Era il 5 maggio 2017: il ricordo di quei giorni terribili dell’ex sindaco Fabio Fucci
Quattro anni fa l’Eco-X
Quattro anni fa il 5 maggio 2017 Pomezia salì alla ribalta delle cronache nazionali e non solo per l’incendio dell’EcoX.
Allora era sindaco Fabio Fucci che ricorda quei terribili giorni:
“Sono trascorsi 4 anni da quel terribile 5 maggio del 2017, data del rogo della Eco-X. Ricordo ancora la preoccupazione che ho vissuto in quei momenti, quando la colonna di fumo nero e denso incombeva sulla nostra città e sui territori circostanti. Tuttavia, da sindaco, ho dovuto agire con lucidità e razionalità e da subito, insieme alle forze operanti sul luogo, ci siamo premurati di mettere al sicuro le persone più vicine al rogo. Nel frattempo i vigili del fuoco tentavano di “domare” l’incendio. Le operazioni successive, infine, con l’obiettivo di tenere sotto controllo il livello degli inquinanti sprigionati dal rogo. Ho vissuto quella sciagura assicurando la mia costante ed assidua presenza e supervisione a tutte le operazioni, comunicando alla popolazione in maniera sincera ed equilibrata, con frequenti bollettini, ciò che stava succedendo. Una volta spento l’incendio, il sito è stato posto sotto sequestro dalla magistratura e fino a quando sono rimasto in carica come sindaco non era possibile intervenire in alcun modo, proprio in virtù di questi “sigilli” che impedivano ogni attività. Il dissequestro del sito, effettivamente, è avvenuto solo a settembre del 2018.
Oggi, a 4 anni dal disastro e nonostante l’area sia ora accessibile, poco o nulla è stato fatto: solo una preliminare messa in sicurezza che non ha rimosso da lì alcun rifiuto. In effetti la strada per la bonifica era stata tracciata già poche settimane dopo l’incendio: all’epoca convocai la Regione, il Ministero dell’Ambiente ed altri enti per pianificare gli interventi a carico di ciascuno.
Alla Regione Lazio chiesi di riscuotere tempestivamente la polizza fidejussoria, del valore di circa 700.000 €, per iniziare i primi lavori di bonifica. Neanche a dirlo, dalla regione di Zingaretti non c’è stato alcun interessamento alla vicenda. E anche oggi nulla è cambiato, nonostante nella nuova giunta regionale di sinistra, con gli ingressi dei 5 Stelle, sia arrivato un assessore di Pomezia.
Al Ministero dell’Ambiente l’onere di finanziare la bonifica completa, che si stimava costare oltre il milione di euro.
Siamo ancora fermi a questo punto. E’ per questo che come Lega abbiamo presentato in consiglio comunale la proposta di utilizzare subito i fondi europei destinati al nostro Paese per rilanciare l’economia a seguito della pandemia. Con un progetto di bonifica e riconversione ecologica dell’area avremmo certamente ottenuto rapidamente quei fondi che ancora oggi sembrano un miraggio. Come è andata a finire? La proposta è stata bocciata dal M5S che governa la città e con essa è tramontata l’ipotesi di ripulire finalmente il sito. Questa amministrazione continua ad avere un atteggiamento di totale chiusura nei confronti delle nostre proposte. Così come restano inascoltate le richieste dei nostri concittadini.
Una città, ahinoi, ormai lasciata allo sbando. Proprio in questi giorni assistiamo all’invasione dell’erba alta. All’interno degli istituti scolastici, ad esempio l’IPSIA di Largo Brodolini, i rovi presso la scuola media Orazio, e vegetazione fuori controllo ovunque, anche a rendere difficoltosa la visibilità. Non bastasse l’erba alta, sono testimone di uno stato di degrado generalizzato che riguarda il nostro litorale, co i cestini perennemente trabordanti di rifiuti, aree verdi che vengono lasciate sporche e senza cura.
Il segnale che il sindaco e la sua giunta stanno lanciando è di una totale trascuratezza verso la nostra amata città.
Nel frattempo, ancora una volta, il sindaco diffonde comunicazioni fuorvianti circa il completamento del teatro comunale. Continua a dire che è stato finanziato il suo “completamento” quando invece gli interventi previsti sono solo parziali e lasceranno l’ennesima incompiuta al prezzo di oltre 3 milioni di euro dei nostri soldi. Ancora una volta, Zuccalà e compagni dimostrano di non saper valutare le priorità cittadine.
Arriveranno nuove elezioni. Arriveranno”.
A.S.
L’Ama sarebbe intenzionata alla costruzione
TMB a Santa Palomba
Ha suscitato grande preoccupazione nel nostro territorio la notizia che l’AMA, la municipalizzata dei rifiuti della Capitale, sarebbe intenzionata a costruire a Santa Palomba, nel IX Municipio di Roma - proprio al confine coi due comuni di Pomezia e Albano il suo nuovo TMB da 540mila tonnellate di rifiuti all’anno.
L’impianto TMB (Trattamento Meccanico-Biologico) nella gestione dei rifiuti, spiega il professore universitario Luca Andreassi, viceSindaco di Albano, è: “Un anacronistico, inutile (se si fa la differenziata), inquinante, pericoloso (ne vanno a fuoco un numero significativo ogni anno) frullatore dei rifiuti indifferenziati che produce balle di rifiuto che vanno o negli inceneritori o in discarica. Inutile dire che dalle direttive dell’Unione Europea fino al Piano Regionale dei Rifiuti del Lazio tali impianti siano stati cassati”.
Contemporaneamente, mentre l’amministrazione di Pomezia a guida grillina si guarda bene di contestare la proposta della sindaca di Roma Virginia Raggi, arriva puntuale anche il duro intervento del sindaco di Albano Massimiliano Borelli:
“La gestione dei rifiuti non si improvvisa, né basta acquistare on line la bacchetta magica della fata di Cenerentola. Serve tempo, pazienza, programmazione, collaborazione. Albano può essere preso ad esempio e possiamo vantarcene, come cittadini e come amministratori. Il percorso non è ancora terminato, c’è ancora qualche smagliatura da accomodare, ma siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto. Sarà per questo che la scelta del Comune di Roma di scaricare in un enorme TMB i problemi della città eterna a Santa Palomba non ci piace. Per nulla. L’amministrazione capitolina in cinque anni, che non sono tantissimi, ma nemmeno pochi, non ha programmato nulla, anzi. La raccolta porta a porta, il servizio di spazzatura, la gestione dell’Ama sono peggiorate o addirittura scomparse.
Oggi se ne sono accorti e si affrettano, solo perché rischiano il commissariamento da parte della Regione Lazio. E allora, con un colpo di scena finale, il Campidoglio ricorda che esiste un estremo lembo di territorio, ben lontano dalla grande bellezza del Centro, chiamato Santa Palomba. Lo stesso dove si è spostata la prostituzione e si pensa di portare gli sfasci della Togliatti o centinaia di appartamenti per creare un ghetto per i cittadini più fragili. Dire che non siamo d’accordo credo sia chiaro.
Dire che ci opporremo nettamente come è avvenuto e continuiamo a fare sulla riapertura del sito di Roncigliano, è altrettanto chiaro. Abbiamo dimostrato con i fatti, cosa intendiamo per gestione dei rifiuti.
Piuttosto che pensare a soluzioni magiche, venissero a copiarci. Ne saremmo felici”.
T.S.