PATTINAGGIO - Aurora Gastini del Roman Sport City è stata convocata in Coppa del Mondo ed è arriva terza in coppia con Daniele Ricci
Aurora, una ragazza con le rotelle tutte a posto
Aurora Gastini, una ragazza con le rotelle tutte a posto. Prima convocazione in Coppa Del Mondo per la pattinatrice del Roman Sport City
Quando ho saputo della convocazione di Aurora alla Coppa Del Mondo che si sarebbe tenuta a Trieste qualche settimana dopo mi sono seduto, ho fatto un respiro profondissimo, e mi sono goduto questo momento, immerso in una strana condizione di vuoto e pienezza insieme. Aurora Gastini si allena con mia figlia Flaminia, sono entrambe pattinatrici del Roman Sport City di Pomezia, una società d’eccellenza sia come struttura sia come guida tecnica. Aurora Gastini è ovviamente anni luce più avanti di Flamy, essendo nell’Elite mondiale di categoria e ha scelto di concentrarsi principalmente sulla specialità di Coppia, anche se non disdegna il singolo, dove comunque si disimpegna molto bene.
A Trieste Aurora, col suo compagno Daniele Ricci, e l’allenatore di Coppia Roberto Gostoli con la collaborazione di Federico Tassini, sono arrivati terzi gareggiando con atleti anche più grandi di età, dimostrando a sé stessi e al mondo del Pattinaggio di meritare una scena tanto importante.
Andiamo a conoscere meglio il Mondo di Aurora, un mondo colorato, pieno di emozioni, fatto di scuola e tanto tanto sport, visto che Aurora è una agonista che si allena quasi tutti i giorni ed è anche costretta a fare la spola tra Pomezia e Carchitti, una frazione di Palestrina, per pattinare con il suo compagno Daniele.
Aurora Gastini proviene da una famiglia della working class dell’Hinterland della Capitale, una famiglia che fa del lavoro e dell’amore verso i figli la propria missione: tre sorelle tutte pattinatrici, Aurora appunto, la più grande e bella Desirè e poi Arianna, simpatica e sempre col sorriso. Tre ragazze molto carine, col fisico sportivo che sono d’esempio per tutte le altre ragazze, compresa la mia Flaminia. Aurora ha cominciato da piccolissima, e per dire delle Maestre all’inizio voleva solo provare e non sembrava avere doti particolari.
E’ stato il continuo impegno per anni, con l’attento lavoro quasi da scultrici delle allenatrici (che presenteremo a breve) a portarla a questi livelli. Quella di Aurora è una storia che mi piace raccontare, perché rappresenta il pensiero che promuove sempre una delle più importanti e iconiche pattinatrici moderne, Paola Fraschini (qui un focus su di lei), cioè il “rendere sacro” lo sport. Quando si parla di sacrificio, e Aurora con tutta la sua famiglia ne sa qualcosa, si parla di questo: è un concetto che non è sinonimo stretto di fatica, ma sacrificio significa proprio alzare il livello di impegno al massimo livello, un po’ come valore ascetico, di elevazione spirituale. Ok ragazze, però c’è anche tanto, ma proprio tanto, divertimento, e basterebbe vedere gli allenamenti quando le ragazze non sembrano proprio avere tutte le rotelle a posto, per quanto ridono e scherzano.
Le allenatrici le lasciano fare qualche minuto, poi Doriana Maggi, Camilla Troiani, Sara Figus, Federica Di Bartolomei, Antonella Marini e Rebecca Sottocorna le richiamano all’ordine e con il loro sapiente e a volte vigoroso intervento le riportano ad un allenamento più consono agli obiettivi che intendono raggiungere.
- Per cominciare, raccontami la tua esperienza in Coppa del Mondo, cosa ha fatto quando hai saputo che saresti andata?
“Sono stata così felice! Non me lo aspettavo, è stato grandioso!”.
- Come hai cominciato a pattinare e cosa ti ha affascinato per continuare?
“All’inizio doveva essere solo una prova, poi il piacere di pattinare è diventato sempre più intenso, e ora brucia come una passione!”.
- Come ti definiresti sul piano tecnico? Cosa ti riesce meglio?
“Partiamo dalle cose che voglio migliorare, senza dubbio il doppio flip/lutz e il doppio toe-loop. Mi sento bene a fare il doppio loop, l’axel, il doppio salchow. Ora comincio a sviluppare bene anche il doppio axel e anche il triplo salchow”.
- Mi racconti la scelta della specialità di coppia? Come è nata l’idea? E mi parli di Daniele?
