Lettera aperta dell’ANPI di Anzio e Nettuno
Caro Sindaco
Sostenere la Commissione Segre senza citare il valore fondante della democrazia, senza menzionare l’esperienza politica e culturale che ha portato all’ordinamento istituzionale che regge il Paese, senza chiarire chi furono le vittime e chi i carnefici di quel terribile momento storico che fu il fascismo in Europa.
Questo è successo a Nettuno. Liliana Segre, vittima delle leggi razziali e sopravvissuta alla Shoah, donna impegnata ogni giorno per l’affermazione dei valori di uguaglianza e solidarietà scritti nella Costituzione, dovrà, dopo gli insulti e le banalizzazioni di alcuni politici italiani riguardo la sua tragica esperienza, assistere anche a questa strumentalizzazione messa in atto dal Consiglio Comunale di Nettuno. Restiamo sconcertati ancora una volta da ciò che accade in questo territorio ogni qualvolta si parli di storia e di memoria. Le persecuzioni, le deportazioni, le stragi, le discriminazioni su base razziale ed etnica le fece il fascismo perché quella era l’ideologia fascista, perché quella era la linea politica del fascismo.
Liliana Segre fu vittima del fascismo e della sua politica. Le idee razziste e xenofobe, l’intolleranza e l’omofobia, la discriminazione e la guerra ai principi democratici le fece il fascismo di allora e le propagandano i fascisti di oggi. Don Minzoni (cattolico), Giacomo Matteotti (socialista), Antonio Gramsci (comunista), i fratelli Rosselli (liberalsocialisti), Piero Gobetti (liberale), sono solo alcuni di coloro che dal fascismo vennero assassinati perché antifascisti.
Ripudiare il fascismo è sempre e comunque dovere delle Istituzioni perché la loro stessa natura è antifascista e tutti i rappresentanti istituzionali ricoprono un ruolo all’interno di Istituzioni nate dalla Guerra di Liberazione dal nazifascismo.
L’antifascismo, è bene sottolinearlo in quanto pare che neanche il Sindaco lo sappia, non è solo e unicamente la contrapposizione dei democratici (di tutte le estrazioni politiche, siano esse di destra o di sinistra) al fascismo di ieri e di oggi, ma è una teoria dello Stato. Anzi, è LA teoria dello Stato. È la teoria su cui i padri costituenti si sono basati per costruire la Repubblica italiana, quella in cui “Tutti i cittadini… sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di opinioni politiche…”, la Repubblica in cui oggi viviamo.
È quella teoria dello Stato che univa Raffaele Cadorna (monarchico) e Luigi Longo (comunista), Ferruccio Parri (azionista) ed Enrico Mattei (cattolico), Sandro Pertini (socialista) e Mario Argenton (liberale), e così via. Uomini di diverse famiglie politiche, differenti per idee e percorsi, ma in quel momento uniti per guidare il Corpo Volontari della Libertà, uniti nel movimento di Resistenza, sulla cui esperienza è fondata la Repubblica, sui quali caduti è stata scritta la Costituzione.
Chiediamo quindi al Sindaco ed ai consiglieri che hanno voluto togliere il termine “antifascista” dalla mozione: quali valori vogliamo trasmettere alle giovani generazioni? Vogliamo dire che i democratici sono uguali ai fascisti? Vogliamo dire che gli assassinati nei campi di eliminazione sono uguali ai fascisti che si sono adoperati per farli catturare e deportare nei vagoni piombati? Vogliamo raccontare ai giovani di oggi che chi si è reso complice e protagonista delle stragi di civili e dei massacri (e lo ha fatto per un preciso disegno politico e militare, per una precisa ideologia, il fascismo appunto) è uguale a chi ha combattuto ed è caduto per la libertà?
Invitiamo tutti, soprattutto il Sindaco, a ragionare e a rendersi conto di quanto sia importante fare memoria, costruire memoria e di quali siano i rischi che si corrono se questa funzione viene svolta con superficialità.
Invitiamo inoltre tutti coloro che hanno ritenuto opportuno non usare il termine “antifascista” a rendersi conto che il ruolo che ricoprono è di natura antifascista, in quanto la Repubblica è fondata sull’antifascismo e i valori da diffondere e trasmettere alle future generazioni sono: pace, libertà e democrazia, il contrario quindi del fascismo.
Sezione A.N.P.I.
