Si terrà ad Anzio il 25-26-27 agosto presso l’associazione Rimbombarte
E’ nata la “Colibri Fest”
E’ ufficialmente nata la prima edizione del “Colibri Fest” che si terrà ad Anzio quest’estate presso l’Associazione culturale Rimbombarte in via Ardeatina nei giorni 25 – 26 e 27 agosto,
“E’ un festival autoprodotto il cui leit motiv è condividere i nostri talenti e la nostra creatività per espanderci dal cuore e verso il cuore” mi dicono gli organizzatori.
Muisca, teatro, artiterapie, numerologia, cromoterapia, ceramica, rune, teatro tarocchi e marionette sono alcune proposte e tanta magia, concerti, laboratori di improvvisazione corporale e musicale, circoli di canti, tamburi, danze e trattamenti olistici.
Andiamo ora a conoscere i protagonisti di questo festival.
Elisa “Sono Elisa una degli organizzatori della prima edizione del Colibrì Fest. Se dovessi descrivermi in due parole credo che la definizione in cui mi rispecchio di più sia “creativa poliedrica” in quanto dal momento in cui mi nasce un’idea per la sua realizzazione pratica spazio nell’uso dei più svariati materiali come ad esempio carta, pittura, stoffa, ceramica. Nell’ambito del Colibrì Fest con l’ausilio delle conoscenze numerologiche di Alfonso vi parlerò del Gioco dell’Oca e di come la struttura del gioco possa essere intesa come la rappresentazione simbolica del percorso stesso della vita. Un altro tema a me caro sono le rune e il loro utilizzo come talismano di protezione o potenziamento delle proprie risorse, proprio per questo ho deciso di fare un laboratorio in cui chi vorrà potrà realizzarsi la sua runa talismano in legno.”
Jessica “Sono Jessica e sono tra gli organizzatori della prima edizione del Colibrì Fest. Mi presento. Amo la natura e tutto ciò che sono i suoi elementi. Amo creare attraverso gli elementi naturali, utilizzando materiali dal legno, alle foglie e tutto ciò che ne concerne. La creatività che spesso cerco di utilizzare come canale espressivo è la pittura i pigmenti e le terre naturali, miscelando le cromature per ottenere forme e colori in simbiosi tra loro. Amo anche la musica un altro canale espressivo che utilizzo come forma di suono e canto, attraverso la chitarra e tamburo sciamanico. Le musiche che spesso intono sono i canti medicina, come mezzo di equilibrio del suono e del movimento che esprimo con le percussioni del tamburo. Insieme alla condivisione musicale, ci sarà l’opportunità di sperimentare la danza con la musicoterapia di Cristina. Grazie alla numerologia di Alfonso ho avuto la fortuna di comprendere la mia natura e di quello che so fare e trasmettere. Insieme ad Elisa e Dalia, creeremo degli oggetti personalizzati e pronti per essere diffusi, nella totale manualità creativa che all’unisono, condivideremo insieme.”
Cristina “L’integrazione delle nostre capacita e’ un grande atto creativo. Sono Cristina mi occupo di musicoterapia, numerologia e realizzo trattamenti olistici come la riflessologia, il massaggio tibetano e il Reiki. Nel corso della mia vita e delle esperienze professionali ho imparato a unire le mie capacita creative e offrire un percorso dove ognuno possa trovare la propria voce creativa. E’ un cammino di liberazione e trasformazione delle nostre emozioni, delle energie che abbiamo contenuto e delle storie che abbiamo vissuto. E’ un viaggio di autoconoscenza dove impariamo a riattivare la nostra energia vitale . E’ tempo di manifestare le nostre idee e manifestare i nostri sogni. Nel Colibri mi troverete con il laboratorio “Alchimia Vitale” dove muoveremo e ricontatteremo il nostro corpo ballando, cantando, esprimendoci in forma libera e anche sperimentando con strumenti musicali per liberarci e divertirci. Sarò presente anche allo stand con la realtà spagnola RecoNacer per darvi a conoscere le numerose attività che proponiamo.”
Alfonso “Sono Alfonso Barajas, vengo da Barcellona, e sono il co creatore del progetto Reconacer insieme a mia figlia Sara. Una realtà questa dove offriamo esperienze olistiche di vario tipo e attività’ sociali. Nell’evento del Colibri Fest porteremo la numerologia karmica e familiare attraverso il gioco e consulenze personali. Un altro strumento che ci proponiamo di diffondere e’ la biodecodificazione emozionale che ci aiuta a dar parola a quello che il corpo trattiene e soffre in silenzio. Con le terapie e le attività che offriamo in RecoNacer, vogliamo contribuire al risveglio della tua coscienza.”
Dalia “Sono Dalia Valdez, artista messicana, adoro la natura e la considero maestra e fonte d’ispirazione. La mia passione è la scultura, mi diverto sperimentando anche diverse forme d’arte. Seguirò al Colibrì Fest le varie installazioni collettive che verranno realizzate durante i tre giorni di festiva. Mi troverete nello spazio bimbi, dove i più piccoli si potranno esprimere liberamente. Sono certa che sarà una magia condivisa.
Nel mio laboratorio per adulti “Objeto de Poder” creeremo un oggetto in argilla seguendo un sentiero di sintonia, attenzione e creazione in libertà attingendo alle nostre intenzioni più preziose. Vi aspetto!!
Siete tutti invitati a partecipare a questo evento e maggiori informazioni le troverete sulla pagina facebook Colibri Fest Anzio
Barbara Balestrieri
La scrittura da semplice passione è diventata un lavoro
La passione di Rebecca
Sono oggi con Rebecca, una giovane donna che ha come passione la scrittura ed ha deciso di farla di diventare un lavoro. Come sempre la mia curiosità mi ha spinto a cercarla e a chiederle di raccontarmi cosa la spinge a scrivere.
