Intervista a tutto campo con l’ingegner Lionello Lupi, presidente dell’Associazione Liberi professionisti di Pomezia
Opportuno ripensare globalmente il piano del traffico
L’ingegner Lionello Lupi è presidente dell’Al.Pro, l’Associazione dei Liberi Professionisti di Pomezia. A Lupi rivolgiamo alcune domande:
- Presidente come va l’attività della vostra associazione?
“Come ognuno può ben capire, in questi ultimi tempi la pandemia ha inciso fortemente sulla possibilità di organizzare riunioni, convegni ecc.. Abbiamo rallentato fortemente le attività pubbliche e sociali.
Per il futuro abbiamo in mente di creare una sinergia tra i professionisti nostri associati e le Università romane per la collocazione degli studenti stagisti presso alcuni di noi che vorranno prestarsi a questa collaborazione. Mi sembra un modo per potere essere utili a far crescere le nuove generazioni di professionisti”.
- Come sono i vostri rapporti con il Comune di Pomezia?“Come noto i rapporti con la precedente Amministrazione non erano dei migliori. Ricorderà alcune polemiche (passate anche attraverso le colonne del vostro giornale) con l’Amministrazione Fucci. Devo dire che con l’attuale Amministrazione i rapporti sono molto migliorati, vi è una certa disponibilità al dialogo anche grazie all’assessore Tavolieri che affronta quasi sempre i temi da un punto di vista molto pratico e meno politico ed ha così portato a casa diversi risultati concreti. Certamente il solo assessore Tavolieri non basta, ma questa Amministrazione dichiara di volere risolvere i problemi e questo è già un passo in avanti rispetto a prima. Altro è dire invece che i problemi li abbia già risolti. Vedo buona volontà ma ancora non sempre si ottengono i risultati. Il concorso per le nuove assunzioni di personale è stato un buon passo, ora doppiamo vedere se i nuovi assunti sapranno incidere positivamente sui problemi annosi dell’ufficio Tecnico. Abbiamo buone speranze in merito. Di contro, abbiamo ancora tempi eterni per l’istruttoria delle pratiche edilizie, qualcosa non va: o il personale è ancora scarso o andrebbe rivista l’organizzazione dell’ufficio o bisognerebbe finalmente stabilizzare la figura dei dirigenti con scelte più oculate. Ne sono cambiati troppi ed ultimamente non abbiamo visto alcuno di loro con grandi capacità di gestione del personale e delle pratiche. La situazione attuale vede troppo uffici attribuiti ad un solo dirigente (edilizia, lavori pubblici, ambiente, demanio) e su lo stesso grava quindi un carico di lavoro impossibile. Le dico, per esperienza diretta, che uno solo di questi servizi impegna la totalità del tempo e delle risorse di un dirigente. Rimane sempre aperto il tema relativo alle pratiche di condono. Bene l’idea dell’attribuzione delle pratiche al personale interno con progetto ad hoc, ma i risultati ancora non si vedono. Ho avuto modo più volte di evidenziare ciò. Ricordo che questa inerzia comporta problemi per le compravendite immobiliari, per l’eventuale utilizzo dei super bonus e non ultimo per alcuni dei nostri associati che vivono del lavoro che scaturisce dagli incarichi conseguenti queste pratiche di condono. Questo problema, sommato con il sovrapposto tema della pandemia, ha prodotto risultati quasi drammatici”.
- Com’è la situazione del comparto edilizio nel nostro Comune? Vi è una ripresa anche a Pomezia grazie ai superbonus edilizi?
“Come le accennavo, si è constata una certa vivacità nel comparto edilizio per l’introduzione dei bonus. Rilevo che gli operatori hanno cominciato a lavorarci piuttosto in ritardo. Ciò a causa delle mille modifiche ed interpretazioni normative in materia che hanno creato molta confusione. Non possiamo dire che, sull’argomento, il Governo abbia operato chiaramente e con linearità. Ora i tempi stringono e, se permangono i limiti temporali di applicazione di bonus, (in particolare quelli al 110%) molti operatori non faranno in tempo a rientrarci. Evidentemente a ciò si aggiunga la già menzionata lentezza nel completamento degli iter di approvazione dei progetti non solo da parte del Comune: dopo l’attacco hacker ai siti informatici della Regione Lazio, ora anche il Genio Civile ha allungato notevolmente i tempi di autorizzazione. Anche ciò incide. In poche parole, i bonus avrebbero potuto fare di più ma hanno cozzato contro farragini interpretative, disaccordi interpretativi tra Governo ed Agenzia delle Entrate e scarsa fiducia nelle istituzioni. Per equità c’è anche da dire che l’obbligo di conformità edilizia ha escluso o rallentato molte pratiche. Evidentemente il parco edilizio (in tutta Italia) è ancora oberato da fenomeni di abusivismo più o meno importanti.