“Quando mi hanno proposto di provare la coppia ho accettato con entusiasmo, è così divertente! Con Daniele, il mio compagno, c’è un feeling stellare, siamo migliori amici e questo si vede in pista!”.
- Il tuo rapporto con mamma, papà, sorelle.
“Mamma e papà sostengono sempre me e le mie sorelle, a volte ci sgridano, è normale ma noi li sentiamo tanto vicini! Con le sorelle a volte si discute, si litiga anche, eppure siamo unitissime!”
- In 3 parole, cosa è per te il pattinaggio? E quali i tuoi obiettivi?
“Per me il pattinaggio è passione, emozione pura. Perché si vivono proprio tutte le emozioni, e dentro a volte c’è anche la rabbia! Il mio obiettivo più immediato? i campionati Italiani sia in singolo che in coppia”.
- Le tue Maestre: qualche parola per loro, come è il tuo rapporto con le tue insegnanti?
“Doriana è bravissima (stimata davvero da tutti nell’ambiente NDR) ed è allegra e positiva ma... quando la facciamo arrabbiare diventa “peggio di non so cosa”. Ci vuole bene e noi ne vogliamo a lei.
Sara ci mette molto a nostro agio, ha sempre il sorriso stampato in faccia, questo ci aiuta molto a volte.
Antonella è la nostra salvezza in molti aspetti, ci aiuta in particolare nella serie di passi per portarci a livelli alti!
Con Camilla e Federica lavoriamo molto nella preparazione atletica, il tutto finalizzato a diventare delle eccellenze in quello che facciamo.
In coppia mi alleno con Roberto e Federico.”
- Le compagne di allenamento: amiche o avversarie?
“In allenamento sono compagne e amiche, poi con quelle della mia categoria ovviamente devo competere e cerco di superarle. E’ uno stimolo per me e anche per loro. Tra loro c’è anche Nicole che fa coppia col fratello di Daniele”.
- La scuola e il pattinaggio: come conciliare lo sport agonistico con la scuola?
“Lo sport a livello agonistico è molto duro, e la scuola è altrettanto dura e importante. Per cui io cerco di anticiparmi i compiti il più possibile, e sono orgogliosa di fare sempre del mio meglio. Ci alleniamo anche 4 ore al giorno, certe sere torno a casa davvero stanca”.
- Tre consigli di Aurora Gastini a chi vorrebbe cominciare un percorso agonistico.
“Impegno, Fatica, Sudore, Costanza, queste sono le qualità che occorrono secondo me”.
LE ALLENATRICI
Doriana è la Head Coach del Roman Sport City Skating e da lei abbiamo voluto conoscere un po’ meglio Aurora vista da chi l’allena tutti i giorni: “Aurora, partita in sordina e dietro le quinte all’inizio, oggi si trova ad essere una splendida atleta. E in più sta studiando con buoni profitti, pur allenandosi a 360° e per molte ore al giorno. Il suo allenamento comprende varie discipline, dalla preparazione atletica per preparare il corpo alla muscolatura adatta a staccare doppi e tripli salti, al singolo in pista, al solo dance per migliorare passi e pattinata, ciò che richiede il nuovo sistema di giudizio RollArt. Poi Coppa artistico, a secco e sui pattini col suo partner Daniele Ricci. Io definisco Aurora una “stakanovista”, lo è caratterialmente. Me la ricordo fin da piccola (oggi ha 12 anni NDR), ancora per nulla dotata, non lamentarsi mai non versare mai una lacrima ed eseguire alla lettera anche per tanto tempo, lo stesso esercizio, con umiltà e pazienza, doti fondamentali per una atleta.
Oggi si allena davvero tanto, si sposta per le gare in Italia ed è riuscita in poco più di 24 ore ad effettuare 2 gare ravvicinate. E dico di più, una a Trieste (la coppa del mondo NDR) e una a Roma! Non si è ritirata, è scesa in pista e ha fatto il suo.
Tecnicamente è migliorata parecchio, ha una buona tecnica adesso e ha buona testa. Tra alti e bassi sta costruendo il suo presente e il suo futuro di atleta di alta performance, ricevendo tante soddisfazioni e sapendo che è solo all’inizio della sua carriera. Mi hai chiesto del piano emozionale: Aurora è brava da questo punto di vista, è una lavoratrice ma comunque è anche molto emotiva In allenamento non fa una piega ma bisogna prenderla con dolcezza…una sgridata troppo forte la mette in ansia e questa ansia si riversa sulla tecnica di esecuzione e sul clima del suo allenamento. In gara Aurora è ancora molto emotiva, ma sta crescendo anche in questo, molto grazie anche alle grandi e importanti esperienze che sta maturando.
