Il video realizzato dai ragazzi del Picasso di Anzio sotto la guida del professor Trappolini
I rumori della guerra
Il Liceo Picasso di Pomezia, grazie al professor Stefano Trappolini si fa onore anche con la sua sede di Anzio. Dopo il primo posto del video con la Pro Loco di Pomezia al concorso dell’UNPLI Lazio realizzato dagli studenti del professor Trappolini della sede centrale dell’Istituto Picasso di Pomezia, ecco un altro prestigioso video, questa volta realizzato dagli studenti della sede del Picasso di Anzio del professor Trappolini con il Comune di Anzio che sarà proiettato anche negli Stati Uniti. In occasione del 77mo anniversario dello Sbarco di Anzio avvenuto il 22 gennaio del 1944 gli studenti del Picasso hanno infatti realizzato il cortometraggio “I rumori della guerra”, che fa parte dell’iniziativa promossa dal Comune di Anzio per ricordare lo sbarco alleato: “Anzio non dimentica. I valori della memoria custoditi e trasmessi ai giovani, per un futuro di pace”. In una nota il sindaco di Anzio Candido De Angelis.
“Con questo piccolo video – ha sottolineato Stefano Trappolini - abbiamo voluto ricordare il 77° anniversario dello Sbarco di Anzio e la guerra in generale, attraverso i rumori reali delle esplosioni.
Abbiamo scelto un uso del suono abbastanza violento per dare un’idea concreta del fastidio acustico, visivo e materiale delle bombe lanciate dalle navi e dagli aerei.
Il tutto attraverso una rapida ricerca storiografica che, unita a delle riprese realizzate dai nostri studenti (tutte le riprese a colori comprese quelle in barca e con il drone sono state realizzate dal liceo artistico, indirizzo audiovisivo e multimediale), avrebbe dato secondo noi un’immagine forte del male legato alla guerra, tutto questo perché non accada più. La classe che ha partecipato è stata la terza A dell’indirizzo audiovisivo e multimediale di Anzio. Studenti: Daniele Avola, Aylin Chiara Casciano, Ilaria Del Gobbo, Matteo Fabrizi, Edoardo Ghirelli, Daniele Massimi, William Marinelli, Andrea Mercuro, Antonio Moscariello, Aurora Parisi, Giulia Pellicani, Roberto Proietti, Nicole Rossi, Aurora Tucci, Giulia Zaza. Un ringraziamento particolare alla prof.ssa Anna Sanfilippo e alla Dirigente Scolastica prof.ssa Valentina Paumgardhen”. A.S.
La principessa Monroy lo fece installare nel 1900
Il crocifisso di Pratica
Oggi racconterò la storia del crocifisso più famoso del nostro territorio. Esso è collocato su via del Mare all’altezza della rotatoria del bivio di Pratica. Il crocifisso è infatti proprio adiacente all’imbocco della strada che porta al borgo di Pratica di Mare. Quante volte ci siamo passati accanto con l’auto, qualcuno si fa il segno della croce, qualche devoto gli porta i fiori. Non tutti sanno che questo crocifisso ha una lunga storia che è iniziata nel 1900, quindi 120 anni fa quando l’unico centro urbano dell’attuale Comune di Pomezia era il borgo di Pratica di Mare.
Nel 1900 era proprietario del palazzo baronale e di gran parte delle case del borgo di Pratica e della vasta tenuta adiacente, il principe Camillo Borghese (1853 – 1926) che l’aveva ereditata dal padre Marcantonio nel 1881. Il principe Camillo Borghese aveva sposato nel 1894, in seconde nozze, la principessa Maria Concetta Monroy (1871 – 1964)
Tornando al nostro crocifisso, fu proprio la religiosissima principessa Maria a volere, nell’anno 1900, che alla fine del viale fosse collocato una croce commemorativa dove il giorno del Corpus Domini sarebbe arrivata una processione partita dal borgo.
Racconta Monsignor Giovanni B. Trovalusci, parroco nel borgo di Pratica dal 1902 al 1927, nella sua pubblicazione “Lavinium Pratica di Mare” edita nel 1928: “Alcuni anni addietro si poteva ammirare in Pratica e precisamente al quadrivio tra le strade di Albano e Campo Selva un bell’esemplare di questi monumenti sepolcrali (forma solenne di sepoltura). Consisteva in un tumulo di terra alto m.3 e della circonferenza di circa m.30 coronato da un boschetto di quercioli e mortelle. Nel 1900 si eresse su di esso una croce commemorativa. Si abbatterono i quercioli si rase la mortella e nel gettare le fondamenta della base si rinvenne una tomba a inumazione con resti umani e suppellettile funebre. Disgraziatamente di questa non si tenne in alcun conto e perciò non si può stabilire la sua epoca”.
Qualche anno dopo la croce commemorativa viene sostituita da un tabernacolo in legno con un bellissimo crocifisso. Questo si evince da una foto del 1943. Infatti nel 1943, appena prima dello sbarco alleato di Anzio avvenuto il 22 gennaio del 1944, il piccolo Franco Menegazzi fu fotografato sotto il crocifisso collocato all’incrocio di Pratica di Mare. Si può notare che quel crocifisso apparso nella foto è diverso dall’attuale crocifisso bianco collocato su quel bivio. Il crocifisso diventa subito un punto di riferimento ed anche occasione di tanti racconti. Tra le ragazzine e i ragazzini del borgo si tramandava anche la romantica leggenda del cane bianco che nelle notte di luna piena compariva all’improvviso nei pressi del crocifisso situato all’inizio del viale che porta al borgo e che correva verso la sua entrata. Dall’inizio del borgo partiva la strada in terra battuta che si collegava con l’allora strada Albano – Torvaianica.
A meta della strada vi era la stazione sanitaria, attuale museo, e tutto intorno una campagna incontaminata. Probabilmente nel dopoguerra con la sistemazione del bivio e la pavimentazione in asfalto della strada il crocifisso fu tolto e cosi anche il tabernacolo in legno e sostituito con il crocifisso attuale in un nuovo tabernacolo. Dove sia finito il crocifisso originario non sono riuscito ad appurarlo.
Non è finita con la realizzazione della rotonda, credo nel 2007, il crocifisso, dall’inizio della strada che conduce a Pratica e quindi rivolto verso il mare, fu spostato leggermente di lato, su via del Mare rivolto verso la città, dove è attualmente.
Chi sa quante volte siete passati in auto davanti a questo crocifisso bianco, ora ne conoscete la storia.
Antonio Sessa