Pomezia Aiuta e Caritas parrocchiale di San Bonifacio
Interventi solidali
Dal 4 marzo 2020 l’emergenza sanitaria Covid-19 ha messo a dura prova le categorie più fragili, per via delle conseguenze economiche scaturite dall’istituzione del lockdown nazionale.
Mossi dallo spirito di collaborazione e solidarietà, Paolo Dimasi, Aristidite Montanera e Danilo Lera, membri dell’associazione Pomezia Aiuta, hanno offerto il loro contributo alla Caritas Parrocchiale San Bonifacio (sita in Via Singen, 99) riformata per far fronte alla situazione di emergenza nel territorio di Pomezia.
Ancora oggi i volontari dell’associazione continuano mensilmente a recarsi al banco alimentare per rifornire il magazzino della Caritas con alimenti di prima necessità.
“Abbiamo deciso di intervenire sin dal primo momento in cui ci siamo resi conto del bisogno che c’era di dare aiuti concreti, data la diffusione del coronavirus - dichiara il volontario dell’associazione e responsabile Caritas Paolo De Masi - grazie anche alsupporto dei miei colleghi volontari e dell’equipe della Caritas, siamo riusciti ad attuare un piano mensile che ci permette di sostenere circa 75 famiglie in difficoltà, alle quali viene consegnato un pacco viveri a settimana”.
T.R.
Coperto il murales che venne realizzato nel 2018 sul muro della biblioteca
La Venere desaparecida
A Pomezia vi era un murales sul muro della biblioteca comunale che è stato realizzato durante la seconda edizione del Pomezia light Festival nel 2018 dagli artisti dell’Associazione “Controllo Remoto” Damiano Petrucci e Valerio Bernardini.
L’opera addirittura era l’emblema della manifestazione essendo riportata sul manifesto che pubblicizzava Pomezia Light Festival.
Tra l’altro era molto bella e gradevole da vedere perché riproponeva in chiave moderna il volto della Venere del Botticelli del celeberrimo quadro ”Nascita di Venere” del grande artista fiorentino. L’exsindaco Fabio Fucci ha dichiarato che il murales a suo tempo fu pagato.
L’attuale amministrazione decide di spendere circa 73mila euro per realizzare dei murales e uno di questi viene realizzato sui muri della biblioteca coprendo anche l’opera dei due artisti eliminando il loro lavoro.
In molti lo hanno considerato un gesto incivile perché si è fatta scomparire un’opera che faceva ormai parte del tessuto artistico della città; eliminando il lavoro di due artisti talentuosi; uno spreco di denaro pubblico e probabilmente anche un danno erariale, perché quell’opera è stata comunque pagata e quindi perché non salvarla? Addirittura vi è un gruppo di cittadini che a loro spese vorrebbero chiedere ai due artisti di riproporre l’opera distrutta su un altro muro, questa volta privato, della città.
T.S.