Trasporto eccezionale dell’Aeronautica Militare
Bimbo in pericolo
È atterrato nella serata del 29 agosto all’aeroporto militare di Pratica di Mare (RM) un velivolo da trasporto C-130J della 46^ Brigata Aerea dell’Aeronautica Militare con a bordo un neonato di soli 20 giorni in imminente pericolo di vita, per il quale si è reso necessario il trasporto dall’aeroporto militare di Lecce-Galatina, sede del 61° Stormo allo scalo militare romano.
Il piccolo paziente era ricoverato presso l’Ospedale Cardinale Panico di Tricase (LE) quando, a causa dell’aggravarsi delle condizioni cliniche, si è reso necessario l’immediato trasferimento all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. A richiedere il trasporto aereo d’urgenza è stato l’Ufficio di Gabinetto della Prefettura di Lecce, che ha coordinato l’acquisizione delle certificazioni necessarie e l’attivazione dell’operatività del volo in relazione alle documentate condizioni di pericolo in cui versava il neonato.
Ha fatto seguito l’ordine di decollo da parte del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico (FE) che ha attivato uno degli equipaggi dell’Aeronautica Militare in prontezza d’allarme, che ogni anno effettua h24 centinaia di ore di volo per questa tipologia di interventi, ivi compresi il trasporto di organi e di equipe mediche per trapianti, con gli aerei del 31° Stormo di Ciampino, del 14° Stormo di Pratica di Mare e della 46ª Brigata Aerea di Pisa.
Nello specifico, si è reso necessario l’utilizzo dello speciale velivolo C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa, idoneo ad imbarcare direttamente l’ambulanza con a bordo la specifica strumentazione sanitaria necessaria al trasferimento del piccolo paziente.
Dopo lo sbarco sull’aeroporto militare laziale, l’ambulanza si è diretta verso l’ospedale pediatrico di Roma, mentre il velivolo ha fatto ritorno alla base stanziale di Pisa per riprendere il servizio di prontezza h24.
Press release by
Aeronautica Militare
Stato Maggiore – V Reparto “Comunicazione”
5° Ufficio “Pubblica Informazione – Relazioni Con I Media Giornalistici”
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Molti hanno dei dubbi che i disastri dei cambiamenti climatici sono dovuti all’uomo
Reato di negazionismo climatico
A tutti è noto il proverbio del bue che dà del cornuto all’asino. Sinistra e Verdi – che, poi, Sinistra sono – han sempre appioppato del fascista a chiunque non la pensasse come loro; su questo, addirittura, oggi poggia la loro esistenza, più che su problemi e temi che li nobiliterebbero, se veramente li affrontassero con competenza e passione, come lavoro, povertà, clima e tanti altri, tutti scottanti. Dalle loro chiacchiere, dal loro agire, invece, tutto ciò, per loro, sembra essere marginale; il dramma vero, bruciante, per loro, è il fascismo della Destra, che va combattuta prima che ci levi la libertà. Sono loro la libertà, sono loro la democrazia. Falso. Son simili alla Destra estrema e degni eredi de Il Fasciocomunista (Mondadori Editore, 2003), del compianto compagno Antonio Pennacchi. Mussolini, d’altronde, prima di fondare il Fascismo, non è stato, forse, uomo e dirigente di sinistra? Destra estrema, Sinistra e Verdi, tranne il colore, in fatto di settarismo e di antidemocrazia, sono stati e son la stessa cosa. A confermarlo è l’onorevole Angelo Bonelli, il quale, cipiglioso, il muso duro, incurante del caldo afoso che ci ha rosolati in questa estate – anzi, il caldo prendendo a pretesto – ha proposto l’introduzione in Italia del reato di negazionismo climatico per coloro che continuano a sostenere non esser vero che il cambiamento del clima sia da imputarsi totalmente ed esclusivamente all’uomo. Il reato d’opinione, insomma. Bella democrazia!
È l’uomo che scanna il pianeta per estrar minerali; che abbatte boschi e foreste per colture sempre più intensive; che prosciuga laghi e stagni; che inquina fiumi, laghi, mare e cielo coi suoi escrementi e le montagne di spazzatura; che alleva intensamente animali per cibarsene con l’emissione di gas metano; che scassa e perfora montagne e costruisce in continuo case e strade; che consuma energia per scaldarsi, refrigerarsi, divertirsi, correre all’impazzata per terra mare e cielo. Una litania senza fine.
