Per quanto riguarda invece il nome di Nettuno, monsignor Vincenzo Cerri, riassume così l’andamento storico di Nettuno: Antium volsca, Antium romana, Nettuno, Nettuno e Porto d’Anzio, Nettunia (Nettuno e Anzio unico comune dal 1940 al 1945), Nettuno.
Ma Nettuno è esistito anche col nome di Neptunia, - Neptuni e Noctuno, oppure Neptunus in epoca classica per indicare specchi d’acqua marina. Nel 1190 quando Riccardo cuor di Leone, in viaggio verso la Palestina passò per Nettuno, la città era indicata come Lettun, Riccardo cuor di Leone, si fermò ad ammirare la porta antica e le sue cripte, scavate nel sottosuolo del castello (attuale borgo).
Torniamo al dio Nettuno alla Sgrillara. Nel 1933, in pieno regime fascista, governava il podestà Alfredo Duranti, il quale mantenne la carica per cinque o sei anni. In questi anni, il podestà, forse infastidito dal fatto che la vasca fosse diventata l’abbeveratoio di cavalli, muli e asini e il lavaggio delle botti delle numerose cantine a fraschette esistenti, fece togliere il vascone, lasciando la statua del dio Nettuno solo con il suo piedistallo, il pesce, e le due fontanelle accorporate con le due cannelle ai lati. Quindi creò la piazza del Mercato. Questa cosa indispettì il poeta nettunese Mario Centi che dedicò due poesie ironiche sulla statua del dio Nettuno, pubblicate appunto nel 1933. Uno dei versetti iniziava così: “A Nettu’ indò sta la fontana che t’ornava e te dava la vita? E com’è? non c’è più? è sparita? Cianno fatto er mercato? E perché?”
Dopo la guerra, nel 1949 la nuova amministrazione comunale decise lo spostamento del dio Nettuno da piazza del Mercato a piazza Mazzini. Il progetto prevedeva di nuovo una vasca ad angoli squadrati e tondi e col dio Nettuno contornato da una conchiglia trainata da due cavalli. Ci lavorarono i più bravi artigiani di Nettuno. E fu sistemato anche il malandato braccio destro, quello che tiene il tridente. Il cavallo di sinistra è in posizione avanzata rispetto a quello di destra. I più maliziosi affermavano che siccome governavano i comunisti il cavallo di sinistra rappresentava il partito comunista e quello più indietro rappresentava il partito della democrazia cristiana. Forse è una barzelletta. Il detto dice: “Pulcinella ridendo e scherzando diceva le verità”.
Il dio Nettuno è stato testimone, a cominciare dal 1970, quando si svolsero i campionati del mondo in Messico e l’Italia andò in finale contro il Brasile, di numerosi festeggiamenti con caroselli di macchine e bagni d’acqua, specie quando nel 1982 l’Italia e il nettunese Bruno Conti diventarono campioni del mondo e, da nettunese più di ogni altro nettunese, il dio Nettuno è sempre stato tra i primi a mettere sulle spalle la bandiera con i colori verde e azzurro e sventolare la bandiera tricolore col suo tridente ogni qualvolta la squadra di baseball del Nettuno vinceva gli scudetti.
Silvano Casaldi