Questo è il secondo numero in cui pubblichiamo quanto prodotto da bambine e bambini con una modalità di scuola a distanza che seppur rappresentando una novità ed alcuni vantaggi, ad esempio dormire un po’ di più la mattina, non appare il tipo di scuola che i bambini cercano. Ciò che manca maggiormente è il contatto umano e la possibilità di vivere e condividere esperienze dirette tra compagni e compage e con le insegnanti. Stiamo imparando tutti, nostro malgrado a relazionarci a distanza attraverso videoconferenze in cui giocare un po’ insieme o festeggiare i compleanni, cercando di fiutare esigenze latenti per trasformarle in nuove proposte operative. La scuola virtuale è quindi sempre aperta per ricevere il contributo dei bambini e delle bambine, nonché per inviare il feedback solerte e preciso che ci si aspetta. Si sta imparando anche a organizzare gite virtuali che permettano di visitare posti lontani o di partecipare a spettacoli o a concerti; inoltre mai come in questo momento i bambini e le bambine hanno il diritto di chiedere ai propri docenti qualcosa di interessante di cui occuparsi, orientando così con suggerimenti ad hoc una nuova programmazione, una riedizione aggiornata del percorso scolastico. In questo numero pubblichiamo i testi sulla situazione attuale, realizzati a casa, ed inoltre una parte di quanto pervenuto dai dinamici giornalisti e giornaliste, ma anche le immagini delle giocose videochiamate attraverso cui vivere quel senso di comunità che permette anche uno scambio emotivo, mantenendo la voglia di mettersi in gioco senza rilassarsi troppo, per favorire il benessere di ciascuno. Si ringrazia la docente Tiziana Onorati per il prezioso contributo. Buona lettura!
LO SMART WORKING SCOLASTICO
Mi chiamo Gioele, frequento la classe II a DI Viale Severiano. Ora sono a casa perché in tutta Italia c’è un virus che si chiama CORONA VIRUS. Quando ero a scuola stavo con i miei amici e le maestre mi insegnavano le materie, mentre ora che sono a casa faccio i compiti da solo. penso che gli scienziati trovano un modo per sconfiggere il CORONA VIRUS.
Gioele
Io mi chiamo Lorenzo e frequento la II C di viale Severiano ad Anzio. Ora sono a casa perché c’è il coronavirus, un’infezione che ci costringe a stare lontani, quindi non vedo più i miei amici, non vedo più le mie maestre, le mie zie e i miei nonni. Non esco più, non vado al parco. Invece quando ero a scuola abbracciavo i compagni, stavo con le maestre e facevo i compiti in classe. Ora li faccio con la mia mamma che mi aiuta, ma non è la stessa cosa. Speriamo che andrà tutto bene e che finisca presto.
Lorenzo
Mi chiamo Marzia frequento la classe II A della scuola primaria viale Severiano di Anzio. Ora sono a casa a causa di un brutto virus denominato Coronavirus. Purtroppo questo virus ha una forte contagiosità e così il governo ha deciso di stare a casa e quindi di chiudere le scuole. Quando ero a scuola studiavo e a ricreazione giocavo con i miei compagni, ascoltavo le spiegazioni delle maestre che in modo semplificato mi facevano capire le varie materie; ora è tutto più difficile perché i compiti li svolgo tramite l’uso del cellulare. Ci sono altre persone con cui condivido questo brutto momento come i miei nonni, alcuni compagni che sento al telefono, le maestre per svolgere i compiti assegnati, i miei genitori che mi impegnano e mio fratello con cui gioco moltissimo. Per fare i compiti mi aiutano mamma e papà (alcune volte). Credo che presto questa esperienza che ci ha segnato finirà e torneremo alla normalità potendoci nuovamente abbracciare. Il Coronavirus rimarrà solo un brutto ricordo.
Marzia
Mi chiamo Nicole P frequento la seconda elementare nella scuola di viale Severiano. La scuola è chiusa dal sei marzo a causa di un virus in tutta Italia e siamo costretti a rimanere a casa per non ammalarci. Quando ero a scuola ero insieme ai miei amici, amiche e maestre e studiavo con tutti loro; facevamo ricreazione e giocavamo insieme. Ora sono a casa, la mattina mi sveglio leggermente più tardi e faccio colazione con più calma. La mattina accendo il computer e faccio i compiti che le maestre mi mandano. Studio anche di pomeriggio insieme ai miei genitori. Passo il tempo facendo i compiti, giocando fuori in giardino con mamma e con la mia gatta. Quando mi mancano le mie amichette, mamma mi fa vedere le videochiamate e ci salutiamo. Io sto bene a casa, ma mi manca andare a scuola e spero che presto la riapriranno.
Nicole P
Mi chiamo Julian e frequento la seconda. Da quando è iniziata la quarantena la scuola la faccio a casa e quando faccio i compiti c’è sempre mia mamma ad aiutarmi. Alcune volte quando mio papà è libero anche lui mi aiuta. Ogni giorno quando faccio i compiti i miei fratelli guardano un film in camera di mamma e papà. Anche mia sorella studia, anche mia madre e mio padre. Spero che questa quarantena finirà presto.
Julian
Mi chiamo Manuel, frequento la II elementare sezione A. ora sono a casa perché c’è il corona virus e # RESTO A CASA. Con mio fratello, mio padre e mia madre passo le giornate a giocare a guardare la TV e a mangiare. Con mio padre faccio i compiti ma spero che presto torneremo a scuola da voi maestre e dai miei compagni di classe.
Manuel
Mi chiamo Mattia N, frequento la II C della scuola Antonio Puglisi di Anzio. Ora sono a casa perché c’è il coronavirus, una malattia pericolosa. Mi manca la mia classe e i miei compagni e i saluti che facciamo con le maestre prima di entrare in classe. Ora studio a casa con l’aiuto di mamma e papà. Speriamo che tutto finirà presto e finalmente riabbracceremo tutti.
Mattia N.
Il mio ritratto
Di statura sono nella media. Di corporatura sono robusta e ho due belle guanciotte rosee. Ho i capelli lunghi e ondulati, mi pettino molto perché mi rilassa. Ho gli occhi azzurri come mia mamma. Di carattere sono un po’ timida ma molto socievole; sono anche molto affettuosa e giocherellona. A me piace essere come sono.
Ginevra N
Mi chiamo Mattia G e frequento la II C in questo periodo ci troviamo a casa perché c’è uno di questi virus chiamato ‘corona virus’ siamo costretti a darlo per il bene di tutti noi. Sono cambiate tante abitudini sia nella scuola che nella casa, però per