Domenico Defelice ci presenta tre autori
Storie di vita
Libro collettaneo di memorie, testimonianze, racconti di cinque autori nati tra il 1941 e il 1952, protagonisti, ciascuno nel proprio campo, della seconda metà del Novecento fino ai giorni nostri, sicché quel che viene narrato e riferito anteriormente la seconda guerra mondiale è solo frutto di apprendimenti che gli autori hanno ricevuto dai propri parenti o dagli amici.
Elena Barone Sasso è la più giovane degli autori, nata ad Avellino il 21 marzo del 1952. Rocco Cacciacarne è nato a Ortona (CH) il 4 dicembre 1943. Roberto Carafa è nato pure a Ortona (CH) il 27 luglio 1941. Raffaele Rossi è nato a Carrara (MS) il 16 ottobre 1943 e Mauro Villotti a Segonzano l’undici giugno 1951.
Tutti appartengono a gente semplice, onesta, attaccata a valori, che ha lavorato e lavora per il bene della famiglia e della società. Così, il contenuto di questo libro è anche pedagogico, stimola ad apprezzare la vita nei suoi risvolti di bene e di male e involontariamente confronta il recente passato con l’oggi, cioè con l’esistenza dei lettori di oggi, ai quali il libro è rivolto, sconvolta e stravolta rispetto al secolo scorso.
In un incontro con Raffaele Rossi presso la Biblioteca comunale di Pomezia, abbiamo costatato di persona tempra e carattere di simili personaggi. Tanti sono i motivi e i dettagli del suo racconto e tra gli accenni che più ci son rimasti impressi c’è quello che riguarda suo padre, il di lui carattere, il suo mai imporsi con prepotenza; egli convinceva e si faceva seguire con l’esempio ed il comportamento.
“Mio padre – dice Rossi – amava la lettura, per esempio; leggeva di tutto e certamente desiderava che anche noi lo facessimo. Ma non ci ha mai imposto libri. Soleva, però, porli sul tavolo, davanti a noi, così come faceva col pane, ed eravamo noi a sceglierli e farli nostri. Era sempre una nostra scelta spontanea”.
Persone, Personaggi e Storie di Vita è strutturato non in racconti organici per autore, ma per tematiche, sicché gli interventi dei singoli sono per lo più distribuiti a brani nelle sue tre parti: “Dall’infanzia alla adolescenza – gioventù: testimonianze e novelle”; “Quattro novelle di guerra e d’amore di Elena Barone Sasso, con intermezzo poetico di Mauro Villotti”; “Equilibrio e serenità in età adulta e senile”.
L’incontro in Biblioteca con Rossi lo dobbiamo considerare come un incontro con una Persona, con un Personaggio e congiuntamente con una Storia di vita, Storia che, poi, si è mescolata alle altre nel corso della lettura di questo libro per certi aspetti intrigante.
Ad armonizzare tutte le vicende è stato Rocco Cacciacarne, il regista, insomma, che evidenzia, nel complesso, come “Oggi non è facile vivere bene; anzi la maggiore difficoltà sta nel saper sopportare la sofferenza, nel porre in atto i principi basilari della solidarietà, della tolleranza e nel lasciarsi scivolare di dosso alcuni inaccettabili scenari della quotidianità, come la violenza e la povertà imperanti, in tutte le loro becere declinazioni”.
Roberto Carafa, per esempio, narra della sua infanzia, della scuola e del lungo tragitto che doveva percorrere a piedi; del nonno, dei suoi nipotini.
Raffaele Rossi pure dei luoghi dell’infanzia, della sua prima esperienza in barca a vela e dei suoi innamoramenti giovanili.
Rocco Cacciacarne presenta il piccolo Pino – controfigura di se stesso e pretesto per narrare di tutta la propria famiglia.
Mauro Vidotti contrappunta il tutto con le sue poesie, una delle quali reca il bel disegno “Volto di donna”, di Chiara Di Bernardo, secondo anno di un liceo scientifico e Elena Barone Sasso ci regala quattro novelle.
Sono solo delle indicazioni. Il libro reca molto altro dei cinque Autori, ch’è preferibile non svelare, affinché la lettura mantenga il fascino godibile della sorpresa.
Il volume è formato da tanti pezzetti di vita e stralci di pensieri”; è la “libera espressione di cinque amici che si scambiano esperienze, ricordi, emozioni, desideri”, giusto come scrive a conclusione Elena Barone Sasso.
Domenico Defelice
Il sodalizio pometino ha partecipato alla XXXII edizione di Romics
Compagnia Sancto Eramo
Dal 4 al 7 Aprile 2024 si è svolta alla fiera di Roma la XXXII edizione di Romics il festival internazionale del Fumetto, Animazione, Cosplay, Cinema e Games.
