Il presidente uscente Ermanno Patrizio ha consegnato il testimone a Massimo Barbato
Passaggio della campana al Lions
Sabato 8 luglio 2023 il Lions Club Anzio e Nettuno Host ha celebrato, presso la consueta cornice dell’Hotel Lido Garda in Anzio, il tradizionale “Passaggio della Campana”. Cerimonia che solennizza l’ultimo incontro dell’anno lionistico 2022-2023 con la consegna, da parte della presidente uscente Gen. Ermanno Patrizio al nuovo presidente per l’anno lionistico 2023-2024 Dott. Massimo Barbato, del martelletto e della campana destinati a scandire i momenti più significativi della vita del Club.
Alla cerimonia, condotta con eleganza, sapienza e vivacità dal cerimoniere Avv. Paolo Perin, erano presenti i soci del Club con i familiari, il Past Governatore del Distretto Prof.ssa Ida Panusa, il Presidente Lions di Zona Arch. Gianni Borsa, il Presidente del LC Sabaudia - San felice Circeo Dott.ssa Vanda Bellini, il Presidente del LC Latina Host Prof. Roberto Volpe ed esponenti della società civile tra cui il Dott. Vittorio Marzoli già sindaco della città di Nettuno dal 1998 al 2018, che con la loro presenza hanno onorato il Club e contribuito a dare maggiore solennità alla cerimonia del cambio di presidenza.
L’Avv. Paolo Perin, dopo i rituali di apertura ed aver saluto, come da protocollo, gli intervenuti, ha dato la parola alla Presidente uscente Gen. Ermanno Patrizio che ha ringraziato i convenuti ed ha espresso viva soddisfazione e sentita gratitudine ai soci del Club per l’apprezzabile lavoro svolto nell’anno lionistico 2022 -2023. Ha sottolineato, infatti, che dopo le avversità e le gravi restrizioni anti-Covid che avevano caratterizzato negativamente gli ultimi anni lionistici, il Club Anzio Nettuno Host ha saputo reagire con vigore e rinnovato spirito lionistico, che da sempre lo caratterizzano, recuperando quel sentimento di condivisione, di sincera amicizia e di fratellanza che erano state messe a dura prova.
Il generale nel suo intervento ha ricordato così le tante iniziative “Service” portate a termine con ottimi risultati durante la sua presidenza, fornendo i dati di sintesi: 29 service fatti; 414 persone servite; 662 ore di lavoro sviluppate dai soci e circa 2.100 euro raccolti.
In particolare, oltre ad alcune donazioni, interventi di assistenza sociale e di prevenzione sanitaria: screening diabetici, ambliopia e MOC, il club ha operato spalla a spalla con molti istituti di formazione secondaria sviluppando dei “Service” molto apprezzati quali, il concorso internazionale “Poster della Pace” e varie conferenze tenute da illustri professionisti.
Una speciale menzione è stata rivolta ai service “fiore all’occhiello” del Club: “Premio Domina” e “Lions Chef”, organizzati con l’Istituto alberghiero “Apicio Colonna Gatti” di Anzio e “Pulizia della Strada Romana”, organizzata in collaborazione con il gruppo Scout AGESCI di Anzio Nettuno.
In ultimo il Presidente uscente ha reso pubblico un progetto avviato da poco con la collaborazione del Comune di Nettuno e che prevede, anche con una raccolta fondi già avviata, il recupero e la messa in sicurezza del “Monumento alla Pace Universale” di Amerigo Tot, donato alla Città di Nettuno negli anni 70. Monumento che sotto l‘incessante azione demolitrice della ruggine si sta letteralmente disgregando.
Recupero reso ancor più necessario e impellente, non solo per salvaguardare un’importante opera artistica, ma, ancor più, per rilanciare con forza il bene universale della pace in contrapposizione alla terribile guerra in Ucraina che sempre più paventa la minaccia di un conflitto nucleare generalizzato.
Il generale ha quindi terminato l’intervento con l’augurio rivolto al presidente subentrante, Dott. Massimo Barbato, di svolgere un anno lionistico intenso e pieno di duro lavoro, ma foriero di gratificanti risultati e soddisfazioni che sicuramente il Club conseguirà sotto la sua illuminata guida.
Terminata la cena vi è stato il passaggio simbolico della campana e del martelletto e l’applicazione dei pin sui baveri delle giacche, quindi, il neo Presidente del Club Anzio Nettuno Host ha preso la parola e, dopo aver salutato gli intervenuti e ringraziato l’ormai Past Presidente per l’opera prestata ed i risultati conseguiti, ha condiviso con i presenti le proprie emozioni ed indicato alcuni obiettivi programmatici per l’anno lionistico ormai iniziato, terminando il proprio intervento con la presentazione della propria squadra: il Consiglio Direttivo.
La cerimonia si è chiusa, come da tradizione lionistica, con il primo tocco della Campana da parte del nuovo Presidente. Campana che scandisce, con un suggestivo rituale consolidato negli anni, l’inizio e la conclusione di tutte le più importanti attività conviviali lionistiche a suggello delle tradizioni e del forte spirito partecipativo del sodalizio.
