Comunicato della Lega
“Pur essendo silente, ma non assente” ripeto una frase nota di un ex Presidente della Repubblica e credo opportuno chiarire la posizione politica della ‘Lega’ a Pomezia.
- La nostra forza politica è stata la seconda forza scaturita dalle elezioni amministrative con circa 3000 voti, senza i quali la coalizione guidata dal Sindaco Felici non avrebbe sicuramente vinto, almeno al primo turno, poi, chissà?
- Negli ultimissimi mesi vi è stato un confronto politico con la maggioranza, composta da solo 12 Consiglieri Comunali più il Sindaco, ove abbiamo dato la nostra disponibilità, (siamo ben tre consiglieri Comunali), ad un appoggio esterno, senza quindi né rappresentanti nella giunta comunale ne’ in nessuna delle società partecipate comunali.
- Di fatto abbiamo votato in Consiglio Comunale solo atti di cui eravamo d’accordo e funzionali ad una buona amministrazione.
- A seguito delle ultimissime evoluzioni politico amministrative, occorre precisare che la maggioranza di cui sopra ovvero delle tredici unità, qualche giorno fa ha subito una forte presa di distanza, anche con comunicati pubblici e non solo, da parte di due Consiglieri Comunali, proprio del partito del Sindaco, ovvero Fratelli d’Italia, riducendo di fatto, a solo undici componenti la maggioranza stessa, che quindi ormai non lo è più.
- La nostra forza politica, la Lega, a seguito di tale evoluzione ha chiesto al Sindaco un eventuale rilancio politico programmatico, un immediato azzeramento dell’ organo esecutivo e del vertice della società partecipata interamente del nostro Comune,
- Ad oggi, almeno all’atto di predisposizione del presente documento, ciò non è ancora avvenuto, ma ci giunge invece voce, che sia stato contattato un Consigliere Comunale di una Lista Civica di opposizione, cosa che francamente esula dal perimetro della coalizione vincente e che valuteremo, se fosse vera tale notizia, le nostre prossime ed immediate decisioni politiche in merito, evitando inciuci che non possiamo accettare e che soprattutto non capirebbero i nostri elettori.
Luigi Lupo - Lega Pomezia
L’ultimo giorno del festival delle città identitarie è stato riservato al grade regista sepolto a Pratica di Mare
Dedicato a Sergio Leone
Il festival delle città identitarie che si è tenuto a Pomezia dal 5 al 7 luglio ha dedicato l’ultimo giorno della rassegna a Sergio Leone sepolto nel cimitero di Pratica di Mare con l’intervento in video anche di Carlo Verdone. Nel 2019, in occasione del trentennale della morte di Sergio Leone, con la Pro Loco dedicammo una serie di iniziative a Sergio Leone grazie anche al Centro Commerciale Sedici Pini che sponsorizzò il nostro progetto. Tra l’altro realizzai una ricerca su Sergio Leone che poi riportammo su 4 totem che sono stati esposti in alberghi di Pomezia e fu prodotto anche un opuscolo. Ma ecco in sintesi gli aspetti più interessanti della mia ricerca. Sergio Leone dall’Eur, dove abitava, veniva spesso sul nostro territorio, qualche volta era ospite al torneo di Tennis Tognazzi, andava da Corsetti e soprattutto era solito andare a pranzo nel ristorante del borgo il “Sabba delle Streghe”, in compagnia dei suoi assistenti e attori.
Inoltre Sergio Leone ha girato nel 1982 scene di “C’era una volta in America”, un film cult della cinematografia mondiale, sul nostro territorio.
“Le ultima scene di “C’era una volta in America – racconta Luigi Celori – furono girate nella tenuta di Capocotta, esattamente sulla strada interna, di fronte al cancello. Lì Sergio Leone ricostruì l’esterno della villa del senatore Baily il quale, sapendo di essere coinvolto nello scandalo che avrebbe posto fine alla sua vita, vuole farsi uccidere dal suo vecchio amico Noodls, interpretato da Robert De Niro, che aveva tradito, consentendogli cosi di vendicarsi. Nel film Noodls fa finta di non conoscere il vecchio Max nelle vesti del senatore, ed esce dalla villa.
