Uno dei locali più grandi e frequentati di Anzio che è stato ampliato e ristrutturato
Ottime pizze al Sangria
E’ presente da molti anni nella zona di Lavinio Mare ed in passato, specialmente quando il servizio televisivo non era facilmente accessibile ai privati, è stato anche un locale in cui era possibile abbinare una partita di calcio alla degustazione di un buona pizza. A Lavinio, quasi di fronte all’ingresso di Tor Caldara, El Sangria tradisce il nome ispanico per fornire ai tanti avventori ottime pizze italiane di tipo romano, con vino dei Castelli e birra di ogni tipo. Il complesso è stato di recente completamente ristrutturato, ampliato e razionalizzato nell’utilizzo degli spazi, spazi notevoli capaci di ospitare, nelle sere estive, centinaia di clienti. Lavinio è una località balneare sui generis praticamente priva di strutture alberghiere ma con un’escursione demografica che porta a quadruplicarne la popolazione nei mesi caldi per cui, tranne qualche casa vacanze e pochi posti letto in hotel, i villeggianti sono ospitati nelle cosiddette seconde case. Quelle seconde case che le piccole e le grandi lottizzazioni degli anni 60 e 70 hanno permesso, specialmente agli abitanti di Roma e dell’interno, di realizzare il sogno della casa al mare: erano tempi del boom economico e della grande espansione immobiliare. Poi molte di quelle ville e villini sono rimaste alle famiglie che li hanno realizzati e che li vivono durante i mesi di luglio e agosto. Quindi se a Lavinio scarseggiano le strutture alberghiere abbondano però quelle di ristorazione e la presenza di avventori che conoscono il luogo da anni incoraggia la fidelizzazione verso ristoranti conosciuti e condanna all’insuccesso le tante iniziative di nuovi locali. Ve ne sono di ogni tipo, alcuni sono quelli cosiddette etnici e vi sono locali che cambiano gestione e nome ogni anno per permettere a sempre nuovi imprenditori di tentare ad avere successo in una delle attività piu difficili in Italia: quello della ristorazione. Alcuni aprono a maggio e chiudono ad ottobre, quando l’ultimo dei vacanzieri è ormai tornato a casa. El Sangria non è una di quelle strutture aperte solo in estate ma il locale resta praticamente aperto tutto l’anno e, anche se il numero dei clienti è infinitamente minore, nella sua sala interna centrale è possibile, in inverno, degustare una pizza in prossimità del caminetto alimentato a pellet e sempre con un grande schermo tv che in estate non appare, e che forse non sarebbe nemmeno gradito dai clienti. Non è uno di quei locali caratteristici, quelli con le foto dei clienti famosi sul muro, ma è un ambiente moderno, spazioso e fresco. Ha un parcheggio immenso ma se vi andate ad agosto rischiate di non trovare posto e certamente non troverete un tavolo libero se non lo avete prenotato. Entrare, in una sera d’estate, nei grandi saloni ricoperti di teloni in un simpatico gioco architettonico, è come entrare in una fiera della pizza e del buon cibo. Infatti nonostante sia denominato come pizzeria, El Sangria è anche ristorante perché, anche se con un menu necessariamente ridotto, offre la possibilità di primi classici, di secondi e contorni tipici della cucina del centro Italia. Ma il fatto che ha contribuito al successo di quello che è certamente il locale piu grande e piu frequentato di Anzio è la razionalità dei prezzi. Si mangia molto bene in questo posto di Lavinio, si mangia pagando un conto moderato e secondo parametri sempre controllabili in quando ogni piccola variabile è indicata nel menu col suo prezzo. I ragazzi che servono ai tavoli, nonostante siano certamente impiegati stagionali, mostrano un garbo ed una professionalità di camerieri esperti. El Sangria è il luogo preferito da gruppi di giovani e da associazioni per organizzare un piccolo evento e, in modo piu esclusivo nell’interno, per organizzare eventi con una partecipazione piu rilevante. Insomma un punto fermo in cui ritrovare sempre cibo buono a prezzi modici e cortesia ed efficienza del servizio che sono prerogative di un numero sempre minore di locali di ristorazione.