Lions Club Anzio
e Nettuno Host
Voluta dal sindaco Carlo Conte ora è in abbandono
Università Civica
Le disavventure dell’Università civica “A. Sacchi”
Un altro brandello della già sfilacciata configurazione identitaria di Nettuno ci lascia. Si tratta dell’Univ. Civica A. Sacchi, nata una trentina d’anni fa per volontà dell’allora sindaco Carlo Conte. Costituiva, nel bene e nel male, un’eccellenza locale (e non solo locale) già silenziata nel 2019, dopo le dimissioni del direttore della stessa Università, poi definitivamente devitalizzata dalla precedente amministrazione comunale.
Un’istituzione comunale autonoma, di notevole rilevanza per lo sviluppo socio culturale locale, l’educazione permanente, l’inclusione e che fino alla prima decade del 2000, contava numerosi iscritti, corsi e riconoscimenti, adesso sembra destinata a entrare nel Piano sociale di zona. Un Ente, quest’ultimo, frutto del consorzio intercomunale (Anzio Nettuno) per il welfare e l’intervento in campo sociale. Nonostante mi affaccendi da più di 50 anni nel campo delle scienze sociali (sociologia, antropologia culturale, pedagogia, demografia ecc.) non mi riesce chiaro cosa ci faccia un organismo culturale in un ambito come quello dei servizi sociali. Certo i due termini ‘servizi’ e ‘sociale’, costituiscono un calderone semantico nel quale possiamo farci entrare di tutto: dall’andamento delle nascite e dei matrimoni, ai marciapiedi sfasciati, dalle migrazioni all’incontro fra culture, la mobilità metropolitana, lo spacciatore dietro l’angolo, gli incidenti del sabato notte, dalle seconde case alla gentryficazione dei centri storici…
Tutto e il contrario di tutto, generando confusioni e disperdendo risorse; mentre la cultura, già bistrattata perché ‘non si può mangiare’ (come, tempo fa, si dice che dicesse qualcuno, dando voce a un banale luogo comune), finisce sempre più con l’essere ancella alienata e desunta (anzi sussunta come potrebbero dire i filosofi) da altre espressioni e da altre materie. Come per esempio si fa da sempre a Nettuno scambiando l’evento estivo (ottimisticamente definito turistico) per espressione e forma di vita culturale locale. La cultura finisce così con il non esistere più in sé, se non come ausiliaria del turismo (così, finalmente, ci si può anche mangiare). L’operazione Università Civica-Servizi sociali, mi sembra quantomeno azzardata, pretestuosa, forzata, impropria. Certo volendo si potrebbe anche fare: una cultura sotto ‘mentite spoglie’ potrebbe, ottimisticamente, anche funzionare visto il ‘destino fatale’ che incombe localmente sulla ‘materia culturale’: dalla biblioteca che prima c’era e da decenni non c’è più, le sale cinematografiche, l’Asilo nido tassello socio-educativo del corredo identitario locale, dismesso già da un paio d’anni. Poi il palazzo ex Divina Provvidenza-Orsenigo chiuso da quasi 5 anni e sigillato da una ragnatela di tubi innocenti e che cinque o sei anni fa costituiva un polo culturale sede di varie associazioni, il laboratorio e la sala espositiva di Rezza-Mastrella, l’Ibis, il laboratorio-scuola di ceramica (è di questi giorni, finalmente, il trasferimento del materiale di questo storico laboratorio di ceramica Gatti-Silvestri, dopo il reperimento di un’altra sede, mentre le attrezzature della Onlus-Ibis, del laboratorio teatrale continuano a rimanere seppellite fra quelle storiche mura). Ancora la ex casa di Riposo Tosi, altra vecchia istituzione nettunese, inghiottita, in pieno centro, da una florida, quanto mefitica vegetazione, che, soprattutto in estate, emette sul marciapiede circostante topi, lucertole e bisce; che dire poi del fantasmatico ‘teatro nettunese’ che se ne sta lì, intonso, solitario e in via di ingloriosa fatiscenza da oltre 10 anni…Sotto mentite spoglie la Univ Civica-servizio sociale potrebbe sopravvivere come scuola di italiano per immigrati, centro di recupero e formazione per evasori scolastici e ‘n.e.e.t.’ o come centro per la genitorialità ecc.
Insomma che cosa ne sarà dell’Univ. Civica di Nettuno Sacchi, ammesso che continuerà a essere e a chiamarsi tale? Certo in un comune sciolto ben 4 volte (2 delle quali per infiltrazioni mafiose) si può dire che i problemi prioritari non siano proprio quelli delle istituzioni culturali .Eppure è proprio venendo meno di profili identitari locali virtuosi che possono acquisire egemonia ben altri profili identitari e culturali, e rallentare contemporaneamente il formarsi di una classe dirigente locale che, drammaticamente, manca da diversi anni.
Giuseppe Chitarrini