La Lega in piazza
Come in tutte le piazze su tutto il territorio nazionale anche a Pomezia sabato 21 giugno, la Lega - Salvini Premier è scesa in piazza per presentare la nuova legge sul “Decreto Sicurezza”:
1) Sgombero Lampo (Per le occupazioni abusive).
2) Stop Impunità Per Borseggiatrici (Recidive).
3) Daspo Anti Maranza (In stazioni e metropolitane).
4) Stop Violenti Nelle Piazze (Arresto differito).
5) Tutela Legale (Per le forze di Polizia).
6) Pene Più Severe (Per chi aggredisce gli Agenti).
7) Truffe Agli Anziani (Carcere fino a 6 anni).
8) Stop All’accattonaggio (Con minori).
9) Body Cam (Sulle divise agli agenti).
10) Blocchi Stradali (Carcere fino ai 2 anni).
Iniziativa che oltre ad aver avuto molto successo, per una legge che porterà più sicurezza nelle città italiane, il Gazebo a dato un punto di ascolto per molti cittadini che hanno voluto dare i loro spunti per migliorare tutti gli aspetti ancora in ombra della nostra città. Presto ci saranno altre iniziative di concerto con il partito Nazionale per tenere informati e partecipi i tanti cittadini di Pomezia che si rivedono nell’essere rappresentanti da idee ricche di valori e nazionaliste che la Lega rappresenta sul tutto il territorio nazionale.
Giuliano Peretti
Responsabile Dipartimento
“Sviluppo Economico dei territori
del Lazio, Protezione Civile”
Luigi Celori ci riepiloga gli avvenimenti storici del territorio dell’antica Lavinium dall’età del ferro ai giorni nostri
Sant’Agostino a Lavinium
Sant’Agostino dottore della chiesa e fondatore dell’ordine monastico di cui fa parte anche l’attuale Papa Leone XIV è stato quasi sicuramente a visitare l’antica Lavinium intorno al 387 d.C.
Virgilio nell’Eneide fa risalire l’approdo dell’eroe troiano Enea sulla nostra costa intorno al 1400 a.C..
In fuga da Troia distrutta dai Greci, Enea con il padre Anchise e il figlio Ascanio approdò alla foce del Numicus, attuale fosso di Pratica di Mare.
Nei pressi delle XIII Are vi è l’Heron di Enea che la leggenda racconta essere la sua tomba.
La Soprintendenza presto interverrà con un restauro dell’Heron di Enea riportandolo alla sua costruzione originaria.
I primi reperti scoperti nelle campagne di scavo dell’Università La Sapienza testimoniano insediamenti umani risalenti al IX secolo a.C. definita l’età del ferro, e poi altri fino al VI a.C. Dal VI al IV secolo a.C. si inizia a parlare di Lavinium con un primo aggregato urbano dove attualmente vi è il borgo. Dal IV secolo al 27 d.C. diventa municipalità di Roma. Dal 27 d.C. al 300 d.C. in poi comincia l’età imperiale con la realizzazione delle grandi ville, soprattutto sulla via Severiana che collegava Ostia con Anzio.
Nell’area dell’antica Lavinium, all’incirca alla fine del 300 d.C., viene realizzata da una comunità di cristiani, una chiesa paleocristiana denominata basilica Laurentina, i suoi resti sono stati ritrovati poco lontano dall’attuale Santa Maria delle Vigne che fungeva da battistero. La sua pianta ottagonale fa intendere che era stata realizzata su un locale attiguo ad una villa termale. E’ accertata la presenza di una sorgente naturale nei pressi della chiesetta mentre la città di Lavinium era servita da un acquedotto che arrivava dai Castelli Romani.
Sant’Agostino prima di imbarcarsi per l’Africa è stato per un periodo ad Ostia dove, nel 387 d.C, mori la madre Monica poi nominata Santa. Quel periodo è diventato oggetto di studio e di devozione tant’è che Sant’Agostino è il santo patrono di Ostia, la stessa chiesa di Campo Ascolano è dedicata a Sant’ Agostino.
E’ probabile che in quel periodo sia venuto a Lavinium perché la menziona, nella sua opera più importante “De Civitate Dei” nel libro VII – 21, parlando dei riti che i pagani del luogo, ivi svolgevano in onore del culto fallico di Libero.
Le notizie sull’antica Lavinium mi sono stati riferiti dal prof. Alessandro Jaia che è stato impegnato in varie campagne di scavi nel sito archeologico dell’antica Lavinium. Il professor Jaia sarà impegnato anche nella sistemazione dei reperti in una nuova sede visitabile creata all’interno del borgo di Pratica di Mare messa a disposizione dalla famiglia Borghese.Era inoltre intenzione del principe Piefrancesco Borghese restaurare la chiesetta di Santa Maria delle Vigne, un progetto che ora la moglie Maria Grazia e il figlio Tara vogliono realizzare.
Ora che è stata resa nota la presenza di Sant’Agostino a Lavinium questo sarà un motivo in più per sistemare e valorizzare adeguatamente tutta l’area archeologica dell’antica Lavinium rendendola fruibile continuando le campagne di scavo per portare alla luce altri ritrovamenti.
Bisogna essere consapevoli che viviamo in un territorio che non solo ha dato i natali a Roma ma è ricco di bellezze naturali e marine, vedi anche l’area marina protetta delle Secche di Tor Paterno. Sta a noi amarlo e valorizzarlo adeguatamente.
Luigi Celori