Come nell’edizione di Ottobre 2022, la A.S.D. Compagnia d’arme Sancto Eramo, associazione di rievocazione storica del XIII, ha partecipato al Romics per far conoscere e provare le discipline di Scherma Antica e Arco Storico approfittando di una cornice che richiama moltissime persone da tutta Italia e non solo, affascinate dai fumetti, dai film e videogames in chiave fantasy e fantastica.
Per tutti e quattro i giorni del festival tante persone si sono fermate incuriosite al nostro stand dove erano a disposizione i nostri istruttori ed esperti per far provare la scherma antica e l’arco storico, le due discipline che sono alla base dei nostri corsi nelle nostre sedi di Pomezia, Lanuvio e Dragona.
In tanti si sono fermati a provare i movimenti dell’arte della scherma antica tratti dal manoscritti I-33 o The London Tower Fechtbuch e sentire con mano il peso del metallo della spada e del brocchiere, il piccolo scudo che permette di bloccare le armi avversarie. Hanno riscosso grande successo anche le prove di tiro con l’arco sul bersaglio messo a disposizione. Tutto come detto sotto il controllo dei nostri istruttori e per ciò in completa sicurezza.
All’apparenza fuori luogo in un contesto fantasy, la compagnia d’arme Sancto Eramo ha ricevuto molti apprezzamenti da tutte le persone che si sono avvicinate allo stand, perché la spada e l’arco soprattutto storici sono alla base di tutte le discipline di combattimento che vengono utilizzati in ogni storia fantastica che si rispetti, e che ogni appassionato di qualsiasi genere vorrebbe imparare a conoscere sul serio. Dal 4 al 7 Aprile 2024 si è svolta alla fiera di Roma la XXXII edizione di Romics il festival internazionale del Fumetto, Animazione, Cosplay, Cinema e Games.
Come nell’edizione di Ottobre 2022, la A.S.D. Compagnia d’arme Sancto Eramo, associazione di rievocazione storica del XIII, ha partecipato al Romics per far conoscere e provare le discipline di Scherma Antica e Arco Storico approfittando di una cornice che richiama moltissime persone da tutta Italia e non solo, affascinate dai fumetti, dai film e videogames in chiave fantasy e fantastica. Per tutti e quattro i giorni del festival tante persone si sono fermate incuriosite al nostro stand dove erano a disposizione i nostri istruttori ed esperti per far provare la scherma antica e l’arco storico, le due discipline che sono alla base dei nostri corsi nelle nostre sedi di Pomezia, Lanuvio e Dragona.
In tanti si sono fermati a provare i movimenti dell’arte della scherma antica tratti dal manoscritti I-33 o The London Tower Fechtbuch e sentire con mano il peso del metallo della spada e del brocchiere, il piccolo scudo che permette di bloccare le armi avversarie. Hanno riscosso grande successo anche le prove di tiro con l’arco sul bersaglio messo a disposizione. Tutto come detto sotto il controllo dei nostri istruttori e per ciò in completa sicurezza. All’apparenza fuori luogo in un contesto fantasy, la compagnia d’arme Sancto Eramo ha ricevuto molti apprezzamenti da tutte le persone che si sono avvicinate allo stand, perché la spada e l’arco soprattutto storici sono alla base di tutte le discipline di combattimento che vengono utilizzati in ogni storia fantastica che si rispetti, e che ogni appassionato di qualsiasi genere vorrebbe imparare a conoscere sul serio.
Compagnia d’arme
Sancto Eramo
Secchioni abbandonati
Secchioni per i rifiuti abbandonati al loro destino. Posizionati in piazza Bellini, al centro di Pomezia, che evidentemente non danno una bella immagine della città.
Diversi cittadini residenti nella zona hanno segnalato alla redazione de Il Pontino, questo stato di cose.
“Non sembra che quei cassonetti variopinti – ha detto un residente – siano stati posizionati in quel punto proprio per essere raggiunti dai cittadini, nei quali conferire i rifiuti. A colpo d’occhio sembrano essere stati abbandonati o sistemati alla meno peggio, proprio per dire: “I cassonetti ci sono, li potete utilizzare”. In altre parti della città ed anche in strade adiacenti a piazza Bellini, i cassonetti dei rifiuti sono stati sistemati in modo adeguato e nell’eventualità di essere posizionati in mezzo alla strada, sono state costruite delle apposite gabbie per la loro sistemazione più che decorosa. Una cosa importante e decente, rispetto a quello che si vede in Piazza Bellini”.