Ancora un episodio poco edificante per l’accesso
La Sbarra vietata
Ancora un grave episodio all’ingresso del Consorzio di Tor San Lorenzo, meglio noto come “La Sbarra”. Un residente stava varcando la sbarra seguito da un’altra auto su cui viaggiava un suo conoscente, al quale gli è stato vietato l’ingresso dall’addetto alla portineria, in disprezzo di qualsiasi forma legale e di rispetto per chi abita all’interno dell’area consortile. Anche per questo nuovo caso è scattata una denuncia alle forze dell’ordine ed una segnalazione alle autorità comunali. L’increscioso episodio è avvenuto lo scorso 19 maggio 2020, alle ore 10 circa. Mantenendo l’anonimato del residente per ovvi motivi, ed anche quelli degli altri protagonisti, ecco il racconto di quanto accaduto. “Mentre mi recavo presso la mia abitazione, ho avvisato l’addetto al controllo accessi che, la persona che mi seguiva con la propria macchina era mia ospite (ho avvisato soltanto perché ci tenevo alla privacy della persona). A questo punti il portiere si poneva davanti l’auto della mia ospite, impedendo di fatto il libero accesso e procedendo a rilevare il numero della targa. Ne è seguito un breve e violento alterco dove l’addetto rivendicava il suo operato per ordini ricevuti, nonostante mi opponessi per violazione della privacy”.
S.Me.
Lorena Clazzer ha chiesto chiarimenti per l’assistenza ai bambini disabili
Servizio AEC in difficoltà
“L’amministrazione comunale di Ardea deve fare immediatamente chiarezza sui problemi e sulle criticità inerenti il servizio AEC, l’assistenza educativo e culturale scolastica per i bambini disabili del territorio di Ardea. Dal giorno della chiusura delle scuole a causa della pandemia, infatti, il servizio era stato sospeso. Solo a metà maggio è stato riattivato ma solamente in modalità video: modalità già difficile da seguire per tutti i bimbi, figuriamoci per i bimbi con difficoltà il disagio quanto possa risultare amplificato.
Quando finalmente, seppur con colpevole ritardo, il Comune di Ardea ha deciso di rimodulare il servizio in ottica domiciliare, ecco ulteriori problemi legata alla carente e precaria informazione sul sito istituzionale in merito all’accesso del servizio stesso. Una realtà che sta causando caos e perplessità all’interno della comunità di Ardea, che chiede chiarezza sulla delicata questione. E quei pochi che stanno aderendo, lo stanno facendo solo grazie alle informazioni prese da associazioni di settore e dai genitori che fanno passa parola. Le modalità per richiedere il servizio sarebbero tramite pec o richiesta protocollata a mano al comune: la prima non tutti ce l’hanno, la seconda non tutti la riescono a fare. Una situazione paradossale. Alla luce di tutto questo mi chiedo: se il servizio AEC è un servizio scolastico già attivo per l’anno in corso, perché tanta perdita di tempo? Perché è il genitore a dover richiedere un servizio quando le famiglie dovevano solo essere contattate per decidere se scegliere un servizio domiciliare o mantenere un servizio video? Perchè non è stata la scuola o la cooperativa stessa a contattare le famiglie? Premetto che ancora non tutti i genitori dei bambini disabili sono a conoscenza della possibilità di aderire ad un servizio domiciliare, ed alcuni nemmeno per il servizio in modalità video. Urgono risposte concrete e subitanee dal sindaco e dalla giunta di Ardea”.?
Così, in una nota, Lorena Clazzer, responsabile del Dipartimento Sociale del comitato “Cambiamo Ardea”
M.M.