Sergio Franchi
Arcadialogo di nuovo in scena
Dopo “Enigma Shakespeare” portato in scena nel novembre 2021 presso l’Associazione di Resistenza Culturale Baraonda, l’Associazione Culturale Arcadialogo torna finalmente in scena. E lo fa, dopo anni di fermo causati dall’emergenza sanitaria, nella cornice che da sempre le è stata più congeniale nei suoi ormai sedici anni di attività: il Forte Sangallo di Nettuno (RM).
Sabato 5 e domenica 6 agosto 2023, alle ore 21.30, l’Associazione, con il patrocinio del Comune di Nettuno (RM), ritroverà il suo pubblico con lo spettacolo “Per sempre Mia” di Giorgia Amantini, un connubio di teatro e musica dedicato all’arte meravigliosa di Mia Martini, reso ancora più magico dalla straordinaria opera della maestra di piano Elisabetta Morelli e dalla splendida voce di Veronica Di Legge, giovane cantante emergente del panorama musicale italiano.
“È un piacere tornare a recitare al Forte dopo tanti anni di assenza. Ed è un piacere ancora più grande poterlo fare insieme a queste due splendide donne che, siamo sicuri, lasceranno il segno” dice Laura Riggi, presidente e attrice dell’Associazione.
“Lo spettacolo curato da Giorgia è davvero un omaggio delicato alla grandezza di questa artista immensa che, siamo sicuri, incanterà ancora una volta i presenti”.
“Sarà sicuramente un viaggio musicale e introspettivo importante,” afferma Giorgia Amantini, curatrice e attrice dello spettacolo, “perché avremo modo di conoscere Mia Martini, oltre che musicalmente, nel suo intimo più profondo, attraverso non solo la sua melodia, ma anche il suo vissuto”.
Federica Castraberte, Alessandro Amantini, Laura Riggi, Giorgia Amantini, Alessandro Enderle ci accompagneranno in questo splendido percorso emotivo che è “Per sempre Mia”, mentre la fonica sarà curata da Mario Quinzi.
Vi aspettiamo, quindi, sabato 5 e domenica 6 agosto 2023 alle ore 21.30 presso il Forte Sangallo di Nettuno (RM). L’ingresso sarà a pagamento e per info e prenotazioni si potrà contattare l’Associazione al seguente indirizzo e-mail: arcadialogo@gmail.com.
A presto!
Associazione Culturale
Arcadialogo
Quando è a pagamento chi è responsabile
Furto nel parcheggio
Il gestore di un parcheggio a pagamento è responsabile del furto di un veicolo parcheggiato?
A questa domanda cercheremo di rispondere in questo spazio, anticipando fin d’ora che la risposta non può ridursi ad un semplice si o no, ma varierà a seconda del tipo di parcheggio, delle sue caratteristiche, dell’affidamento che è in grado di generare nell’utenza e dell’informativa data ai clienti.
Iniziamo subito col dire che il contratto di parcheggio è un contratto atipico, ovvero non è specificatamente regolato dalla legge. Per la sua disciplina e conseguentemente per valutare l’estensione della responsabilità del gestore, si suole inquadrarlo nello schema di contratti tipici, ovvero regolati. La giurisprudenza sul punto non è univoca.
Talvolta è stato assimilato ad un contratto di locazione, quando lo scopo perseguito dall’utente fosse esclusivamente l’uso di uno spazio per la sosta, senza servizi ulteriori. Da tale inquadramento (c.d. contratto di parcheggio senza custodia) deriva che il gestore del parcheggio non è responsabile per il furto del veicolo, non essendosi assunto l’onere di custodirlo.
Altre volte invece il contratto di parcheggio è stato assimilato a quello di deposito (art. 1766 cc), che integra l’onere di custodire il bene ricevuto in deposito e di riconsegnarlo nello stesso stato in cui lo si è ricevuto (c.d. contratto di parcheggio con custodia). In questo caso sussiste responsabilità del gestore del parcheggio per il furto del veicolo.
