Educazione sessuale ed affettiva nelle scuole
Sportello donne
In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne Sportello Donne Pomezia e Ohana onlus lanciano un progetto di educazione sessuale e affettiva per le scuole di ogni ordine e grado del territorio.
Il femminicidio della giovane Giulia Cecchettin sembra aver scosso le coscienze, ma chi si occupa di violenza di genere combatte una battaglia quotidiana controuna cultura che prevede l’esercizio del potere maschile sulle donne e i loro corpi e non prevede il rifiuto, la libertà e l’indipendenza femminile.
“La violenza maschile contro le donne è un fenomeno strutturale e culturale della nostra società, che non può essere affrontato soltanto con un approccio emergenziale – spiega Anna Mirarchi, coordinatrice di Sportello Donne Pomezia – È necessario partire dall’educazione delle bambine e dei bambini per mettere in moto quel cambio di passo che ci permetterebbe di combattere realmente ciò che è alla base della cultura maschilista e patriarcale di cui gli stupri e i femminicidi sono solo la punta dell’iceberg. Ogni scuola del Paese dovrebbe essere presidio di educazione sessuale e affettiva, laica e obbligatoria, che parta dalle scuole dell’infanzia e permei ogni ordine e grado dell’istruzione per sviluppare una società libera dalle discriminazioni”.
E’ la Convenzione di Istanbul (adottata dal Consiglio d’Europa l’11 maggio 2011 ed entrata in vigore il 1° agosto 2014), primo strumento internazionale che crea un quadro normativo completo a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza, a dircelo.
La Convenzione prevede infatti l’inclusione nei programmi scolastici delle scuole di ogni ordine e grado di materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all’integrità personale.
“Stiamo lavorando per perseguire un obiettivo ambizioso, ma che riteniamo urgente e non più rinviabile – dichiara Sara Cocca, Presidente di Ohana onlus – Partiamo a gennaio 2024 con una sperimentazione rivolta a giovani dai 16 ai 20 anni: 10 incontri totalmente gratuiti curati da un team multidisciplinare in cui tratteremo di consapevolezza dei corpi, confine, consenso, identità di genere, stereotipi e discriminazioni, amore, sesso e potere, con una metodologia che spazierà dalle attività esperienziali alla musica, dagli audiovisivi ai libri. Nel frattempo, lavoreremo per presentare il progetto nelle scuole di Pomezia e Ardea per iniziare a incontrare studenti e studentesse con il nuovo anno scolastico.
Siamo certe che sarà accolto con entusiasmo da presidi, docenti e genitori”.
Il progetto è aperto a ragazze e ragazzi dai 16 ai 20 anni e sarà presentato con un open day il 13 gennaio 2024 presso la sede di Ohana, a Pomezia.
Per informazioni scrivere a sportellodonnepomezia@gmail.com o ohanacoopsociale@gmail.com
Questo è il nostro lavoro, questa è la nostra politica, questo è il nostro modo di celebrare il 25 novembre tutti i giorni.
Sportello Donne Pomezia - covid19
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Sportello Donne Pomezia
La commedia portata in scena il 25 novembre dalla compagnia “Il cassetto nel sogno”
Il cappello di carta
Una pièce, integralmente parlata in dialetto romanesco, che proietta gli spettatori in un clima completamente diverso e che oggi più che mai fa riflettere, dal momento che l’Europa si trova tra due conflitti. Il cappello di carta di Giovanni Clemente è una commedia fra tragedia e comicità. L’opera è ambientata a Roma nel lontano luglio 1943 e portata in scena il 25 novembre dalla compagnia Il Cassetto nel sogno presso la sala teatrale dell’Hotel Principe di Pomezia. Protagonista è una famiglia di muratori (da qui il titolo, infatti, il cappello di carta veniva usato per coprire la testa): Leone il muratore, suo padre Carlo, la moglie Camilla che non sopporta più l’anziano, poi c’è Anna, sorella di Leone, vedova in cerca di marito, il figlio Candido che sogna qualcosa di meglio per il suo futuro e Bianca alle prese con il suo innamorato Remo.
Un quadro domestico tra canzonature, discussioni, piccoli drammi, speranze e sogni sullo sfondo della II guerra mondiale; bombardamenti, continue fughe nei rifugi, il mercato nero, la fame e tanta disperazione. Interessante, inoltre, aver ascoltato dialoghi con modi di dire e parole che appartenevano a quella lontana comunità, segno che la lingua si adatta ed evolve prendendo atto dei cambiamenti della società.
La compagnia mostra alla platea il suo lato più profondo, dipingendo il ritratto di un popolo, quello romano, che nonostante tutto non ha smarrito la sua umanità.
Dopo aver perso il lavoro, infatti, la famiglia si ritrova costretta in casa, tra illusioni e delusioni e nella quotidianità ritrova ciò che è importante nella propria vita.
Gli attori (Cinzia Bonfiglio, Francesco Gambino, Anna Marra, Alessandro Mazzitelli, Massimo Pettinari, Candida Giulia Rossi e Massimo Trecapelli) hanno impreziosito la rappresentazione con la loro performance, in particolare Massimo Pettinari (che è anche il regista) che ha interpretato il nonno Carlo; uomo dal piglio autoritario e muratore in pensione, intorno a cui ruota, non solo la trama, ma la compagnia stessa.
Suggestiva la scenografia a cura di Massimo Pettinari e Cinzia Bonfiglio, con fedeli riproduzioni degli interni e degli oggetti che ne facevano parte, come ad esempio le pentole, le tovaglie, le coperte, gli interruttori della luce; splendidi, inoltre, sia le acconciature sia i costumi a cura di Anna Marra e Cinzia Bonfiglio.
In armonia, il suono e gli effetti che hanno accompagnato i dialoghi e illuminato gli attori, curati da Corrado Paggi.
La sala era gremita e dopo aver trascorso due ore tra risate e commozione, dieci lunghi e interminabili minuti di applausi da una platea visibilmente commossa.
Manuela Mazzola
Due persone arrestate
I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un cittadino italiano di 30 anni, gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Più nel dettaglio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo finalizzato alla repressione dei reati in materia degli stupefacenti e della criminalità diffusa, nel transitare in piazza Bellini, hanno notato l’uomo che camminava con atteggiamento sospetto, e quindi hanno deciso di controllarlo. Sottoposto a perquisizione personale, il 30enne è stato trovato in possesso di 15 dosi di cocaina nascoste all’interno di un ovetto di plastica, che sono stati sequestrati. Per questo motivo per l’uomo sono scattate le manette ed è stato condotto presso il Tribunale di Velletri dove l’arresto è stato convalidato.
Invece, i Carabinieri della Stazione di Pomezia, hanno arrestato un 31enne italiano, gravemente indiziato dei reati di tentata estorsione aggravata e porto abusivo di coltello. In particolare, i militari sono intervenuti in via Fratelli Bandiera dove l’uomo poco prima era entrato all’interno dell’abitazione di un suo conoscente e, sotto la minaccia di un coltello da cucina, lo aveva costretto a consegnargli del denaro, probabilmente per precedenti debiti legati alla compravendita di sostanze stupefacenti. Il 31enne, dopo essere stato identificato è stato condotto presso il carcere di Velletri, dove il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto. Si precisa che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Compagnia di Pomezia