Da quel punto comincia la parte girata a Capocotta, si vede l’esterno del muro di recinzione, la strada e un camion della nettezza urbana, dietro il quale scompare il senatore Baily, lasciando Noodls e quindi tutti nel dubbio se si sia suicidato o se è fuggito. Segue la bella scena del futuro e della speranza, rappresentata da un’auto piena di giovani che, cantando felici l’inno americano, festeggiano la fine del proibizionismo.
Ricordo che era nel 1982 e le riprese durarono più di un mese, perché Leone girò anche un altro finale che prevedeva la morte del senatore, con un attentato con tanto di esplosione della sua auto e quella della polizia di scorta, poi preferì il finale che tutti conosciamo. Durante le pause della lavorazione del film era solito andare a pranzo con gli attori e i suoi assistenti nel ristorante il “Sabba delle Streghe” nel borgo di Pratica di Mare, passando proprio davanti al piccolo cimitero di Pratica da qui la scelta di farsi seppellire in quel luogo”.
In una intervista del 29 gennaio 2019 sulla rivista “Sorrisi e Canzoni” Carlo Verdone racconta: “Certo, Leone era epico, io realistico. Lui dipingeva la Cappella Sistina, io ritratti di tanti tipi umani. Però una cosa in comune c’è: la malinconia. Sergio era un gran malinconico. Una volta mi ha portato a Pratica di Mare. Io pensavo andassimo a mangiare e invece piglia la strada del cimitero. Mi porta davanti a due tombe, una che guarda il mare e l’altra la campagna, e fa: “Me devi da’ un consiglio. Quale mi prendo?”. “Sergio ma stai scherzando? E poi, vedi, sono già occupate”. “No che non scherzo, e tu nun te preoccupa’”. Alla fine abbiamo scelto quella rivolta al mare. Oh, non so come ha fatto, ma adesso è sepolto lì”.
Subito dopo la morte di Sergio Leone avvenuta il 30 aprile del 1989, fu tumulato provvisoriamente al Verano, nel frattempo la famiglia acquistò l’area nel cimitero di Pratica e realizzò la tomba, disegnata da un amico di Leone. La parte più difficile avvenne dopo, infatti solo nell’estate del 1997 si riuscì a portare la salma a Pratica. Questo perché l’allora sindaco di Roma Francesco Rutelli non voleva che un personaggio così illustre fosse traslato in un altro cimitero non di Roma, poi capì che era un espresso desiderio del regista e a malincuore acconsentì.
La tomba di Sergio Leone è proprio all’inizio del piccolo cimitero di Pratica di Mare. E’ formata da una grande lastra di marmo scuro retta da quattro leoni, su cui troneggia un grande baldacchino di marmo bianco. Sulla lastra di pietra che copre la bara vi è un tondo con l’effige ed il nome ripetuto di “Sergio Leone”.
A ricordare il suo grande talento vi è inciso “A 3 - 1 - 1929 c’era una volta, c’è, ci sarà sempre Ω 30 - 4 - 1989”.
Da notare che all’inizio e alla fine dello scritto vi è la prima lettera A (alfa) seguita dalla data di nascita e l’ultima lettera Ω (omega) seguita dalla data della morte. Alfa e Omega, sono la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco antico, citate in un passo dell’Apocalisse di Giovanni, le quali nel contesto biblico rappresentano l’eternità di Dio.
Nell’Apocalisse San Giovanni scrive” 1:8 “Io sono l’alfa e l’omega”, dice il Signore Dio, “colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente”. Al centro della scritta “C’era una volta, c’è, ci sarà sempre”.
L’epitaffio riporta un vecchio complimento di Bino Cicogna il produttore di “C’era una volta il West” (1968). La tomba è stata disegnata da Carlo Simi che aveva curato le scenografie di molti film di Leone tra cui “C’era una volta in America”.
“Se consideriamo che oltre alla presenza di Sergio Leone - ci ha sottolineato Luigi Celori - Ennio Morricone, il grande autore della colonna sonora di “C’era una volta in America” e di altri film di Sergio Leone, veniva a passare le vacanze estive a Torvaianica e l’altro grande maestro del cinema Federico Fellini, girò “La Strada” a Pomezia e a Torvaianica in piazza Ungheria utilizzando come comparse i pescatori locali e naturalmente tutto quello che è legato alla figura di Ugo Tognazzi e ai tanti altri film qui girati possiamo dire che il nostro territorio è, a pieno titolo, nella storia del grande cinema mondiale”.
A.S.