Dal libro “Pomezia Citta del Lavoro” realizzato dal professor Antonio Sessa ed edito dalla Angelo Capriotti Editore
Barbieri, l’uomo che inventò il camper
L’estate 2022 ha visto un grande sviluppo del turismo in Camper. Non molti sanno che a Pomezia è nato il Camper moderno quello che conosciamo ora.
Il 29 agosto 1964, quando il Papa Paolo VI venne a Pomezia, il dott. Alberto Barbieri, proprietario dell’Arca, donò al Pontefice una roulotte destinata alle missioni. Barbieri è stato forse l’unico grande proprietario di una azienda che ha deciso di vivere a Pomezia, dove è deceduto il 28 febbraio del 1996, e si è impegnato anche per lo sviluppo dell’area industriale fondando, con altri imprenditori, l’Associazione Coordinamento e Sviluppo Pomezia.
La storia dell’imprenditoria pometina è stata scritta anche da uomini geniali come il dott. Barbieri che è stato l’ideatore in Italia del camper.
Nato a Roma il 22 agosto del 1922, si laurea in giurisprudenza all’Università “La Sapienza” di Roma e inizia la sua attività imprenditoriale nel settore alberghiero, attività ereditata dalla famiglia. Ma subito dimostra di avere idee diverse dai suoi familiari, sul turismo. Infatti i suoi nonni ed i suoi genitori si occupavano di turismo attraverso strutture alberghiere, lui è attratto da quello all’aria aperta, realizzato con il campeggio.
Nel 1950 apre il suo primo negozio a Roma e lo chiama “La bottega del campeggiatore” e diventa subito un punto di riferimento per chi vuole praticare questo tipo di turismo all’aria aperta. Convinto che gli italiani, con il boom economico, sarebbero passati dalla tenda alla roulotte, nel 1957 fonda con un suo amico, il dott. Giandolfo Dezzi Cogliati, in via del Mare, 2 a Pomezia, l’Arca Spa (Anonima Rimorchi Campeggi e Affini). La ditta produceva roulotte e tutto ciò che ruotava intorno ad essa.
Il successo è immediato perché, come aveva previsto Barbieri, in quegli anni gli italiani, che stavano conquistandosi migliori condizioni economiche, scoprirono le vacanze e con esse anche la possibilità di viaggiare dormendo prima in tenda e poi in roulotte. Nel 1960 la ditta Sicaem, una società romana che aveva vinto l’appalto per lo sminamento dell’Algeria, che aveva ottenuto l’indipendenza dalla Francia, chiede al dott. Barbieri quattro caravan, ma non di quelli trainati, li volevano con il motore, semoventi, dovendo operare nel deserto. In tutta fretta Barbieri monta su un telaio della Fiat 1100 TN a nafta, un caravan prodotto dall’Arca, tagliando la parte posteriore. Ottiene la commessa, ma nel frattempo scatta l’idea geniale.
Se utilizziamo un caravan sopra un motore per andare a lavorare perché non utilizzarlo per andare in vacanza? Iniziò quindi la produzione dei motocaravan e l’Arca presenta a febbraio del 1961 il suo primo prodotto chiamato “l’Arca Noè” al Salone Nautico di Genova. Era il primo motocaravan, o come si suole dire ora, il primo camper. Il successo è immediato e nel 1966, si apre l’attuale nuova sede di via Pontina.
Nel 1967 vi fu un’altra svolta nella produzione utilizzando i Fiat 238, e subito dopo nel 1968 fu utilizzata la meccanica Super Jolly Lancia per realizzare il primo motorhome. Nel 1971 viene prodotto il “Noè 350”, il primo veicolo mansardato ad essere costruito in serie in Italia. Alla fine degli anni ’80 l’Arca produceva 6 pezzi al giorno, con circa 150 dipendenti, vendendo in Italia ed all’estero.
In Europa il marchio Arca diventò sinonimo di camper. Il modello più bello è del 1984, disegnato dallo stilista Giorgetto Giugiaro. Era costruito su Fiat Ducato 2500 Diesel. Questa serie di veicoli fu chiamata “New Deal” (Nuova Frontiera) in omaggio allo slogan del presidente americano Roosevelt. Questa serie, prodotto cult, ha cambiato il disegno dei camper in tutta Europa. Barbieri, pur ingrandendosi l’azienda, rimane un punto di riferimento per tutti.
I vecchi operai ancora ricordano la sua grande umanità e i suoi clienti, poco dopo diventavano suoi amici, appassionati e giramondo come lui, sui camper. Sul suo vi era scritto “Aria di casa mia, sotto ogni cielo”.