Il professor Mario Massaroni rappresenta la storia vivente della pallacanestro del nostro territorio, dal 1965 ai giorni nostri
Il basket pometino raccontato da Massaroni
Il professor Mario Massaroni è una colonna dello sport pometino. Da sempre punto di riferimento nel mondo del basket locale sia come allenatore ma anche in qualità di dirigente di società sportive. Un impegno a tutto tondo che anche ora lo vede in prima linea.
- Professor Massaroni mi racconta la sua storia personale? Perché da ragazzo si è avvicinato al mondo dello sport e in particolare a quello della pallacanestro, poi basket? Perché ha deciso poi di allenare?
“Ho iniziato a giocare a basket a 10 anni quando a Pomezia non c’era nemmeno un campo regolamentare. Il mitico presidente Antonio Panaccione fece costruire nel 1970 il primo palasport di Via Varrone, negli anni 70/80 abbiamo vinto campionati fino alla serie B con il Palasport sempre esaurito, ho giocato diverse partite con la Brina Rieti e Banco Roma. Grazie al professor Santi allenatore della Vis Nova Roma squadra di serie A mi ha voluto prima a Roma come giocatore e poi mi ha convinto ad iscrivermi all’ ISEF di Roma per diventare insegnante di educazione fisica. Come giocatore posso vantare il record di punti segnati in una partita 62 , poi nel 1984 un infortunio mi ha costretto al ritiro dal basket agonistico e per la grande passione ho iniziato ad allenare fondando la Fortitudo”.
- Com’è la situazione attuale del basket a Pomezia? I ragazzi e le ragazze lo praticano ancora? Quali sono le difficoltà che incontrano?
“Oggi a Pomezia il Basket è rappresentato da 4 associazioni. Pomezia è passata in pochi anni da 30 a 75 mila abitanti questo ha fatto sì che i praticanti maschili aumentassero. Per il basket femminile la situazione è invece inversa, nonostante Pomezia con la Fortitudo fino al 2015 ha partecipato alla serie A, il basket femminile è in crisi in tutta Italia, serve lavorare nelle scuole, organizzare eventi con le nazionali e tornei con grande visibilità, per far ciò servono persone preparate con una grande passione e competenza”.
-Il Comune di Pomezia ha la fortuna di avere molte strutture comunali. Riescono a soddisfare i bisogni di tutti i praticanti?
“Pomezia ha ormai 75.000 abitanti, come impianti siamo fermi al 2006, anno di inaugurazione del Palazzo dello sport di via Pietro Nenni, da allora in 10 anni di amministrazioni 5 Stelle non è stato fatto nulla come nulla è stato fatto per le scuole e per altri servizi essenziali, quindi dissento dal concetto di fortuna di avere impianti.
A Pomezia una decina di Associazioni non gradite alle passate amministrazioni 5stelle sono sull’orlo della chiusura, questo perché in questi anni ha potuto fare sport solo se si era graditi agli eccelsi e ai regolamenti che permettevano a qualche associazione sportiva di avere un impianto sportivo a cinquecento euro al mese, ma potendo affittare la palestra anche per le comunioni a cento euro all’ora”.
- Lei ha avuto rapporti complicati con le precedenti amministrazioni a Cinque Stelle. Come è ora il rapporto con questa nuova amministrazione? Cosa si aspetta che faccia per lo sport pometino e in particolar per il basket?
“Più che complicati direi inesistenti perché non ero gradito agli eccelsi. Hanno cancellato una grande risorsa, il turismo sportivo che in tanti anni avevo pianificato decine di tornei internazionali con centinaia di tifosi al seguito. Sto preparando un dossier molto circostanziato che mette in luce diverse anomalie nella gestione dell’associazionismo sportivo, tutelato tra l’altro dalla Costituzione. Con la nuova amministrazione abbiamo un incontro per la seconda metà di novembre e sono fiducioso”.
T.S.