Il vaccino è raccomandato nella fascia d’età dai 18 ai 55 anni. Importante il ruolo dell’IRBM di Pomezia con l’Università di Oxford
Ok dell’Aifa al vaccino AstraZeneca
Nel pomeriggio di venerdì 29 gennaio, l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha dato il proprio parere favorevole per l’autorizzazione e l’utilizzo del vaccino contro il coronavirus prodotto dalla società farmaceutica britannico-svedese AstraZeneca, sviluppato dall’Università di Oxford in collaborazione con l’IRBM di Pomezia.
L’uso è raccomandato nei maggiori di 18 anni e senza limiti per i più anziani, anche se l’Agenzia ha segnalato la mancanza di dati certi sull’efficacia oltre i 55 anni di età: “Tuttavia, ci si aspetta un livello di protezione, considerato che una risposta immunitaria è stata rilevata anche in questa fascia di età e anche sulla base delle esperienze con altri vaccini; considerato che ci sono dati affidabili sulla sicurezza in questa fascia di età, gli esperti scientifici dell’EMA hanno concluso che il vaccino possa essere utilizzato negli anziani”.
Ora si attende l’autorizzazione della Commissione Europea che dopo il parere positivo dell’EMA è scontata.
L’EMA raccomanda la somministrazione di due dosi con un intervallo tra le quattro e le 12 settimane.
Il vaccino di AstraZeneca è più economico di quelli realizzati da Pfizer-BioNTech e Moderna, e può essere conservato in frigorifero senza la necessità di potenti congelatori.
“L’agenzia europea del farmaco ha dato l’ok al vaccino Astrazeneca. È una notizia incoraggiante. La battaglia contro il virus è ancora complessa, ma avere a disposizione un altro vaccino efficace e sicuro ci dà più forza nella campagna di vaccinazione”. Lo ha scritto in un post su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza.
Ricordiamo che il vaccino Astrazeneca dal 30 dicembre è stato utilizzato in Inghilterra e successivamente in India, Argentina, Repubblica Dominicana, Salvador, Messico e Marocco.
Circa un anno fa sul numero 4/2020 del Pontino ( 1 marzo) demmo la notizia dell’IRBM di Pomezia che stava collaborando con l’Università Oxford per produrre un vaccino antiCovid, seguendone poi periodicamente ogni fase della sperimentazione e poi della produzione.
Per noi è una grande soddisfazione questo risultato dell’Irbm che oltre ad avere contribuito a dare alla comunità mondiale un altro efficace vaccino, da anche prestigio alla nostra città.
Ci auguriamo ora che si risolva anche il durissimo confronto tra la Commissione e l’azienda Astrazeneca, per l’annunciato taglio della fornitura di dosi destinate ai paesi dell’Unione nel primo trimestre di quest’anno e stimato tra il 60 e il 75 per cento.
A.S.