Quando era più piccola e inesperta, anche quando molto preparata l’ansia prendeva il sopravvento sabotando la prestazione in gara. Oggi riesce a controllarsi, seppure la paura serpeggi: entra in pista, mantiene la calma e la concentrazione per effettuare gare precise e di alto contenuto tecnico. Fuori dalla pista Aurora sembra quasi un’altra ragazza. E’ più scherzosa, meno seriosa ma sempre ligia al dovere. Alimentazione accurata, nel tempo libero prova e riprova salti e trottole, anche solo per divertimento. Insomma la sua mente è motivata semplicemente a raggiungere grandi traguardi. Con pazienza, tenacia e senza fretta ma… senza sosta!”.
Federica Di Bartolomei, che si occupa della preparazione atletica aggiunge: “Aurora è una ragazzina che si impegna tantissimo, ad avercene di atlete così! Suda, combatte con i suoi demoni come tutti gli sportivi, cade e si rialza. La conosco da quando era piccolissima, con quegli occhioni azzurri: ricordo quella volta che non si ricordava il disco, ci guardava ma non mollava nulla. Anche negli allenamenti atletici fa davvero tutto quello che deve senza fiatare.”
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Vorrei sottolineare l’importanza dello staff di allenamento, per me che osservo da fuori ma con l’occhio del tecnico, seppure di un altro sport: Doriana Maggi è una eccellente tecnica, che nel corso del tempo è riuscita a costruire una squadra davvero unita negli intenti e molto ben coordinata.
Il gruppo di lavoro non segue soltanto le ragazze più avanti sul piano dei risultati come Aurora, ma anche le altre agoniste, le preagoniste e le ragazze del corso base.
Il lavoro fluisce sempre armonioso, si è creato un clima per cui tutte provano a superarsi stimolandosi a vicenda e creando un circolo virtuoso.
Camilla Troiani, Sara Figus con Federica Di Bartolomei lavorano in sincronia e modellano gli allenamenti sulle esigenze di ciascuna delle atlete, il che fa crescere davvero tutte le ragazze.
Antonella Marini si occupa nello specifico della parte coerografica, ma anche lei si coordina perfettamente con le colleghe.
Rebecca Sottocorna è la nuova arrivata nello staff tecnico con la soddisfazione di tutte le ragazze. I risultati davvero eccezionali del Roman Sport City nel Pattinaggio Artistico si spiegano proprio con l’impegno massimale e la competenza di questo team che credo abbia pochi rivali in Italia, sebbene noi “azzurri” siamo l’avanguardia assoluta di questo sport.
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Mamma Barbara e papà Marco si godono le loro ragazze e su Aurora la mamma, Barbara Mandarano ci confida: “Aurora ha iniziato a fare pattinaggio senza sapere di preciso cosa significasse. E’ testarda e molto decisa, si allena duramente finchè qualcuno non la ferma. E’ una ragazza che nasce timida e introversa, ed è per questo che l’abbiamo spinta per fare pattinaggio. Doversi esibire non poteva che farle bene sul piano della consapevolezza di sé. In questo sport sei da sola davanti a persona che ti giudicano e ad un pubblico che sta lì ad ammirarti: questo, a prescindere dai risultati, l’ha costretta ad uscire dal proprio guscio. E devo dire che ha funzionato.
Ora la sua personalità si è rinforzata e si sta esprimendo più liberamente. Aurora è comunque una bambina, ormai una ragazzina visto che ha 12 anni, umile, viene lusingata dai complimenti che riceve ma non si vanta dei suoi risultati. La speranza nell’ambito del pattinaggio è che riesca ad avere risultati migliori nel singolo.
Le auguro di continuare così anche perché ha un bel feeling con tutti: a cominciare col suo compagno di coppia Daniele, proseguendo con l’altra coppia con la quale si allena e poi con le compagne di allenamento quotidiano, che sono amiche più che rivali. Anche con le avversarie della sua categoria è sempre cordiale, fa i complimenti a chi pattina bene, riesce a divertirsi.
A volte è permalosa, questo può migliorare. E può trovare ancora più consapevolezza di sé, di quanto è forte come pattinatrice e determinata come ragazza”.
Incontro la sorellina Arianna, 1 anno di meno ma fisico già straordinario, dietro la pista e approfitto per chiederle un suo commento su Aurora: “Vorrei saper fare come lei i salti e le trottole in cui è fantastica ma... sul doppio toe-loop me la cavo bene altrettanto anche io”.
Alessandro Zijno