Conferenza dei servizi per il recupero dell’edificio
Paradiso sul Mare
Il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, ha indetto la conferenza dei servizi finalizzata al recupero dell’edificio liberty “Paradiso sul Mare”, oggetto di una convenzione tra il Comune e la Provincia di Roma.
All’importante tavolo tecnico sono invitati gli uffici preposti della Città Metropolitana Roma Capitale, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ed il Dirigente dell’Istituto Scolastico Marco Gavio Apicio.
“Visto lo stato di pericolo e il progressivo deperimento dell’immobile, - scrive il Sindaco, Candido De Angelis, nella sua missiva - tale da indurre all’adozione di un’ordinanza urgente, che ne ha disposto la chiusura a tutela della sicurezza e della pubblica incolumità, l’incontro verterà sulla rendicontazione degli interventi manutentivi effettuati al fine di conservare il bene, sulla programmazione degli interventi di competenza per la messa in sicurezza dell’immobile e sulla pianificazione delle modalità di fruizione ed utilizzo dell’edificio. Trattandosi di un obiettivo prioritario per l’Amministrazione, proprietaria del Paradiso sul Mare, bene storico, culturale e simbolico della Città, - conclude il Sindaco de Angelis - si confida nella responsabile partecipazione di tutte le Istituzioni preposte”.
Comune di Anzio
A Nettuno ha fatto discutere la volonta del Sindaco di eliminare la parola antifascismo
Consiglio comunale infuocato
L’ultimo Consiglio comunale di Nettuno, i cui punti all’o.d.g. erano stati presentati tutti dall’opposizione, avrebbe potuto prendere una svolta sicuramente diversa da quella che poi purtroppo ha preso, se non ci fossero le solite note polemiche sulle parole fascista e antifascista, comunista ed anticomunista che, sinceramente, nel 2020, vederle diventare ancora un strumento di lite tra persone dotate di una certa cultura e maturità sociale fa male anche solo a saperlo. Tutto è cominciato con la discussione a sostegno del lavoro della Commissione Segre istituita dal Senato della Repubblica il quale, ha invitato i Comuni italiani, sulla base dei rispettivi risultati riscontrati, a riportare quelli particolarmente utili alla commissione senatoriale che, nel caso di Nettuno, a detta dell’opposizione, sarebbero stati “annacquati” da un emendamento del Sindaco nel quale sarebbero scomparse le parole “antifascismo” e “resistenza” come se queste fossero parole negoziabili e discutibili. Mettere in dubbio l’importanza di queste parole vuol dire, mettere in dubbio la stessa Repubblica e la Costituzione.
Come diceva Calamandrei, quando si è chiamati a rappresentare le istituzioni si viene giudicati dai morti che ci hanno consentito di vivere in uno stato democratico. Quei morti che hanno perso la vita per le follie del fascismo. Persone normali, soldati, partigiani, ebrei, omosessuali, disabili, oppositori politici che hanno dovuto fare l’olocausto della propria vita per consentire a noi di vivere in una democrazia e di rappresentarla nelle istituzioni. Quindi togliere quelle parole vuol dire non aver capito colpevolmente da quali basi è da quali valori proviene la nostra Repubblica. Quindi ben venga, comunque l’approvazione della mozione contro razzismo, xenofobia, omofobia e violenza in genere, ma aver voluto mutilare questa delibera per “paura” di urtare la “sensibilità” di qualcuno è un’abiura e un abominio e non rende onore alla città di Nettuno, medaglia d’oro al valor civile. A questo punto gli animi accesi a tal punto che, dopo le numerose proteste piovute a valanga dai vari rappresentanti dell’opposizione seguite da una feroce provocazione di Genesio D’Angeli, ha suscitato una crisi isterica con tanto di pianto di Roberto Alicandri che, sembrerebbe aver avuto risalto anche nei maggiori telegiornali nazionali. Comunque, alla fine di questa incresciosa diatriba, la mozione, anche se modificata, è stata approvata dalla sola maggioranza anche perché, la minoranza, aveva abbandonato l’aula.
L’assise quindi, sempre dietro una certa spinta del Sindaco, ha approvato i nuovi piani zona che permettono così al Comune di Nettuno di rimanere “Comune capo fila” per altri cinque anni. Quindi, gli utimi due punti riguardanti una maggioranza trasparenza negli atti del Comune, come nel caso delle risposte date alle varie inerrogazioni e, le convocazioni sull’Albo Pretorio, delle Commissioni Comunali ed i loro verbali sono stati invece entrambi bocciati.
Tito Peccia