Da oltre venti anni di attività fotografica e di monitoraggio ornitologico sul territorio
La passione di Emanuele
Una delle pagine facebook più belle ed interessanti è sicuramente quella di Emanuele Lucchetti.
Vi vengono pubblicate bellissime foto di uccelli quasi sempre scattate sul nostro litorale. Spesso noi del Pontino abbiamo pubblicato le foto di Lucchetti proprio per fare conoscere un mondo, quello degli uccelli che spesso ignoriamo anche se sta poco più in alto delle nostre teste.
Dal sito apprendiamo che Emanuele Lucchetti attualmente risiede a Pomezia ed è un ingegnere informatico.
E’ inoltre specializzato nel campo dell’ornitologia ed è anche un bravo fotografo. Settore in cui evidentemente eccelle avendo date alle stampe pubblicazioni fotografiche sugli uccelli.
- Signor Lucchetti mi parla della sua storia personale e perché ha deciso di vivere a Pomezia?
“Da Ostia Lido sono arrivato a Pomezia con mia moglie Federica nel 2005 per una scelta legata al territorio ed alle esigenze personali e professionali”.
- Ho letto che attualmente è responsabile Progetti Innovativi – Redattore presso Technopress Edizioni. In pratica in che consiste il suo lavoro?
“Con la Technopress Edizioni seguo da vicino tutto il panorama naturalistico italiano divulgando il mondo dell’avifauna selvatica. L’idea innovativa è stata quello di coniugare il settore della ricerca scientifica, dell’ornitologia, del birdwatching con quello della fotografia realizzando pubblicazioni “Made in Italy” che sono il frutto di un capillare lavoro sul territorio italiano”.
- Che rapporti ha con il nostro territorio?
“Dopo un ventennio di uscite fotografiche e monitoraggio ornitologico posso dire con certezza che l’intera fascia costiera e dell’entro terra pometino è un importante rotta migratoria di tantissime specie di uccelli. Esistono luoghi,nel nostro territorio, che sono punti fidelizzati per molte specie rare e protette”.
- Lei ha dato alle stampe numerose pubblicazioni riguardanti gli uccelli . E’ solo lavoro oppure vi è anche la passione di conoscere il mondo dei volatili?
“Come ho detto prima, tutto è nato da una forte passione sulla natura che mi ha fatto abbandonare l’informatica e dedicarmi a tempo pieno a questo lavoro dove molto è studio e approfondimento sul campo. Un grande supporto viene da mia moglie Federica, esperta birdwatcher che mi segue su ogni progetto ed è grazie a lei che posso cimentarmi in questa attività ed ottenere risultati importanti”.
- Quali sono gli uccelli più rari che nidificano sul nostro territorio oppure che lo attraversano durante la migrazione che lei ha fotografato?
“Dopo oltre 20 anni di attività fotografica e di monitoraggio ornitologico sul territorio pontino, ho visto più di 200 specie di uccelli, alcune di importante studio scientifico come l’Aquila gallica o Biancone che arriva dall’Africa. Rimanendo sempre sui rapaci,due specie molto importanti e protette sono il Falco di palude e l’Albanella reale che prediligono il nostro territorio. Durante la migrazione le specie che attraversano l’area pometina sono tantissime, un interessante incontro è stato quest’anno con un bellissimo esemplare di Aquila minore. Un territorio che ogni anno viene scelto da centinaia di specie come punto di appoggio durante la migrazione oltre ad essere un areale di svernamento per il Falco di palude e l’Albanella reale.
Tra le specie migratorie più importanti (e protette) troviamo il Falco pescatore, lo Stiaccino, il Culbianco, l’Airone rosso, il Cavaliere d’Italia, la Marzaiola e la Calandrella quest’ultima classificata in pericolo.
Tra i nidificanti nel nostro territorio troviamo il Nibbio bruno, il Balestruccio, la Rondine, il Verzellino e la Tortora selvatica, tutti uccelli quasi minacciati o prossimi ad entrare nelle categorie a rischio. Altre specie più comuni nidificanti nelle aree pometine sono il Gruccione, l’Upupa, il Gheppio, la Poiana, la Civetta, il Martin pescatore. Interessante anche l’area marina dove svernano uccelli acquatici provenienti dai siti di nidificazione del nord Europa, come il Piovanello tridattilo, il Gabbiano reale mediterraneo, il Gabbiano comune ed il Beccapesci una particolare sterna minacciata inserita nella Lista Rossa della Direttiva Uccelli UE”.
- Un’ultima curiosità quando dura un appostamento e poi come fa a scattare delle foto cosi belle?
“Gli appostamenti durano molte ore o intere giornate. Tutti i miei scatti sono il frutto di esperienza sul campo con tantissimi anni passati a fotografare la natura e di studio ornitologico ma un grande aiuto viene dall’uso di attrezzature fotografiche al top, innovative che danno il meglio nella birdphotography”.
A.S.
