Gli abitanti segnalano la carenza nella raccolta
Rifiuti a via Fellini
In Via Fellini a Pomezia si vive perennemente nei rifiuti. I residenti hanno interpellato la redazione de Il Pontino, proprio per segnalare questa grave carenza nella raccolta dei rifiuti all’altezza del civico 4 e del civico 9. Lo scorrazzare dei topi, l’arrivo dei gabbiani dal cielo e la presenza in alcune occasioni anche dei cinghiali, sta diventando una sorta di normalità, con un vero e proprio incremento della fauna, mentre secondo i residenti questa è una vera e propria emergenza ambientale e sanitaria. Una circostanza che gli stessi residenti hanno immortalato in una serie di fotografie per evidenziare lo stato veramente di degrado in cui si vive in quel quartiere.
“Sono una cittadina di Pomezia – ha scritto una delle residenti in Via Fellini a Pomezia - che chiede il vostro aiuto per risolvere la questione dei rifiuti in via Fellini, sia il civico 4 che il 9. Siamo allo stremo. Come me altri in questa via pagano regolarmente la TARI e tutte le utenze inclusi affitti, ma ciò che abbiamo in cambio dal Comune è indegno e le condizioni in cui siamo costretti a vivere sono indecenti.
Personalmente con i rifiuti faccio la differenziata ma questo non mi garantisce alcun vantaggio e vorrei che veniste a verificare di persona in quali condizioni viviamo”.
Un appello con il cuore in mano alle istituzioni, in primo luogo al sindaco di Pomezia, Veronica Felici e poi a tutta l’amministrazione civica. La situazione a Via Fellini per quanto riguarda i rifiuti e la sua gestione, è una problematica che sta in piedi da decenni. Non c’è soluzione di continuità per una questione che meriterebbe evidentemente una maggiore attenzione. Più che attenzione, sarebbe opportuno regolarizzare la raccolta differenziata da parte di tutti i condomini, e soprattutto avviare un pulizia settimanale dell’area interessata proprio per evitare che, con il passare dei giorni, i cumuli di rifiuti non diventino delle cataste enormi e che solo con dei bilici di grossa portata, possono riqualificare un’area che, grazie a questo degrado, presenta in crescita topi, gabbiani e le visite periodiche dei cinghiali che anche loro trovano terreno fertile e cioè riescono anche a sgranocchiare qualcosa di buono da mettere sotto i denti.
S.Me.
I residenti lanciano un appello affinchè si trovi una soluzione sul marciapiede
Bidoni brutti a piazza Bellini
Continuano ad essere da intralcio i bidoni sul marciapiede di piazza Bellini. I residenti lanciano un appello affinché si trovi una soluzione.
“Qualche giorno fa – ha raccontato un residente di Piazza Bellini – ho aiutato una signora ad attraversare la strada ed a metterla in sicurezza, perché le strisce pedonali erano occupate dalle auto parcheggiate, i bidoni sono sempre presenti sul marciapiede e chi si trova in difficoltà, non ha scampo, deve per forza passare in mezzo alla strada a suo rischio e pericolo con le auto che transitano in quella piazza.
L’occasione è quindi che l’amministrazione comunale di Pomezia accolga il nostro appello affinché si risolva questa problematica molto importante per i pedoni e le persone che hanno difficoltà a muoversi. Sono settimane ormai che abbiamo segnalato alla Polizia Locale questa emergenza, fino ad oggi però non abbiamo ancora avuto alcun riscontro”.
Sembra dunque una storia senza fine quella dei bidoni per la raccolta dei rifiuti che, posizionati in mezzo alla Piazza, sicuramente non offrono un’immagine decorosa al centro della città. Già sul numero scorso de Il Pontino era stata segnalata la presenza di questi bidoni che evidentemente oltre al colpo d’occhio, creavano non poco imbarazzo e difficoltà a quanti con le vicine strisce pedonali, dovevano attraversare il bivio e in alcuni casi anche con l’ostacolo di auto parcheggiate sulle strisce pedonali.
S.Me.
Isola ecologica a Roma 2
Roma 2, quartiere di Pomezia di circa 800 famiglie ubicato su via Cesare Fiorucci. Pochissimi servizi, tra i quali il parco pubblico, dove giocano i bambini, la vicina scuola De André e l’area dove è prevista la costruzione della parrocchia. Tanta voglia di riqualificare il quartiere e tanti i cittadini che si impegnano da anni per questo obiettivo.
Ebbene, come pensa il Comune di contribuire? Realizzando un’isola ecologica, con tanto di area di raccolta dell’umido e quella dei rifiuti contenenti sostanze pericolose, a soli 50 metri dalle case, dai palazzi, tra il parco dove giocano i bambini e la contermine area della erigenda chiesa. Una follia.
Il Consigliere comunale Giacomo Castro, si è fatto portavoce delle preoccupazioni dei cittadini e ha presentato un’interrogazione alla Giunta Comunale e al Sindaco, Veronica Felici, chiedendo di sapere se l’Amministrazione intenda tutelare i cittadini (e come intenda farlo) circa l’assurda localizzazione di questo impianto: “Non importa se il progetto sia di vecchia data ed è stato partorito dalle Amministrazioni precedenti” precisa Castro “I cittadini di Roma 2 chiedono a questa amministrazione una soluzione che possa salvaguardare la qualità della vita nel quartiere, ed io con loro!”
Cittadini come rifiuti? Un’isola ecologica, infatti, è certamente un servizio pubblico che, però (e non ci vuole una scienza per capirlo!) ha anche degli impatti negativi, soprattutto il rischio di forti emissioni odorigene (in particolare durante la stagione estiva), l’abbandono dei rifiuti nelle aree circostanti (ovvero nel parco pubblico) e la dequalificazione dell’area limitrofa a quella dove è prevista la realizzazione della chiesa, il tutto proprio davanti agli appartamenti e all’area verde dove passeggiano le persone e i bambini tirano i calci al pallone.
I cittadini in protesta. E’ infatti, palpabile a Roma 2 la delusione fra i cittadini che si chiedono con preoccupazione che impatti avrà sulla qualità della vita nel quartiere il nuovo “servizio” del Comune di Pomezia, i cui lavori sono stati avviati da qualche settimana ed il cui completamento sarà realizzato con un cofinanziamento di oltre 200 mila euro stanziato dalla Città Metropolitana di Roma. S
ono in tanti i cittadini che si sono organizzati e hanno inviato mail agli uffici comunali e al Sindaco, per chiedere un ripensamento dell’opera, soprattutto del posizionamento della stessa.
Il modello “Scampia” dell’urbanistica a Pomezia. Basta confrontare il posizionamento delle isole ecologiche di Pomezia e quelle degli altri comuni, ad esempio ad Albano Laziale, Fiumicino o Ariccia: nessuna risulta contermine ad un intero quartiere di palazzi.
“Come è stato possibile, a differenza degli altri comuni, non prevedere le criticità di un isola ecologica attaccata alle case?” conclude il consigliere Castro “I cittadini hanno il diritto di essere tutelati da una scelta foriera di negatività per le loro vite!”
Il team di
Valore Civico