“Mario Abruzzese e Vittorio Mallozzi” di Anzio e Nettuno
Il romanzo della nettunese Lucia Catacci ispirato ad una storia vera
Presentato “Verità nascoste”
Il 10 gennaio, alle ore 17.00 nella sede dell’associazione Memorie Nettunesi, si è svolta la presentazione del libro “Verità Nascoste” dell’autrice nettunese Lucia Catacci, un romanzo che come ha raccontato, è frutto della sua fantasia, ma scritto ispirandosi ad una storia vera, dalle vicissitudini di una persona che per motivi familiari ha dovuto abbandonare alla sua bambina piccola, che ha visto poco e di questo ne ha sofferto molto, su questo tema che gira intorno la storia… A introdurre l’evento, la prof.ssa Cristiana Tempestilli, che dopo aver dato accenni sulla vita lavorativa di Lucia, ex infermiera, volontariato e assistenza, ha parlato del modo semplice in cui è stata scritta, con molta fluidità e scorrevolezza, che spinge il lettore alla curiosità di scoprire ad ogni capitolo cosa succede dopo. Per l’ambientazione, ci dice l’autrice, ha scelto anche Nettuno e ha inserito riferimenti relativi al suo trascorso per alcuni anni come nell’abitazione l’americana, che si trovava dove ora è Scacciapensieri…e anche la figura dei suoi nonni veneti, Giovanni e Rosa, che ha descritto così come erano. (Ma nello scorrere della storia vi si trovano molto bene anche accenni su Marietta la Santa Bambina, e sulla festa della Madonna delle Grazie.) E prosegue con una sua breve presentazione del romanzo…
“La protagonista è Rosalia, che ha sempre vissuto ad Agira, circondata dall’amore del nonno e dal fratello di lui, sentendo però la mancanza della figura della mamma Maria, che la nonna gli aveva fatto credere morta insieme al padre Antonio, fino a quando compiuti i 14 gli si presentano improvvisamente a casa, scoprire questa realtà, scatena in lei dei sentimenti contrastanti nei loro confronti, di rancore, di rabbia…sentendosi rifiutata, abbandonata,… proverà a cercare delle risposte, ma sembra che tutti le volessero nascondere la verità, le troverà solamente dopo la morte della mamma. Lei alza quindi un muro tra lei e i genitori, che li separerà sempre e non gli permetterà di amarli”.
A dare voce ad alcuni passi della narrazione, è stata Roberta Collu, che ha accompagnato i tanti presenti in alcuni momenti di vita di questa bambina, da quelli della sua infanzia e successivi al suo essere adulta… Un romanzo che come ci ha anticipato Lucia, avrà un seguito. Quindi dopo esserci appassionati a questa bellissima e toccante storia non ci resta che attendere di rimmergerci ancora tra altre pagine…frutto della grande passione dell’autrice.
Il libro “Verità Nascoste” è disponibile su Amazon, versione cartacea o e-book, e in digitale per abbonati KindleUnilimited.
Annalisa Rodo
Festa di Sant’Antonio Abate
Come è mai consuetudine da moltissimi anni, la Chiesa dedicata a San Francesco, a Nettuno, nella domenica successiva alla festa in onore di Sant’Antonio Abate, organizza molti eventi incentrati sulla benedizione degli animali domestici. La tradizione vuole che il Santo Anacoreta trascorresse gli ultimi anni della sua centenaria esistenza insieme ad un maiale che, oltre ad essere fonte di cibo, procurava la guarigione dalle piaghe con il grasso. Nel Medio Evo, in territorio tedesco, ogni villaggio allevava un maiale da destinare all’ospedale tenuto dai Monaci di Sant’Antonio Abate, per sostentare i malati e per i medicamenti.
In questo gennaio 2020, la ricorrenza della festa di Sant’Antonio è caduta di venerdì 17 e quindi la manifestazione a lui dedicata si è svolta domenica 19. Come in molte città italiane, in tale occasione si è proceduto alla benedizione degli animali. La mattina di domenica tante persone si sono radunate in Piazza Mazzini recando con sé il proprio animale: cani, gatti, criceti, cavalli, perfino una pecora. Poi padroni ed animali hanno sfilato per Via Gramsci, Viale della Vittoria e Piazza san Francesco dove hanno sostato per ricevere la benedizione propiziatoria. Alle ore 11:30 Don Marco ha officiato la Santa Messa durante la quale ha cantato la ‘Corale Città di Nettuno’. Nel primo pomeriggio molte persone hanno assistito ai tradizionali giochi popolari: corsa coi sacchi, gara degli spaghetti, la cuccagna con la partecipazione del complesso musicale “Entropia” e dell’Associazione “Atletica Nettuno”.
A seguire l’estrazione seguitissima della lotteria con le ‘dotine’. Dopo la Santa Messa delle 17:00 con la partecipazione del “Coro Amici del Santuario” di Nettuno, si è proceduto all’imbussolamento dei nomi dei Confratelli della Pia Unione per l’estrazione del nuovo Priore che terrà in casa lo stendardo del Santo fino a gennaio 2021.
A sera, dopo la splendida giornata, i fuochi d’artificio hanno rischiarato il cielo, sopra le vetuste mura del Castel Sangallo, a suggello della riuscitissima festa in onore del Santo.
Rita Cerasani