Durante la mobilitazione sanitaria per la pandemia non vediamo chi dovrebbe esserci
Dove sono le Ong del mare
Le Organizzazioni Non Governative sono entità operative nelle situazioni di emergenza che, nel mondo moderno, hanno acquisito meriti nei campi specifici che caratterizzano le catastrofi naturali e le guerre. Le ONG vengono finanziate da governi e da istituzione pubbliche e private e, alcune di esse, hanno raggiunto dimensioni e capacità da organizzazione multinazionale. Credere che esse siano basate sull’apporto altruistico di volontari è un errore perchè l’efficacia degli interventi non può prescindere dalla professionalità e dall’esperienza degli operatori che, a meno che non siano persone abbienti e generose, vanno adeguatamente retribuiti. Professionisti come medici ed ingegneri vengono reclutati con bandi che richiedono prestazioni e garantiscono uno stipendio ed un’indennità di trasferta. Molto spesso gli intereventi delle ONG non prescindono dalle direttive impartite da coloro che le finanziano, e qualche volta tali direttive non sono scevre da ragioni ideologiche e politiche. Abbiamo visto negli ultimi tempi ONG come Medici Senza Frontiere ed Emergency che invece di allestire ospedali da campo in Siria, in Libia o in qualsiasi altro scenario delle tante guerre del mondo, si sono trasformate da Sanità di Fanteria a Search and Resque di Marina e si sono messe a intercettare barconi volutamente precari di fronte alle coste libiche per “salvare” i “naufraghi” e portarli, con le buone o con le cattive, sulle coste italiane. Che non sia una scelta ideologica con forte valenza politica, quella di queste e di altre organizzazioni che operano nel campo medico e sanitario, sono in pochi a crederlo. Non c’è dubbio che le Organizzazioni medico-sanitarie, restano entità meritorie dei più alti riconoscimenti, una di queste ha ottenuto il più grande di essi, il Nobel, per l’attività svolta negli scenari di guerra. Ma allora nasce una domanda: se le organizzazioni medico-sanitarie sono operative durante le guerre fra fazioni opposte perchè esse non operano quando la guerra è essenzialmente sanitaria? Dovrebbero essere in prima fila con i propri medici a combattere un nemico che dovrebbero ben conoscere; ma non si sente che Emergency o Medici Senza Frontiere o Senza Confini abbiamo allestito ospedali da campo per accogliere e curare malati contagiati dal Covid 19. Dove sono i medici ed il personale sanitario di cui dispongono, dove sono i personaggi che sono diventati marinai e rilasciano interviste critiche verso il Governo e le Istituzioni di questo Paese? Forse stanno operando incognito per eccesso di modestia ma forse no. Circola in rete un accorato ed indignato appello di un medico di Torino, un appello che forse non è di un medico di Torino o forse non è nemmeno di un medico ma il quesito che pone è pertinente: Dove sono le ONG?arrivata questa dura rche cosa “Dove c...o stanno i medici “senza frontiere” che fino a un mese fa s’imbarcavano sulle navi ONG per 10.000 euro al mese?
Dove c...o stanno i “medici” di EMERGENCY?
Dove c...o sta il grande Gino Strada?
Perché tutta sta gente a Bergamo non l’hanno vista mentre i veri medici professionisti delle nostre forze armate non sono bastati e ci sono voluti altri 300 medici (volontari) spesso richiamati dalla pensione?
QUESTE ONG DA VENT’ANNI CI CHIEDONO SOLDI VANTANDOSI DI SALVAR VITE IN ZONE DI GUERRA. DOVE CAZZO STANNO ADESSO QUESTI SEDICENTI “EROI” DELLA MEDICINA DEGLI OSPEDALI DA CAMPO NEL TERZO MONDO? RISALITE A BORDO C...O!!!!!”
Sergio Franchi
La riorganizzazione per l’emergenza Covid-19
Ospedale dei Castelli
Per l’Emergenza COVID-19, l’ASL Roma 6 ha messo in campo una serie di azioni presso l’Ospedale di Castelli, al fine di garantire la massima sicurezza ed efficienza a tutela della salute di operatori e cittadini. Tra queste si è ritenuto necessario accorpare in via temporanea e cautelativa i Punti Nascita di Velletri ed Anzio, con percorsi dedicati alle mamme e ai bambini, in grado di garantirne la sicurezza gravemente messa a rischio dall’emergenza. Entrambi i Punti resteranno chiusi fino al termine delle criticità esposte.
Tra le altre azione messe in campo si comunica:
- la presenza di tende pre-triage, dotate di 4 postazioni per l’attesa pazienti sospetti.
- un’area holding del Pronto Soccorso, attualmente trasformata in area attesa, per 5 pazienti pediatrici sospetti per eventuale trasferimento al Bambino Gesù. Nell’attuale terapia intensiva, in area comune si sono costituiti 5 posti letto ed una stanza singola negativa/positiva ed è prevista l’attivazione di una seconda stanza singola.
-70 i posti letto Covid-19 realizzati e 7 i posti letto in allestimento in “area UTIC” dotata per l’emergenza di 7 stanze singole.
La riorganizzazione in via straordinaria dell’ospedale dei Castelli è stata necessaria per fronteggiare l’emergenza e tutelare la salute pubblica di tutti i cittadini in questo difficile momento.
Il Direttore Generale Mostarda in una nota: “Ringrazio tutto il personale medico Sanitario, impegnato in questa lotta contro il tempo per arginare l’emergenza Covid-19. Sono giorni di grande impegno che ci vedono in prima linea ininterrottamente ora dopo ora, per garantire un’assistenza Sanitaria adeguata a tutti i 600mila utenti, che ricadono nel nostro territorio. Mi aspetto in questo momento di grave crisi, una collaborazione forte dei comuni destabilizzati e messi a dura prova. Ma purtroppo in questi giorni difficili, in cui si registrano anche drammi, c’è qualcuno che fa strumentalizzazione politica. Auspico in un cambio di rotta costruttivo, assicurando ai cittadini che sono state messe in campo tutte le risorse disponibili negli ospedali della Asl Roma 6, volte a sostenere il sistema salute e non ad impoverirlo.”
Ufficio Stampa Usl Roma6