Lettera al presidente Mattarella contro i frequenti episodi dei roghi tossici
Un appello contro il degrado
Un nuovo appello per combattere il degrado di Ardea e del suo territorio provocato dai frequenti episodi dei roghi tossici. Un appello alle autorità che questa volta non arriva solo dal Comitato di quartiere della Nuova California, ma dalla collaborazione con la Scuola Popolare di Tor San Lorenzo, l’Associazione Rivalutiamo Marina di Ardea, nonché i sottoscrittori cittadini di Ardea e altri soggetti interessati a evidenziare il grave stato di abbandono e di degrado di alcune zone di Ardea e Tor San Lorenzo. La lettera è stata inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed a tutte le autorità, Procura della Repubblica di Velletri, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, onorevoli e parlamentari, sindaco di Ardea e Comando della Polizia Locale di Ardea, e ad altre istituzioni come la Regione Lazio e l’amministrazione della Città Metropolitana. Tutte le istituzioni sono state coinvolte in questa occasione.
“Alziamo alto il grido di dolore di chi ha perso il proprio diritto a respirare aria pulita e a vivere in un ambiente sano – scrivono i rappresentanti del Comitato di quartiere della Nuova California, della Scuola Popolare di Tor San Lorenzo, dell’Associazione Rivalutiamo Marina di Ardea e i cittadini che hanno sottoscritto la lettera -. Da anni il nostro Comune è ferocemente colpito da una puzza vomitevole, che genera emicranie, mal di stomaco, allergie, e chissà cos’altro. Siamo quindi obbligati a barricarci nelle nostre case, soprattutto di sera e al mattino presto. Un lockdown forzato anche per i bambini, costretti a giocare tra le pareti domestiche per ripararsi da un’aria irrespirabile proveniente dai vari siti di “smaltimento abusivo di rifiuti” che tutti purtroppo conoscono.
Da anni che nella famigerata zona dei 600 ettari delle Salzare avvengono con cadenza quotidiana numerosi roghi abusivi di materiali plastici e altri materiali non identificati, i cui fumi tossici, contenenti IP A (Idrocarburi Policiclici Aromatici) e/o diossina, a causa del regime dei venti tipico della zona raggiungono il centro abitato di Tor San Lorenzo, Marina di Ardea e zone limitrofe, provocando un impatto intollerabile per la salute della cittadinanza. Non solo è risaputo che tali roghi vengono appiccati sistematicamente, con preoccupante regolarità, nella zona di Via dei Colli Marini.
Tali agenti chimici possono esser causa di tumori, nascite premature, asma, malformazioni congenite, leucemie che colpiscono giovani in età compresa tra O e 19 anni. Non crediamo possibile che le Istituzioni non possano nulla contro tali abusi e chiediamo un immediato intervento da parte delle stesse.
Denunciamo dunque con la presente, il verificarsi di incendi dolosi, punibili per “combustione illecita dei rifiuti”, il cui reato è disciplinato dall’art. 256- bis, introdotto dal D.Lgs 10 dicembre 2013 n.136 (“Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate”) entrato in vigore il 10/12/2013: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica la pena della reclusione da tre a sei anni.
Come emerge chiaramente dalle migliaia di foto fatte in questi anni che rappresentano solo una piccola parte delle prove foto-video accumulate fin qui – hanno sottolineato i promotori della lettera alle autorità -, il problema dei roghi quotidiani di materiali tossici sul nostro territorio è reale e di preoccupante gravità, perché legato alla diffusa pratica illegale di incendiare i rifiuti, quale metodo spiccio di smaltimento degli stessi da parte di ignoti Ormai da anni, sin dalle prime luci dell’alba e fino a tarda notte, ci ritroviamo a respirare l’odore nauseante dei roghi tossici, che ci costringono a non uscire di casa.
