Intervista al consigliere regionale di Cambiamo con Toti Adriano Palozzi sulla situazione politica pometina proiettata al 2023
“Lavoriamo per un centrodestra forte ed unito”
Palozzi: “a Pomezia lavoriamo per un centrodestra forte e unito”. Il consigliere regionale del Lazio Adriano Palozzi è anche responsabile nazionale “Organizzazione” di Cambiamo con Toti. Politico con grande esperienza amministrativa, Palozzi è stato sindaco di Marino, consigliere provinciale, presidente Cotral e, attualmente, è al secondo mandato in consiglio regionale.
- Palozzi, intanto, cosa ne pensa dell’accordo in Regione tra Pd e M5S?
“Guardi, l’ingresso delle grilline Lombardi e Corrado nella giunta Zingaretti sinceramente non mi stupisce: l’inciucio Pd-M5S era nell’aria già da mesi, mancava solamente l’ufficializzazione… Che dire di questo accordo. Oggi in Regione muore qualsiasi flebile speranza di buona politica e di buon governo. Siamo di fronte a una contraddizione politica: dopo anni di contrasti e litigi, infatti, grillini e dem hanno sotterrato l’ascia di guerra e trovato la quadra in nome della poltrona. Ricordo che i primi erano quelli che volevano aprire le istituzioni come una scatoletta di tonno ma, evidentemente, il tonno se lo stanno mangiando di gusto. Mentre i secondi erano quelli che volevano rilanciare la Regione ma oggi la stanno mal governando. Ma al di là dei giudizi politici, sono molto preoccupato per i cittadini del Lazio che stanno vivendo la più devastante crisi economica dal dopoguerra: per contrastare l’emergenza pandemica in atto ci vorrebbe una giunta forte e concreta, non certamente l’attuale armata Brancaleone tirata su da Zingaretti. Tuttavia, noi continueremo con ancora maggior slancio la nostra opposizione al fine di tutelare i diritti di famiglie e imprese”.
- Quale deve essere la risposta del centrodestra del Lazio a questo accordo?
“Sono del parere che, a prescindere da cosa stia accadendo in casa dei nostri avversari politici, il centrodestra regionale debba lavorare in direzione dell’unità e del dialogo al fine di costituire una alternativa di governo credibile ed efficiente. E mi sembra che i presupposti siano molto buoni, anche guardando le battaglie politiche e istituzionali all’interno del consiglio regionale, dove il centrodestra si muove sempre coeso e compatto. Più in generale, se tutto andrà come deve, in Regione si voterà nel 2023: abbiamo dunque due anni per costruire una coalizione che possa vincere e ben governare. La prima regola? Imparare dal passato e lasciarci alle spalle divisioni e contrasti”.
- Lei è un dirigente nazionale di Cambiamo con Toti che a livello locale è rappresentato da Giuliano Peretti, responsabile di Cambiamo a livello regionale enti locali, che si sta impegnando nel realizzare un centrodestra unito con Lega, Fi, FdI e appunto Cambiamo. A Pomezia vi è sempre chi cerca di spaccare il Centrodestra Unito, confidando nell’appoggio di qualche dirigente esterno di partito. Cosa ne pensa di questo progetto e cosa fare per impedire ai soliti guastatori di ostacolarlo?
“Sono molto soddisfatto del lavoro svolto da Giuliano Peretti, e non è un caso che sia stato il primo a volerlo in quel ruolo. Con lui mi lega una lunga amicizia e una intensa esperienza politica ed è importante che anche a Pomezia Cambiamo sia in prima linea per un centrodestra unito e forte. Un centrodestra che fa opposizione dura e decisa oggi contro l’inadeguatezza della sciatta amministrazione del sindaco Zuccalà, e che, al contempo, lavori in sinergia per costruire un percorso comune in vista delle elezioni amministrative Pomezia 2023”.
- Lei, oltre a ricoprire ruoli istituzionali, è imprenditore e quindi conosce bene il nostro territorio. Come è la situazione delle aziende a Pomezia? Cosa si potrebbe fare per aiutare le imprese locali?
“La crisi del polo industriale di Pomezia non nasce oggi. Crisi allo stato attuale ancora più grave per effetto dell’attuale pandemia che sta mettendo in ginocchio tante piccole e medie imprese, a Pomezia come nel resto d’Italia: su questo fronte è solare che le istituzioni competenti debbano fare di più, implementando ristori e contributi, diminuendo la pressione fiscale e semplificando le procedure amministrative. Più in generale, credo che per rilanciare il polo pometino sia necessaria una progettualità chiara, condivisa e di lungo respiro, che coinvolga tutti gli attori istituzionali: dalle imprese ai lavoratori, dal Comune alla Regione, fino a tutti gli altri stakeholder. Insomma, un progetto su vasta scala che faccia rete nel tessuto produttivo, sociale e istituzionale al fine di implementare lo sviluppo di quel territorio”.
- Recentemente in un consiglio comunale di Pomezia è scoppiata la polemica sulla mancata intitolazione di un giardino pubblico a Norma Cossetto, ragazza istriana vittima delle foibe. Cosa ne pensa del comportamento di M5S e Pd?
“Personalmente reputo illogico e fuori luogo il voto contrario espresso, in occasione dell’assise comunale di Pomezia, dalla maggioranza M5S e da alcuni consiglieri Pd in merito alla intitolazione di uno spazio pubblico a Norma Cossetto. Siamo di fronte a una delle pagine più nere della storia politica di Pomezia, scritta dall’atteggiamento incoerente e negazionista di grillini e dem, che dovrebbero vergognarsi e chiedere scusa per quanto successo in assise consiliare”. A.S.