- La passione per la scrittura ce l’hai avuta sin da piccola, oppure hai avuto qualcuno che te l’ha trasmessa?
“Scrivo fin da quando ne ho memoria. Un primo ricordo che ho di me che scrivo, ad esempio, risale a quando avevo dieci anni, quando decisi di mettere su carta un piccolo sogno che feci la notte prima. A oggi non ho più memoria del titolo che diedi a quelle dieci pagine, però ricordo che le feci subito leggere a mio padre, dato che è stato autore di ben tre libri.
Credo proprio che la passione della scrittura l’abbia “ereditata” da lui, anche se i nostri stili narrativi e le storie che desideriamo raccontare sono totalmente differenti. È da quel giorno che ho iniziato a scrivere tutte le idee che mi passavano per la testa, da nuovi finali che attribuivo alle serie televisive o ai libri che leggevo, fino ad acquisire sicurezza e a scrivere finalmente qualcosa di mio. E, soprattutto, ricordo che scrivevo ovunque: sui quaderni e diari di scuola, block notes, fogli che trovavo in giro e mi è capitato, una volta, anche di scrivere su un tovagliolo di carta. Ancora oggi, magari quando sono sul treno diretta verso l’università, mi capita di appuntarmi nelle note del telefono qualche paragrafo che mi viene in mente”.
- A livello emotivo quali emozioni ti dà lo scrivere? Cosa provi quando sei davanti a un foglio bianco pronto per essere riempito dalla tua scrittura?
“Dicono che quando si scrive, si ha l’urgenza di esprimere qualcosa: che sia amore, gioia o tristezza. Ciò che posso dire, oggi, è che a me la scrittura aiuta a trovare coraggio e riesce a farmi sentire libera. Quando mi trovo davanti a un foglio bianco, che sia di carta o di word, so che in quel momento le uniche cose che contano sono le dita che si muovono e le mie idee. Il mondo sembra quasi fermarsi e, in quell’istante, so che nessuno potrà giudicare la mia voce. La scrittura mi protegge, vado avanti facendomi scudo delle mie parole e ciò mi trasmette molta tranquillità, oltre ad aiutarmi ad acquisire molta consapevolezza. E non è una cosa da poco, soprattutto per noi giovani che viviamo in una società che rischia, ogni giorno, di lasciarci un futuro molto incerto”.
- Cosa ti ha spinto a intraprendere il percorso per diventare giornalista?
“In verità è successo per caso. Durante l’estate del quarto superiore ho avuto l’opportunità di svolgere le ore di alternanza scuola-lavoro presso la sede de “Il Granchio”, il settimanale di Anzio e Nettuno, e alla fine dello stage è iniziata la collaborazione con la redazione. Fino a due anni fa non avrei mai immaginato che, questo, potesse diventare un lavoro, dato che il mio desiderio più grande era quello di specializzarmi nella ricerca archivistica. Ma, solo un anno fa, ho capito che questo mestiere avrebbe fatto parte del mio futuro e ciò mi ha spinto ad approfondire il percorso”.
- Quali sono gli argomenti che preferisci portare su carta stampata tra politica, sociale, cronaca, gossip ed eventi sportivi? Perché ti piace?
“Non c’è un argomento che, effettivamente, non mi piace trattare. Nel corso di questi quattro anni di collaborazione i miei caporedattori, Davide Vaggi ed Elvira Proia, hanno cercato di farmi scrivere di diversi argomenti: iniziando con gli eventi culturali, passando per lo sport e le interviste, fino ad arrivare alla cronaca. Posso dire che gli articoli che mi soddisfano maggiormente sono, ad esempio, quelli inerenti alla cronaca locale o alle inchieste che ho scritto per il giornale, in quanto ambisco a specializzarmi in queste aree. Mentre, invece, quando mi assegnano articoli più leggeri, come quelli sul surf, ad esempio, elaborarli diventa proprio un divertimento!”.
- Un sogno... la Rebecca grande ha realizzato o sta realizzando il sogno della Rebecca bambina?
“In verità, credo che la Rebecca bambina non avrebbe mai immaginato di collaborare con un giornale. Anche se scrivo fin dalle elementari, da piccola sognavo di diventare veterinaria o biologa marina. Ho sempre amato gli animali e da grande desideravo lavorare con loro. Forse ciò che mi lega alla natura, adesso, sono gli articoli che mi capita ogni tanto di scrivere sull’ambiente e sullo stesso surf, dato che è uno sport molto legato al mare e che ha il massimo rispetto della fauna marina. Però ecco, nel corso degli anni i piani sono un po’ cambiati”.
- Ogni autore quando scrive vuole lasciare una sua impronta nel lettore. Quale impronta Rebecca lascia secondo te?
“Non so cosa lascio al lettore. In ambito giornalistico, spero che i miei articoli possano trasmettere chiarezza e che, soprattutto, riescano a dare una voce a coloro che la richiedono attraverso il giornale. Secondo me il giornalismo ha il compito di dare voce al popolo e il dovere di raccontare la verità, di qualsiasi natura essa sia, e spero vivamente che questo arrivi o possa arrivare un giorno ai lettori. Mentre in un futuro, se mai dovessi pubblicare un romanzo, mi farebbe piacere sapere che i lettori si riconoscono nei miei personaggi e che, dalla loro storia, riescano a trarre qualche insegnamento!”
Grazie di cuore Rebecca per esserti raccontata. Il mio augurio è che questa passione possa portarti verso un futuro ricco di grandi soddisfazioni professionali e che tu possa sempre emozionare i tuoi lettori con i tuoi scritti.
Barbara Balestrieri