Questi continui roghi rischiano seriamente di farci ammalare tutti, lentamente e intenzionalmente, e di far fare al nostro territorio la stessa fine della terra dei fuochi. La cittadinanza tutta è preoccupata: quotidianamente abbiamo notizie di concittadini che vogliono farsi giustizia da soli, organizzando ronde e controlli del territorio ad opera dei cittadini. Questi comportamenti sono sicuramente segnale di esasperazione e riteniamo che siano molto pericolosi per l’incolumità dei cittadini tutti.
Non vogliamo dilungarci nello snocciolare gli allarmanti dati sull’alta incidenza delle patologie tumorali divulgati periodicamente dall’Istituto Superiore di Sanità, rispetto ad altre zone d’Italia.
Tutti noi rivendichiamo il diritto di essere tutelati dallo stato e chiediamo: Alla Procura della Repubblica di intraprendere le opportune indagini e tutti i provvedimenti in suo potere per risolvere il problema dei roghi abusivi di rifiuti tossici, identificando e perseguendo legalmente i responsabili delle combustioni illecite. Di richiedere, anche tramite il Prefetto di Roma, che le Forze dell’Ordine con il supporto, se necessario, dell’Esercito Italiano, presidino il territorio, anche con l’invio di ulteriori unità, da richiedere ai vari Ministeri competenti; La rimozione dei cumuli di rifiuti, anche pericolosi, tuttora presenti in varie zone, specialmente nella zona delle Salzare e zone limitrofe; Un controllo più serrato, da parte della Polizia Municipale e delle Forze dell’Ordine, dei furgoni che trasportano illecitamente rifiuti, i quali spesso risultano sprovvisti di copertura assicurativa e collaudo, mettendo così a repentaglio l’incolumità altrui e la possibilità di risarcimento in caso di sinistro; Di individuare e sanzionare le vane attività che smaltiscono 1 rifiuti illegalmente; Controlli dei livelli di inquinamento dell’aria, nelle periferie della città da parte dell’ARPA con l’installazione di centraline per il monitoraggio dell’lP A, diossina e altri inquinanti nelle aree in cui si prevede la massima concentrazione di sostanze nocive e inquinanti; L’ istituzione del Registro Tumori Comunale; Di coinvolgere quanto più possibile, limitatamente alle proprie responsabilità, gli altri soggetti del nostro territorio presenti nelle istituzioni: Consiglieri Metropolitani, Consiglieri Regionali, Parlamentari italiani ed europei, membri del Governo; Al Presidente del Consiglio Comunale di Ardea, di inserire il problema dei roghi tossici come punto di discussione all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale. L’installazione di telecamere per la videosorveglianza delle zone maggiormente interessate dagli scarichi e combustioni abusivi di rifiuti, da collocarsi possibilmente nelle zone incriminate.
I problemi del nostro territorio non finiscono qui: continuiamo ad avere furti in abitazioni e presso esercizi commerciali, ufficio postale locale spesso preso di mira, una viabilità da terzo mondo, con strade provinciali dissestate e strade comunali che aspettano da anni di essere asfaltate; la maggior parte delle strade è priva di illuminazione stradale e segnaletica; non abbiamo parchi per i nostri bambini, e i pochi che abbiamo sono stati assegnati senza un criterio logico e fatti diventare giardini privati con giochi non a norma, e ridotti in uno stato indecoroso, non abbiamo una scuola superiore; non abbiamo piste ciclabili e un lungomare dignitoso (i progetti ancora sono sulla carta, ma al momento nessuno spiraglio).
Le testate giornalistiche del territorio hanno più volte rimarcato i grandi problemi di queste periferie, ai margini di “Città di Roma Capitale”, ma nulla nel tempo è stato fatto – hanno concluso i rappresentanti del Comitato di quartiere della Nuova California, della Scuola Popolare di Tor San Lorenzo, dell’Associazione Rivalutiamo Marina di Ardea e i cittadini che hanno sottoscritto la lettera -. I cittadini e i commercianti sono oramai esasperati e sperano in un intervento, che possa ridare finalmente un futuro dignitoso a questi quartieri.
La nostra città ha enormi potenzialità, sia storiche che turistiche”.
S.Me.