L’uomo: l’assassino del pianeta. L’uomo, o meglio: gli altri! Loro, i Verdi, evidentemente, non si considerano uomini! Sono, forse, alieni (ma anche gli alieni, se esistono, mangiano e consumano energia!). A me e agli altri risulta, invece, che i Verdi sono come tutti, nient’altro che esseri umani: vivono in case, con luce elettrica, bagni, acqua calda e fredda, televisione; hanno macchine, lavorano, vanno in vacanza, prendono treni e aerei, bevono e mangiano verdure e carni ed emettono gas come tutte le creature umane e animali! Loro, io e gli altri siamo umanità.
E l’umanità inquina, non c’è dubbio. Ma i cambiamenti climatici non dipendono tutti – ribadisco: tutti - e solo dall’intervento dell’uomo. Lo scrivono studiosi e scienziati del calibro di fisici dell’atmosfera come l’americano Richard Lindzen e l’italiano Franco Prodi, il fisico Nobel Carlo Rubia e altri, altri: tutti hanno dubi che i disastri dei cambiamenti climatici siano dovuti all’inquinamento dell’uomo, cioè, alla sua intensa produzione e immissione nell’atmosfera, del CO2, la pericolosa anidride carbonica. Altri studiosi dicono il contrario di quel che affermano i sunnominati e son liberi di farlo, non voglio, non vogliamo per questo metterli in prigione; ma per me, che sia tutta, tutta colpa dell’uomo, non risponde a scienza e per questo mio pensiero non debbo rischiare la galera. Dallo studio della fisica, della geografia, della geologia eccetera, ho appreso che ci sono state le ere geologiche e climatiche, che c’è stato un tempo in cui, per esempio, l’intera Europa era coperta dal ghiaccio e un tempo in cui il Sahara era coperto d’alberi. E non c’erano le fabbriche, allora, non c’erano gli allevamenti intensivi, non le macchine, gli aerei, le navi, e pochi erano gli esseri umani - tutti Verdi al cento per cento, senza distinzione - a popolare la terra.
L’uomo inquina, non c’è dubbio, e deve adoperarsi ad inquinare il meno possibile: in ciò, i Verdi aprono una porta aperta. Sbagliato è spargere terrore. L’uomo - verde o non verde -, finché è sulla terra, deve vivere e per vivere inquina.
Fa bene a evitare di farlo per quanto è possibile; lodevole è cercare fonti energetiche e prodotti più puliti, ma basta con lo spargere ansia e su questo terrore sadicamente viverci sopra! E basta, in conseguenza, accusare a vanvera di fascismo chi non la pensa come loro, proporre il reato di opinione, attraverso il quale, se non mi appiattisco, se non mi accodo, commetto reato e, quindi, soggetto a punizione pecuniaria e/o detentiva.
Vero fascista non è chi ragiona, chi la pensa in modo diverso fino a quando non verrà convinto del contrario; fascista vero è chi, come Bonelli, propone follie!
Domenico Defelice
Arresto per spaccio
I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 19enne italiano gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed hanno denunciato a piede libero un 24enne italiano, per il medesimo reato.
La sera di lunedì 28 agosto, in via Castelli Romani, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo, hanno fermato il 19enne mentre era a bordo di un’auto condotta da un amico, il 24enne, decidendo di sottoporli ad un controllo più approfondito poiché insospettiti dal loro atteggiamento. Il più giovane dei due è stato trovato in possesso di 5 g di hashish e oltre 600 € in contanti, mentre il conducente aveva con sé 275 € in contanti, verosimile provento di attività illecita.
La successiva perquisizione domiciliare a carico del 19enne, estesa anche ad una cantina nella sua disponibilità, ha consentito ai Carabinieri di rinvenire e sequestrare ulteriori 4,5 kg della stessa droga oltre ad un bilancino di precisione. La perquisizione domiciliare a casa del 24enne, invece, ha consentito di rinvenire e sequestrare 2,5 g di hashish e la somma contante di 9.000€.
L’arresto è stato convalidato.
Compagnia CC Pomezia