Intervista al segretario pometino di Azione Mario Borgo Caratti che evidenzia il peggioramento del servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti
“La città di Pomezia non è mai stata così sporca”
Mario Borgo Caratti, segretario di Azione Pomezia, segue con impegno non solo la situazione politica locale ma anche le criticità del territorio.
- Ultimamente lei ha denunciato il degrado di via Farina. In generale come vede la situazione ambientale?
“Devo purtroppo constatare che da quando ha preso servizio la TeknoService, il servizio di spazzamento della città e di raccolta dei rifiuti è peggiorato notevolmente. Ho appreso che il nuovo appalto prevede solo lo spazzamento meccanico, non più quello manuale eseguito dagli spazzini. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Erano anni che non si vedeva una città sporca come è Pomezia ultimamente.
Accade poi spesso che i bidoni dei rifiuti non vengano ritirati sia dagli stabili condominiali che dagli esercizi commerciali. Per il lavoro che svolgo, quello di amministratore di condomini, devo quasi ogni giorno segnalare il mancato ritiro dei rifiuti dagli edifici che amministro, oltre il degrado che sta sempre più prendendo possesso delle aree comunali circostanti.
Per non parlare poi delle tante discariche abusive presenti sul territorio.
Ne voglio segnalare una in particolare: quella che si trova ormai da tantissimo tempo sulla complanare della Pontina in direzione Roma e che nessun ente, né l’Anas che gestisce la strada né il Comune, ha finora provveduto a bonificare.
Non è proprio un bel biglietto da visita per chi arriva da Roma. Approfitto di questa intervista per sollecitare il Sindaco a provvedere a far bonificare l’area in questione e le altre disseminate sul territorio”.
- Segretario lei è spesso intervenuto nel dibattito per la sistemazione provvisoria degli studenti della Marone che devono lasciare il loro plesso scolastico per i lavori del PNRR e così anche quelli di via Pier Crescenzi dove i lavori sono già in atto. Saltata l’acquisizione dell’immobile di via dei Castelli Romani ora sono stati acquistati due piani di un altro immobile, sempre in via dei Castelli Romani, ma adiacente al centro della città. Cosa ne pensa?
“Trovo oltremodo singolare il comportamento del Sindaco e della sua maggioranza sulla questione. Il Sindaco ha più volte dichiarato di essersi ritrovato tra le mani una situazione che avrebbe avuto bisogno di interventi urgenti, accusando in sostanza la precedente amministrazione di non aver fatto nulla. E’ trascorso più di un anno dal suo insediamento e dalla predisposizione degli atti propedeutici all’acquisto dell’immobile di via dei Castelli Romani - acquisto difeso strenuamente ma che al momento della stipula del contratto preliminare è miseramente fallito per l’acclarata inconsistenza patrimoniale della proprietà - e solo qualche giorno fa, e a distanza di più di due mesi dalla pubblicazione dell’avviso per il reperimento di un nuovo immobile, la maggioranza ha deliberato l’acquisizione, per un importo di 5 mln di euro, di una porzione di un altro edificio, ubicato anch’esso in via dei Castelli Romani, al numero civico 2. Si tratta per intenderci del secondo e del terzo piano dell’immobile di proprietà della società Centro Romar, che ospita al piano terra il supermercato Decò e al primo piano la palestra Naiki. Rispetto a quello precedente, questo immobile ha un costo inferiore di 950 mila euro ed ha il vantaggio di trovarsi in prossimità del centro abitato.
Tuttavia diverse sono le criticità che esso presenta: è stato costruito nel 1969, quindi con tecniche costruttive commisurate ad un rischio sismico che all’epoca era considerato modesto; al suo interno convivono attività diverse e ciò mal si concilia con la presenza di studenti minorenni; il carico d’incendio complessivo dell’edificio è molto elevato per la presenza al piano interrato di un negozio di casalinghi, al piano terra di un supermercato e al primo piano di una palestra. Altra questione importante è se si riuscirà a concludere i lavori di allestimento delle aule prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Infatti un ulteriore ritardo nel trasferimento delle classi dal plesso di via della Tecnica al nuovo, farebbe slittare ulteriormente l’inizio dei lavori di adeguamento sismico del plesso di via della Tecnica.
