mancanza di trasparenza dell’intero progetto dell’inceneritore rispetto alle ricadute sul territorio e i suoi abitanti in termini di impatto ambientale e di salute. Del problema dell’approvvigionamento idrico dell’inceneritore l’abbiamo affrontato anche, nelle scorse settimane, in Commissione Ambiente della Regione Lazio.
Una questione che diventa sempre più scottante, soprattutto in questo periodo durante il quale il nostro Comune sta vivendo una sofferenza dal punto di vista del servizio di fornitura dell’acqua. Vi lascio immaginare cosa significherebbe, in aggiunta, avere un inceneritore che risucchia tonnellate di acqua!
Come Sindaci dei territori coinvolti, insieme ai comitati, alle associazioni locali e ai cittadini, è da tempo che denunciamo la mancanza di una valutazione di impatto cumulativo seria, e la totale assenza di confronto con chi il territorio lo vive e lo governa. Le criticità ambientali e sanitarie non possono essere ignorate, vanno garantite trasparenza e coinvolgimento delle comunità locali nelle decisioni che riguardano il loro futuro. L’approvazione della delibera da parte del Consiglio comunale è un atto di responsabilità e di tutela. Ora, siamo certi, che la Regione Lazio darà seguito a questa richiesta, avviando le procedure per il riconoscimento formale dell’area come zona a rischio ambientale, con tutte le misure di prevenzione e controllo che ne conseguono.
La delibera verrà anche presentata il prossimo 14 luglio a Marino (ore 18.00 piazza Sciotti S.M.Mole) in un’assemblea pubblica alla quale prenderò parte assieme ai sindaci dei territori interessati dall’inceneritore di Santa Palomba, in collaborazione con l’Unione dei Comitati contro l’Inceneritore” conclude Felici.
Ufficio Stampa
Comune di Pomezia
Riconoscimento all’imprenditore nel settore sportivo Fabrizio Soldati
Il coraggio di investire
Continua il progetto della Pro Loco città di Pomezia, “Il Coraggio di Investire” (premio riconosciuto a titolo gratuito a quelle persone che aprono nuove attività o reinvestono nelle stesse).
Questa volta è stato donato e riconosciuto a Fabrizio Soldati, titolare della Fit Express presso il Centro Sedici Pini.
Sabato 28 giugno è stata inaugurata la nuova area di sala pesi, riconosciamo il trofeo a chiunque reinveste o rimoderna l’attività o apre la nuova attività.
Un semplice gesto per far capire l’impegno della cittadinanza ad aprire nuove strutture o a reinvestire. Infatti non a caso il nome il coraggio di investire, ringraziamo per questo nuovo investimento e ci auguriamo sempre di più ulteriori azioni simili per il nostro territorio di Pomezia. Presenti erano il presidente Vincenzo Scherillo della Pro loco Città di Pomezia APS e il presidente dell’Ente Pro Loco Lazio Claudio Mazza.
Acqua ti voglio bene comune
L’estate astronomica è appena iniziata ma la situazione climatica in Italia, nel Mediterraneo e nel resto dell’Europa ha già fatto registrare temperature al suolo e del mare da record.
Ne consegue una condizione di siccità con un elevato pericolo di incendi e rubinetti a secco. I rubinetti sono a secco in primis perché le perdite dalla rete idrica si attestano al 40% e ovviamente dalla variazione della frequenza delle precipitazioni, periodi lunghi senza pioggia alternata a improvvise bombe d’acqua.
Davanti a questo quadro che si ripete ormai da anni, e nel futuro sarà ancora più drammatico, la gestione della riserva idrica del nostro territorio, affidata all’Acea Ato 2, mostra con tutta evidenza la propria inadeguatezza e responsabilità poiché intenta solo a fare profitti e ripartire dividendi ai soci, attraverso l’aumento delle bollette dei cittadini senza effettuare investimenti necessari per interrompere quello spreco continuo della risorsa preziosa che è l’acqua.
La rete idrica vecchia e inadeguata, in relazione allo sviluppo urbanistico degli ultimi decenni, ha costretto la società di gestione ad aumentare la pressione idrica nella rete – ovviamente per soddisfare le nuove esigenze - ma questa soluzione ha comportato altre problematiche come l’aumento delle rotture e l’esplosione delle reti deteriorate.
Quindi come nei casi terapeutici medici per prevenire altri infarti si agisce con una terapia antipertensiva ma questa scelta comporta che in tanti edifici, soprattutto dei piani alti, la pressione è talmente bassa che l’acqua ai rubinetti non arriva affatto.
Ben venga quindi una sensibilizzazione ad un uso responsabile e consapevole della risorsa acqua ma c’è un aspetto politico che va affrontato: non può più tollerarsi che la società che gestisce un bene pubblico agisca nell’incrementare esclusivamente i propri profitti senza effettuare alcun investimento per la manutenzione.
La gestione in mano ai privati, o nelle forme partecipate tra pubblico e privato, è stata fallimentare. Si abbia il coraggio di attuare l’esito del referendum popolare del 2011 che sinora è stato disatteso. L’acqua è un bene pubblico e come tale va gestito interamente dallo Stato.
Tornando indietro negli anni vorremmo sottolineare l’impegno costante e appassionato del caro compagno Valentino Valentini che su questo tema si è sempre battuto nella sua militanza politica dapprima con Sinistra Ecologia e Libertà e in Sinistra Italiana poi.
Antonio Di Lisa
Sinistra Italiana Pomezia