Era assessore alle attività produttive, agricole, caccia e pesca
Laspina si è dimesso
Il 16 giugno si è dimesso l’assessore Antonino Laspina e le sue deleghe: Attività Produttive e Internazionalizzazione - Politiche Agricole - Caccia - Pesca - Politiche Forestali - Valorizzazione Prodotti Tipici Locali sono state prese dal Sindaco Veronica Felici.
Ma quello di Laspina non è la sola criticità in giunta. Infatti, qualche giorno prima il Sindaco aveva tolto all’assessore Giada Bardi le deleghe all’Istruzione e allo Sport lasciandole solo quella alle politiche sociali. Anche in questo caso il sindaco ha preso a se le suddette deleghe.
Per tornare alle dimissioni del dott. Antonino Laspina, era stato nominato assessore del comune di Pomezia nel settembre del 2023, dopo che, lo stesso anno era andato in pensione, avendo lavorato in ICE (Istituto per Commercio estero) dal 1981, dove ha ricoperto numerosi incarichi direttivi in sede e all’estero. Il suo ultimo incarico è stato quello di direttore dell’ICE di New York e coordinatore degli uffici ICE negli Stati Uniti.
Era stato lo stesso ministro Francesco Lollobrigida il 27 novembre del 2023, in un convegno svoltosi a Pomezia, a sottolineare che aveva conosciuto Laspina a New York ed appreso che stava andando in pensione lo aveva segnalato come eventuale assessore al sindaco Felici. A sua volta il sindaco, visto l’importante curriculum, accettò di buon grado il suggerimento del Ministro e ottenuta la disponibilità di Laspina, lo nominò assessore assegnandogli delle deleghe consone alla sua professionalità, quali soprattutto attività produttive e internazionalizzazione.
L’inizio dell’assessore è stato subito complicato infatti l’opposizione criticò aspramente la scelta dell’amministrazione di spendere circa 15mila euro per arredare il suo ufficio di assessore e nella stessa maggioranza ci furono malumori per questo atto che di fatto creava disparità di trattamento fra gli assessori.
L’unica intervista credo rilasciata da Laspina è stata quella con il sottoscritto nel marzo del 2024 in cui è interessante quello che mi rispose alla domanda quali erano gli obiettivi che si era posto.
“L’obiettivo è quello di costruire una nuova reputation per questo territorio. Una reputation costruita con l’adozione di buone pratiche in grado di creare per il territorio una capacità attrattiva di nuove attività economiche non solo nazionali ma anche internazionali. Il patrimonio archeologico e naturalistico, merita di essere oggetto di grande attenzione per apportare effetti positivi alle attività dell’ospitalità, della ristorazione e dell’intrattenimento in genere. Il litorale di Torvajanica è una risorsa che ha pochi eguali lungo le coste della Penisola. Un obiettivo realistico è quello di lavorare per farne, come negli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso, la spiaggia di Roma, con positivi ritorni per tutte le attività commerciali migliorando la qualità dell’utenza dei servizi balneari. Sono tanti gli obiettivi che ritengo siano alla portata di questa amministrazione a beneficio della cittadinanza ma sono anche consapevole che sarà necessario tanto impegno”.
Obiettivi ambiziosi che Laspina probabilmente accortosi da tempo che non vi erano le condizioni per essere raggiunti, ha preferito dimettersi.
A.S.
Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Eleonora Napolitano capogruppo del PD
Lettera alla cittadinanza
Care cittadine, cari cittadini,
vi scrivo con la consapevolezza che le parole, a volte, sembrano non bastare.
Eppure sento il bisogno profondo di raccontarvi, con sincerità e trasparenza, cosa significa oggi fare opposizione in una città come la nostra, Pomezia, governata da quella che considero una delle peggiori amministrazioni degli ultimi vent’anni.
Non è un giudizio politico fine a sé stesso.
È un dato di realtà, che purtroppo si misura ogni giorno nei conti pubblici che non tornano, nei servizi che peggiorano, nei luoghi che si svuotano di cura e nella totale mancanza di rispetto per le regole del confronto democratico.
Fare opposizione, in questo contesto, è diventato faticoso, a volte frustrante, spesso ostacolato.
Ma mai – mai – inutile.
In questi mesi, come gruppo consiliare, abbiamo fatto decine di proposte, interrogazioni, emendamenti.
Abbiamo chiesto trasparenza sui bilanci, spiegazioni su scelte urbanistiche che mettono a rischio il nostro territorio, attenzione ai problemi veri delle persone: la mobilità, il decoro urbano, l’assistenza sociale, le scuole, le periferie. Abbiamo ricevuto, troppo spesso, solo silenzi, chiusure, atteggiamenti arroganti.
E intanto, mentre loro fanno finta che vada tutto bene, Pomezia accumula milioni di euro di debiti fuori bilancio, mentre i cittadini devono fare i conti con una città sempre più sporca, più disordinata, più trascurata.
In due anni, si sono dimessi svariati assessori e vicesindaci. Un record che parla da sé: c’è un’amministrazione che si sfascia, che non tiene, che non ha una visione condivisa né il coraggio delle scelte.
E in mezzo a questo caos, c’è la vita quotidiana delle persone. C’è chi lavora, chi studia, chi ha bisogno di servizi efficienti, di strade sicure, di spazi verdi curati, di una città che funzioni. E invece no.
Ogni giorno ci arrivano segnalazioni di cittadini esasperati: parchi abbandonati, cassonetti stracolmi, marciapiedi impraticabili, periferie dimenticate.
A tutti voi che ci scrivete, che ci chiamate, che ci fermate per strada: grazie. Grazie perché ci date forza. Perché fate sentire che non siamo soli. Perché la vostra indignazione è la nostra. Perché nonostante tutto, voi non vi siete arresi, e noi nemmeno.
È dura, sì. È dura quando ogni Consiglio comunale si trasforma in un muro contro muro. È dura quando la partecipazione viene ostacolata, quando le nostre proposte – anche quelle più sensate, più semplici, necessarie – vengono bocciate a prescindere, solo perché arrivano dall’opposizione. Ma non molliamo. Non lo faremo. Perché crediamo ancora nella buona politica, quella fatta di ascolto, di dedizione, di confronto.
E qui voglio lanciare un appello sincero. Abbiamo bisogno di un dialogo costante con chi vive davvero la città. Con chi conosce i problemi perché li attraversa ogni giorno. Con chi ha idee, con chi ha proposte, con chi ha voglia di partecipare. Noi siamo sempre disponibili. Per ascoltare, per incontrarvi, per cercare soluzioni insieme.
Il nostro compito non è solo denunciare quello che non va, ma costruire alternative, preparare il futuro, anche dentro le difficoltà del presente.
Continueremo a batterci – con determinazione, con coerenza, con senso di responsabilità – perché questa esperienza amministrativa finisca quanto prima. Perché non sta rendendo solo inFelici, ma anche invisibili. E Pomezia non merita questo. Merita di più. Merita rispetto, cura, visione. Merita amministratori che abbiano a cuore davvero la città e non solo il potere.
A chi ci sostiene, a chi ci critica in modo costruttivo, a chi vuole darci una mano: le porte sono aperte. Noi ci siamo. E ci saremo, sempre. Per Pomezia, per il suo futuro, per ogni cittadino che oggi si sente deluso ma non vuole smettere di sperare.
Con gratitudine e con impegno,
Eleonora Napolitano