Nel senso da ultimo prospettato si è recentemente espressa la Cassazione, con l’ordinanza n. 18277 del 27.06.2023, pronunciata con riferimento ad un parcheggio a pagamento meccanizzato, con accesso mediante sbarra e rilascio di biglietto.
Nell’ordinanza si legge che, per valutare se il contratto di parcheggio concluso prevede o meno la custodia, “risulta indispensabile il riferimento alla funzione che il contratto di parcheggio assolve e quindi il riferimento al legittimo affidamento ingenerato nell’automobilista”, ovvero al suo legittimo convincimento che il servizio di parcheggio offerto, per le sue caratteristiche, implicasse anche la custodia. In tal senso “è innegabile che l’offerta contrattuale formulata attraverso la predisposizione di un’area recintata di parcheggio meccanizzato a pagamento ingeneri, in chi accetta l’offerta predisposta dal gestore, l’affidamento che in questa sia compresa anche la custodia del veicolo e, conseguentemente, deve ritenersi che nell’oggetto del contratto di parcheggio sia ricompresa l’obbligazione di custodia del mezzo”.
Partendo da questa premessa, la Corte ha tratto come conseguenza che l’obbligo di custodia non può essere escluso dalla dichiarazione del gestore che l’area non è custodita, laddove tale avviso sia contenuto nel biglietto rilasciato all’ingresso o in cartelli posizionati all’interno del parcheggio.
“Difatti, un’eventuale predisposizione di una clausola di esonero di responsabilità in capo al gestore del parcheggio avrebbe dovuto essere indicata all’utente in maniera chiara ed univoca prima della conclusione del contratto, quando l’utente aveva ancora la possibilità di scegliere se accettare o meno l’offerta. Al contrario, simili segnalazioni attengono tutte ad un momento successivo alla conclusione del contratto stesso, conclusione da collocare nel momento in cui l’utente si presenta innanzi alla sbarra di accesso ed inidonee, pertanto, ad incidere sul contenuto di un contratto già concluso”.
Attenzione però, si deve usare molta cautela nell’estendere questa interpretazione ad ogni ipotesi di parcheggio a pagamento. Infatti, come già anticipato, sussistono anche interpretazioni difformi, che escludono la responsabilità del gestore e che non attribuiscono pari rilevanza all’affidamento dell’utente, soprattutto per i parcheggi a pagamento istituiti dai Comuni ai sensi dell’art. 7 codice della strada, sui quali, secondo autorevole giurisprudenza, non sussisterebbe obbligo di custodia se l’avviso “parcheggio incustodito” è esposto in modo adeguatamente percepibile prima della conclusione del contratto.
Questo “perché l’esclusione attiene all’oggetto dell’offerta al pubblico ex art. 1336 cod. civ, e l’univoca qualificazione contrattuale del servizio, reso per finalità di pubblico interesse, normativamente disciplinate, non consente, al fine di costituire l’obbligo di custodia, il ricorso al sussidiario criterio della buona fede ovvero al principio della tutela dell’affidamento incolpevole sulle modalità di offerta del servizio stesso (quali, ad esempio, l’adozione di recinzioni, di speciali modalità di accesso ed uscita, di dispositivi o di personale di controllo), potendo queste ascriversi all’organizzazione della sosta”. (SS.UU. sent. 14319/2011)
Pertanto, stante la complessità della materia, è sempre opportuno far valutare dal proprio avvocato di fiducia la sussistenza di una responsabilità in capo al gestore di parcheggio per il furto di un autoveicolo parcheggiato.
Avv. Alessandra Lupi
Se avete domande relative a questo argomento, potete scrivere all’Avv. Alessandra Lupi all’indirizzo mail studiolegaleal@virgilio.it.
L’Avv. Lupi riceve a Roma e Lido dei Pini previo appuntamento telefonico ai numeri 06.9178201 – 3496358027.