Il teatro di Pomezia che dovrebbe aprire in via Virgilio
Eterno incompiuto
Mestamente dobbiamo riconoscere che hanno avuto ragione, finora, quanti affermavano essere difficile che l’ex Consorzio Agrario provinciale diventasse un Teatro e definivano cittadini come noi che l’auspicavamo e l’ex corrispondente de Il Tempo, Dott. Franco Di Filippo, «un gruppo di folli». Folli o sognatori, caparbiamente noi continuiamo a crederci, anche se questa realizzazione, necessaria alla Città, è iniziata male e proseguita peggio, con spreco di denaro e contratti a dir poco farlocchi, se le imprese non hanno mai rispettato e portato a termine quanto sottoscritto, approfittando di maglie larghe che hanno permesso loro – a quel che si dice – di abbandonare i lavori adducendo una serie di motivi diversi e uscendone sempre senza danni, danni invece accollati solo e totalmente alle Amministrazioni comunali.
L’ultima impresa avrebbe dovuto consegnare i lavori entro il novembre 2022 e invece li ha procrastinati fino a venerdì 17 febbraio 2023, quando «nel cantiere del Teatro – annotavamo nel nostro diario – è stata smontata la gru. Lavori della trance appaltata terminati? Sospesi?», ci domandavamo. Non terminati, si dice, per l’aumento imprevisto dei materiali! Vero? Falso?
Se continuiamo a far parte del «gruppo di folli» e a illuderci, è perché forte è stato sempre, e continua a esserlo, il nostro amore per questa struttura, la quale non doveva essere solo Teatro, ma ambiente polivalente per accogliere mostre, convegni, manifestazioni varie. Ricordiamo che le prime tre cerimonie di premiazione del nostro Premio Letterario Internazionale Città di Pomezia – ora gestito dall’Amministrazione comunale alla quale l’abbiamo donato - le abbiamo tenute a Roma, al Centro Letterario del Lazio di Paolo Diffidenti, in via Merulana, solo perché in Pomezia non si trovava un locale adatto alla bisogna; ricordiamo come, per lo stesso motivo, abbiamo dovuto rifiutare di allestire grandi mostre su richiesta, per esempio, dei pittori Eleuterio Gazzetti di Sozzigalli di Soliera (Modena) e del calabro-romano Saverio Scutellà; ricordiamo le tante volte che con Mario Bianchi, allora presidente della locale Pro-Loco, si è parlato di mercatini, convegni e tanto altro lasciati cadere per non saper dove ospitarli.
Sul Teatro abbiamo scritto abbastanza: sul nostro mensile Pomezia-Notizie; sul quotidiano Avvenire; «Teatro: se vera è una gran bella notizia» titolava uno dei nostri articoli – uno dei tanti – su Il Pontino nuovo del 16/31 ottobre 2019, allorché, per l’ennesima volta, il Sindaco di allora, Adriano Zuccalà, aveva promesso la riapertura del cantiere.
Che anche i lavori dell’ultimo appalto fossero impostati male, senza regole capestro che impegnassero la nuova impresa a portare a termine quanto stabilito, lo dimostrano la chiusura del cantiere, i ponteggi innalzati e abbandonati, le reti di plastica arancione ormai in alcune parti ridotte a brandelli, a sbandierare allo spirar del vento. Come tutto procedesse male e a rilento lo scandiscono i nostri «Appunti per un diario», avendo il cantiere di fronte al nostro studio. «Hanno steso rete di plastica a metà scheletro del Teatro, segno che i lavori (…) non interesseranno la sua totalità (…).
La parte prospicente via Fratelli Bandiera, per esempio, rimarrà ancora ad ammuffire, a ingrigirsi, e il fico, cresciuto al suo interno, avrà forse tempo per fruttificare!», annotavamo venerdì 21 gennaio 2022. Per mesi hanno smontato e rimontato ponteggi, spostandoli da un punto per innalzarli in altro, quasi un gioco per passare il tempo, non per iniziare o per finire un’opera: «Intorno allo scheletro del Teatro stanno togliendo impalcature lì ferme e arrugginite da anni. Significa che in quel tratto non faranno i lavori? Perché, altrimenti, toglierle per doverle, poi, rimontare di nuovo? (…) sembra trattarsi di una manfrina per passare il tempo. Qualcuno dice vedendomi fisso a guardare: “Anche stavolta i soldi finiranno senza aver concluso un bel niente!”. Secondo il cartello, il termine dei lavori dovrebbe essere verso la fine del prossimo novembre» (lunedì, 28 marzo 2022). «Oggi (…) stanno innalzando una gru. Si continua a vedere pochi operai (…); certamente sbaglierò, ma, a osservare dall’esterno del cantiere, l’impressione è che, quanto prima, tutto s’interromperà, così com’è avvenuto più volte in passato» (giovedì, 30 giugno 2022) eccetera. «Il cantiere del Teatro (…) dà l’idea d’essere fermo, com’è ferma la gru da settimane. Non si vedono operai; lavorano, forse all’interno del casermone?» (mercoledì, 11 gennaio 2023). Impressioni, non le realtà che non conosciamo e che ci piacerebbe raccontare ai lettori, se qualcuno ce le facesse conoscere.
Del nostro disagio abbiamo accennato all’attuale Sindaca Veronica Felici, salutandola brevemente in piazza Indipendenza durante la cerimonia dell’Associazione Coloni Fondatori per gli 84 anni della nostra città, domenica 28 ottobre 2023. Per adesso, basterebbe si rendesse fruibile almeno la parte inerente la sola attività teatrale, lasciando al futuro il resto. Noi, del «gruppo di folli», stante la cruda realtà, ci accontenteremmo.
Domenico Defelice