I ricordi di Errico Romano quando prestò la sua kawasaki 1000 alla principessa Josephine
La ballerina e la moto
L’exconsigliere comunale Errico Romano ha voluto condividere con noi un suo bellissimo ricordo:
“Il 19 aprile del 1981, ricordo bene che era il giorno di Pasqua quando mi telefonò l’allora moglie del principe Pierfrancesco Borghese, la principessa Josephine, che mi chiese di prestargli per quel giorno la mia moto una Kavasaki 1000, per un servizio fotografico nel palazzo Borghese nel borgo di Pratica di Mare.
In quel periodo ero amico di Lorenzo, primo figlio del principe Pierfrancesco e frequentando il palazzo Borghese avevo conosciuto anche la principessa Josephine e quindi lei sapeva che avevo la moto.
Vestito a festa, perché era appunto Pasqua, ricordo che portai la moto nel giardino del palazzo, poco lontano dalla piscina. Quando la sera ritornai per ritirarla mi prese un colpo, vedendo una bellissima modella che stava terminando il servizio fotografico ed era ancora in deshabille.
Grande fu la mia sorpresa quando poi il servizio fotografico apparve sul numero di Playboy di ottobre del 1981 con una bellissima foto della ballerina - modella Claudia Zaccari seminuda sulla mia moto”.
- Che ricordi le sono rimasti?
“Ho soprattutto un bellissimo ricordo legato ad una persona speciale quale era la principessa Josephine. Allora avevo 24 anni e vedendo poi le foto su playboy di quella bellissima ballerina distesa sulla mia moto le lascio immaginare cosa ho pensato”.
A.S.
Gaetano Penna ci racconta la storia degli ultimi 60 anni
Un libro su Pomezia
Il libro “La tragedia della guerra e la nascita della grande Pomezia” scritto da Gaetano Penna racconta le vicende di un territorio e la storia personale dell’autore vissuta da protagonista della vita politico- amministrativa di Pomezia.
Gaetano Penna nasce a Roma nel 1937 e vive la sua infanzia e la giovinezza con la sua famiglia nel borgo di Pratica di Mare dove fin da giovanissimo si avvicina alla politica militando nelle file della Democrazia Cristiana diventando poi per decenni un importante dirigente non solo locale della DC.
Protagonista anche della vita amministrativa di Pomezia, Gaetano Penna è stato più volte consigliere comunale, assessore ed ha rivestito anche la carica di Sindaco e consigliere provinciale. Un’attività politica ed amministrativa durata oltre 60 anni che, in una città che ne ha solo 84, fa di Penna uno che ha contribuito in maniera importante alla storia di Pomezia.
Nel libro traspare evidente in Penna la passione per i classici, per la leggendaria storia dell’Antica Lavinium, una storia che ha condizionato anche i suoi studi e la sua preparazione culturale.
Parte del libro è dedicata alla storia della famiglia, quella della madre Erminia Proietti e quella del padre Nicola e il loro stabilirsi nel borgo di Pratica di Mare. Nei racconti di famiglia vi sono anche aneddoti interessanti come quello di sua madre che chiamata a Roma dallo zio Pietro, lavora nel suo ristorante di via Panisperna dove conosce “I ragazzi di via Panisperna” abituali frequentatori a pranzo del ristorante. I loro nomi fanno parte della storia della fisica mondiale: Enrico Fermi, Franco Rasetti, Edoardo Amaldi, Bruno Pontecorvo ed Emilio Segre a cui poi si aggiunse Ettore Majorana.
Ma anche storia di come si viveva nel borgo di Pratica prima della guerra e poi la costruzione da parte del regime fascista della città di Pomezia e le importanti frequentazioni presso la famiglia Borghese a Pratica, quali quelle di Mussolini, ma anche dei Savoia e di altri importanti personaggi del regime. Poi la guerra, la fuga e la vita di sfollati, infine il ritorno con la torre del castello di Pratica distrutta e le sue macerie davanti all’entrata del borgo. Il difficile dopoguerra in cui spicca la figura del nuovo parroco di Pratica don Benvenuto Cocuzza. Una figura autorevole che svolgerà un ruolo importante nella comunità di Pratica ma anche in tutto il Comune. Nel libro di Penna è sottolineato il ruolo che hanno i preti nello sviluppo del territorio, quindi lo studioso monsignor Giovanni Trovalusci parroco di Pratica dai primi del 1900 e fino agli anni ’30. Poi nel dopoguerra appunto don Cocuzza e negli anni a seguire a Pomezia padre Davide Agostini. Significativo anche il ricordo di tanti cittadini di Pratica, una generazione che ha condiviso con Penna la passione per il territorio e per l’impegno politico.
La parte più importante è sicuramente quando Penna racconta da protagonista della vita politica ed amministrativa la trasformazione di Pomezia da borgo agricolo a polo industriale dopo l’inserimento del territorio del Comune di Pomezia, che comprendeva anche quello di Ardea, nel 1955 nell’area di sviluppo della Cassa del Mezzogiorno. Poi il ricordo di quegli anni di grande sviluppo e il grande impegno a dare servizi ad un territorio che cresceva in modo incredibile.
Penna rammenta i politici, amministratori e dipendenti che contribuiscono a questo sviluppo e soprattutto le opere realizzate che costituiscono le basi della Pomezia attuale. Bellissimo l’accorato ricordo di Claudio Caponetti sindaco di lungo corso della città e compagno di partito nella Dc locale. In generale Penna, oltre a ricordare i compagni di partito, ormai rimosse le acredini che vi sono state nel confronto politico, concede agli amici di partito ma anche agli avversari politici rispetto per il lavoro svolto.
Il suo libro è un grande affresco di una generazione che pur con tutti i suoi difetti, credeva negli ideali di partito e della politica. Personalmente lo ringrazio per avermi citato con commenti lusinghieri sul mio lavoro di giornalista.
Sicuramente un libro da leggere, soprattutto se si vogliono approfondire le conoscenze del territorio e si vuole capire quelle che sono state le fasi dello sviluppo della città e conoscere attraverso i ricordi di Penna i protagonisti che vi hanno contribuito.
A.S