A quel punto il rischio di perdere le risorse messe a disposizione dal PNRR, diverrebbe concreto. Non è poi chiaro come saranno utilizzati questi locali una volta che gli studenti della Marone torneranno nell’edificio adeguato. Nella delibera si parla genericamente di un utilizzo “per le molteplici attività istituzionali del Comune”. In sostanza l’amministrazione al momento non sa dire cosa ne farà. Io credo invece che, per rispetto nei confronti dei cittadini, anche in considerazione della rilevanza del debito contratto per l’acquisto di questi locali, sarebbe necessario che l’amministrazione avesse le idee chiare su questo aspetto”.
- Che idea si è fatto dell’amministrazione Felici?
“E’ un’amministrazione che ha mostrato sin dall’inizio grandi problemi di tenuta, determinati in larga misura dalla Lega, ma non solo. Questa forza politica ha dapprima ritirato la propria delegazione dalla giunta, pur mantenendo l’appoggio in consiglio alla stessa, poi è passata all’appoggio esterno, poi, ultimamente, con la nomina da parte del Sindaco alla carica di vicesindaco di una persona vicina a questo partito, si è pensato si fosse addivenuti ad una ricomposizione del quadro. Ma da lì a pochi giorni la crisi è riesplosa con l’uscita definitiva dei tre consiglieri della Lega dalla maggioranza. Attualmente la Felici governa la città con un solo voto di scarto rispetto all’opposizione.
Vedremo fin quando durerà questa situazione precaria.
Ciò che è evidente è che tutto ciò non è stato compiuto nell’interesse della città, anzi. In un anno mezzo è stato fatto ben poco, alcune volte con pessimi risultati. Le opere pubbliche realizzate e in corso di realizzazione sono eredità dell’amministrazione precedente.
Le promesse roboanti dei tanti esponenti di destra invitati a Pomezia dall’amministrazione, sono rimaste tali.
L’unico settore nel quale l’amministrazione si è prodigata è quello delle feste e delle sagre. A Pomezia non si erano mai viste tante iniziative in ambito ricreativo, alcune di dubbia qualità. In questo modo il Sindaco pensa forse di nascondere con una coltre di fumo l’assenza quasi totale di iniziativa in tutti gli altri settori?”.
- Il vostro risultato alle europee a Pomezia ma anche a livello nazionale non è stato soddisfacente. E’ stato un errore stare da soli?
“Il risultato sicuramente non ci ha soddisfatto.
Purtroppo in un sistema sempre più forzatamente bipolare come il nostro le forze terze hanno difficoltà ad emergere.
Poi se queste forze cercano di parlare alla testa delle persone e non alla loro pancia, diventa tutto più difficile.
E a Pomezia, una realtà dove hanno sempre prevalso le forze populiste, lo è ancora di più. Certo un accordo con Più Europa, una forza molto affine ad Azione, avrebbe sicuramente consentito al nostro paese di avere una rappresentanza liberale e libertaria in seno al Parlamento Europeo. Tuttavia non ci perdiamo d’animo e continueremo a svolgere la nostra azione politica, fatta di serietà e contenuti, sia a livello nazionale che a livello locale, sperando che quanto prima possano realizzarsi le condizioni affinché Azione e Più Europa si fondano in unico partito.
Il gruppo di Pomezia in Azione, un gruppo costituito in prevalenza da ragazzi ventenni con grande passione per la politica, lavorerà per questo esito e continuerà a fare proposte per migliorare la nostra città pungolando sia la maggioranza che l’opposizione”.
- Anche a Pomezia si parla di campo largo del centro sinistra. Voi ci sarete? Se si a quali condizioni?
“Ho letto l’articolo dell’amico Antonio Di Lisa, nel quale è stata riproposta questa formula. Noi pensiamo che essa vada riempita di contenuti. Da questo punto di vista crediamo quindi che sia necessario avviare da subito un confronto serrato con le forze politiche di quest’area innanzitutto per stabilire delle regole di convivenza e per verificare se c’è la concreta possibilità di costruire un programma comune per la città. Sicuramente non daremo più la nostra disponibilità ad ammucchiate dell’ultimo minuto, costruite solo per contrastare l’avversario e che si risolvono sempre con un vantaggio per le forze principali”.
T.S.