Con l’occasione volevo anche portare alla sua attenzione un tema che non è stato dibattuto affatto finora. E’ stato oggetto di diverse discussioni a livello di Ordini professionali ma il messaggio, evidentemente, non è arrivato a livello di Governo.
Mi riferisco al fenomeno inflattivo che è sotto gli occhi di tutti. I prezzi dell’edilizia sono cresciuti notevolmente sia per i materiali da costruzione che per quanto riguarda i prezzi finali di vendita degli immobili soggetti a bonus. D’altra parte non era difficile ipotizzarlo. In mancanza di organismi e meccanismi di controllo (non specificatamente previsti dai DM relativi ai bonus e neppure in altri collegati) ci si aspetta che, finiti i bonus, i prezzi rimarranno certamente alti producendo di fatto inflazione. Con i costi conseguenti per tutta la collettività. Ricordate l’introduzione dell’Euro?”
- Il polo industriale, e mi riferisco anche alla riconversione dei siti dismessi come procede?
“Lentamente molto lentamente per quanto riguarda la riconversione dei siti dismessi. Cosa altro potrei dirle. Credo sia necessario un segnale preciso da parte dell’Amministrazione in merito alla effettiva volontà politica di procedere in questo senso.
Per quanto riguarda il polo industriale ormai è noto che la produzione industriale ha lasciato il posto alla logistica, specie nell’area di S. Palomba. Forse sarebbe meglio dire che aveva lasciato il posto alla logistica perché il noto vincolo del MIBAC ha fortemente inciso sullo sviluppo del comparto industriale di S. Palomba bloccando di fatto tutti i nuovi insediamenti (seppur conformi alle destinazioni urbanistiche del piano particolareggiato approvato). Si potevano esplorare altre strade meno radicali che tenessero conto dell’indirizzo del MIBAC ma anche dei piani approvati. Comunque questo argomento richiede un discorso molto più vasto che eventualmente affronteremo in altra occasione”.
- Anche per chi non è un esperto risulta evidente che concentrare a Pomezia gran parte dei centri commerciali su via del Mare e via dei Castelli Romani è stato un disastro sotto ogni punto di vista. Come è stato possibile? Ora cosa si può fare?
“Mi fa piacere che mi faccia questa domanda perché mi dà l’occasione di inserirmi in un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Appena ricominceremo a organizzare convegni con la nostra associazione, ho già in programma di affrontare questo tema.
Orami la situazione dei centri commerciali è consolidata e non sembra facile tornare indietro. La viabilità ha forti criticità e purtroppo il piano del traffico, cosi come attualmente proposto, non sembra possa dare risposte e neppure ottenere soluzioni.
La nuova strada che collegherà il sottopasso della SS Pontina dai pressi dell’Hotel Selene fino a via dei Castelli Romani nei pressi della ASL, dovrebbe solo in parte decongestionare la zona del bivio ma non potrà fare miracoli.
Il carico del traffico su via dei Castelli Romani e sul bivio va affrontato all’interno di un campo visivo più vasto: si deve cominciare a pensare fattivamente in termini di spostamento degli assi di traffico su direttrici di aggiramento. In poche parole: circonvallazioni. Un ramo ovest tra lo svincolo di Vaccareccia e l’area ex Moccia ed un ramo est tra l’ex Moccia e lo svincolo della Maggiona. Se ne è parlato tante volte ma non si è mai fatto nulla. L’aggiramento di Pomezia è previsto nel progetto della futura autostrada (se mai si farà) ma ciò non risolverà il problema perché l’autostrada decongestionerà il traffico ovest-est mentre il problema su via dei Castelli Romani è sulla direttrice nord-sud.
Dato che il traffico su questa dorsale nord-sud di Pomezia non proviene solo dai centri commerciali ma convoglia il traffico dalla zona dei Castelli Romani, da e per il mare e da e per l’area industriale di S Palomba, tutto confluisce nel collo di bottiglia del bivio. Credo sia opportuno ripensare globalmente il piano del traffico.
Ricordo che esisteva un progetto per portare il traffico dei mezzi pesanti su una nuova strada tra lo svincolo Maggiona e S. Palomba, la famosa TAV (così chiamata perché realizzata coi fondi TAV treno alta velocità). Tutti progetti ad essa inerenti sono stati bloccati ed i fondi spostati.
Sembra che una grande azienda leader nel commercio elettronico, che ha uno stabilimento in fase di costruzione all’angolo tra via di Valle Caia e via Ardeatina (nel territorio Comunale di Ardea), abbia preso impegni per il miglioramento di questa viabilità sia su via di Valle Caia che sull’Ardeatina ma non ho ad oggi certezze né notizie precise in merito.
In definitiva dobbiamo finalmente comincia a pensare a più largo respiro altrimenti i problemi (non solo questo della congestione di via dei Castelli Romani) non saranno mai risolti”.
A.S.