A Pomezia un monumento in onore delle vittime
In memoria della Shoah
Al via la collaborazione tra il Comune di Pomezia e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane: percorsi di educazione dedicati ai giovani e un monumento in onore delle Vittime dell’Olocausto all’interno della città.
Il sindaco di Pomezia, Veronica Felici, ha incontrato il 24 luglio, a Roma, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni per avviare un percorso condiviso che porterà all’istituzione di uno “spazio” all’interno della città di Pomezia dedicato alle vittime dell’Olocausto, oltre a una serie di iniziative per coinvolgere i cittadini, a partire dai giovani.
“In occasione della Giornata della Memoria dello scorso gennaio, durante la quale a Pomezia abbiamo celebrato una commemorazione pubblica, mi sono resa conto che – con dispiacere e anche imbarazzo – nella nostra città non esiste un monumento, un luogo dedicato alle vittime della Shoah – fa presente il sindaco di Pomezia Veronica Felici -. Mi sono, allora, subito attivata per mettermi in contatto con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, perché potessimo, insieme, trovare un modo per creare uno “spazio” visibile a tutti, fruibile a tutti i cittadini di Pomezia, un luogo simbolico per momenti di raccoglimento, preghiera e commemorazione perché la “giornata della Memoria” possa essere celebrata – simbolicamente - da tutti noi Pometini, tutti i giorni” prosegue il Sindaco.
“Ringrazio, perciò, la Presidente Noemi Di Segni per la sensibilità e la disponibilità: mi auguro che la collaborazione tra il Comune di Pomezia e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane faccia nascere virtuosi progetti dedicati alla Memoria della Shoah, coinvolgendo in primis i nostri giovani e che possa essere da esempio anche per altri comuni” conclude il Sindaco Felici.
Ufficio Stampa
Comune di Pomezia
In questi giorni sono fiorite le colonnine per la sosta a tempo a pagamento
Sosta a pagamento in via Virgilio
Tempi non facili per il parcheggio delle auto in centro a Pomezia. Dopo via Roma, dopo via Cristo Re, anche via Virgilio si appresta a diventare sosta a tempo e a pagamento. Hanno già istallato le colonnine, si tratta ora solo di mutare le strisce e stabilirne la data.
Ma anche in periferia le cose per i possessori di macchine si son messe male da tempo, con la scriteriata mania di realizzare piste ciclabili dappertutto, inutili e dannose.
Inutili perché nessuno le usa; perché i pochi ciclisti presenti in città preferiscono scorrazzare anarchici e vocianti in qualche festa particolare o in qualche domenica (non sempre, cioè, giacché quasi nessuno usa la bicicletta per diporto o ci vada a lavorare!); perché restringono le carreggiate (per esempio, in via Fratelli Bandiera, la più trafficata della città); perché si frappongono, a volte, tra marciapiede e fermata del pullman di linea (sempre per esempio, in via Salvo D’Acquisto, nei pressi di piazza San Benedetto) eccetera eccetera.
Un’autentica pazzia spendere soldi con leggerezza (adesso, ci dicono, è prossimo l’allungamento del tratto di via Fratelli Bandiera-via Singen che dovrà collegarsi con quello di via Cincinnato-Cimitero, passando nei pressi della scuola media Orazio e dietro il costruendo Teatro), come pazzia è stata quella della Street Art – Arte di Strada (al Mulino, su via Roma; Biblioteca comunale Ugo Tognazzi; Anagrafe eccetera, solo per fermarci a Pomezia)-, tutti lavori dopo qualche anno già scoloriti, deteriorati, in qualche parte graffiati (che faranno, adesso: li lasceranno deperire definitivamente o ogni due tre anni spenderanno altri soldi per restaurarli?). Ciò che si realizza va poi mantenuto, non abbandonato all’incuria del tempo e dei vandali (come è avvenuto per il tratto di pista ciclabile fosso Crocetta, il più bello e affascinante, che va da via don Sturzo a via Fratelli Bandiera, dove ora son frane, manufatti per il gioco dei bambini distrutti e coperti dalle erbacce).
È logico, è onesto fare una cosa e poi non curarla, abbandonarla per farne altre che avranno la stessa sorte? Non sarebbe più onesto, intanto, curare il già fatto?
Ora mettiamo pure il parcheggio a pagamento su via Virgilio. Se il Teatro comunale sarà realizzato (ma quando verrà realizzato?), essa sarà la passerella tra il cuore della città (i Palazzi del potere, la Chiesa, la Biblioteca) e la struttura artistico-culturale e di spettacolo più importante. Essa andrebbe risistemata nei marciapiedi (rientranze, sporgenze); nell’alberatura (inadatta. A chi l’idea di piantarci i pruni cerasi, che sporcano con i loro frutti viola cupo e che seccano dopo pochi anni, senza che vengano poi sostituiti?); nelle buche per gli alberi, scavate e collocate a vanvera, alcune, addirittura, davanti alle entrate di portoni o cancelli; nelle strisce pedonali alcune a sghembo (incrocio via Confalonieri).
Ci fermiamo nell’elenco. Vale esso qualcosa? Tutto andrebbe studiato e ponderato prima di venire realizzato. Ma i soggetti proposti ogni volta dall’alternarsi delle Amministrazioni sono adatti e in grado di farlo?
I dubbi son molti visti, ogni volta, i bei risultati!
Domenico Defelice