L’appello del consigliere Antonio Anastasio di FdI
Contro l’inceneritore
Il consigliere comunale di Ardea, Antonio Anastasio di FdI, ha lanciato questo appello contro la realizzazione dell’inceneritore a Santa Palomba. Una preoccupazione che abbraccia tutta la popolazione e della quale, come sempre, con il suo impegno ed il suo forte senso civico, Anastasio ha voluto trasmettere a tutte le forze politiche, alle associazioni, alla Regione Lazio, al Comune di Roma ed a tutte le istituzioni interessate, con la determinata preoccupazione per una realizzazione di una così grave e pesante portata.
“Mi rivolgo ai cittadini in quanto rappresentante della nostra comunità – ha esordito il consigliere comunale Antonio Anastasio -. Sono profondamente preoccupato per la realizzazione dell’inceneritore alle porte di Ardea e vorrei esprimere il mio forte dissenso riguardo a questa decisione che considero scellerata. È innegabile che le conseguenze di un inceneritore di tale portata potrebbero avere impatti devastanti su vari aspetti della nostra vita quotidiana e sull’ecosistema circostante. L’agricoltura, che è una risorsa fondamentale per la nostra economia locale, rischia di subire danni irreparabili a causa dell’inquinamento atmosferico e del degrado del terreno.
I danni all’ambiente avranno conseguenze durature sull’ecosistema locale e sulla biodiversità, mettendo in pericolo la sostenibilità a lungo termine. Ma ciò che più mi preoccupa sono le possibili conseguenze sulla salute delle persone, in particolare dei bambini e degli anziani. L’inalazione di fumi tossici può causare seri problemi respiratori e avere effetti a lungo termine sulla salute delle persone esposte.
I nostri giovani e i nostri anziani sono tra i più vulnerabili e dobbiamo fare tutto il possibile per proteggerli da tali rischi. Chiedo quindi che si riconsideri questa decisione e si valutino alternative più sicure ed ecocompatibili per affrontare le problematiche in corso – ha concluso il consigliere comunale di FDI, Antonio Anastasio -. Invito le autorità competenti a prendere in considerazione soluzioni che tutelino l’ambiente, la salute dei cittadini e il futuro della nostra comunità. È fondamentale che ci impegniamo insieme per preservare il nostro patrimonio naturale e migliorare la qualità della vita per tutti gli abitanti di Ardea e dei comuni limitrofi.
La vostra azione in questa situazione critica avrà un impatto duraturo sulle generazioni future, e vi prego di considerare attentamente le conseguenze delle vostre decisioni”.
S.Me.
Caporalato, no grazie
Caporalato, no grazie. “Guardie giurate per le quali un giudice a Milano riconosce l’esistenza dello sfruttamento e la validità del commissariamento di uno dei più grandi istituti di vigilanza, la Mondialpol”. Caporalato. No nei campi di ortaggio del sud, ma nella vigilanza privata. È la denuncia che ha diffuso il segretario del sindacato autonomo SAVIP, Vincenzo del Vicario.
“Nell’inesistenza di qualsiasi efficace servizio del Ministero dell’interno (che solo formalmente ha la vigilanza sul settore) – scrive Del Vicario - , fortunatamente è il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf milanese che ha condotto le indagini, accertando che la paga oraria dei lavoratori era in media di poco più di 5 euro lordi. Una situazione a buona ragione definita patologica e che si replica in tutta Italia, fra abusi, sfruttamento e condotte spregiudicate dei titolari degli Istituti di vigilanza che nessuno controlla in via preventiva della legalità.
La responsabilità è del Ministero dell’interno che, pur a fronte di una recente riorganizzazione del Dipartimento della p.s., non ha potenziato centralmente gli uffici e ha lasciato a presidio del settore un asfittico e isolato Ufficio della polizia amministrativa, peggio che negli anni ‘60 del secolo scorso.
Basti dire che negli ultimi trent’anni non si ricorda in corso di aggiornamento per Funzionari prefettizi e di Polizia degli uffici di polizia amministrativa di Prefetture e Questure né alcuna direttiva è stata impartita per raccordare gli Uffici del Ministero dell’interno con quelli del lavoro e fiscali.
Insomma – ha concluso Del Vicario -, certi problemi non nascono per caso, ma sono i frutti avvelenati della quarantennale mancanza di prospettive strategiche in materia di controlli e di organizzazione del Ministero dell’interno”.
Le considerazioni di un cittadino ardeatino in merito all’abbandono del centro storico
Lettera aperta agli amministratori
Premesso che stiamo parlando di un Centro Storico che ha origini ancora prima di Roma e che per parlare di tutto il territorio ci vorrebbero mesi.
Entrando si ha già un’dea di cosa ci dobbiamo aspettare. Di fronte a via Francesco Crispi, c’è l’’ingresso dell’Oratorio Ipogeo Cristiano.
Luogo di una bellezza e suggestione uniche che in qualsiasi altra parte del mondo richiamerebbe molti visitatori. Qui da noi, non solo è difficile visitarlo ma addirittura individuarlo. Ingresso coperto da erbacce. Festone con le informazioni, già brutto in origine, seminascosto anche lui.. Poco più avanti a sinistra, c’è una tristissima fila di pini ormai irrimediabilmente secchi di cui nessuno sembra accorgersi eppure sono grandi, brutti e credo anche pericolosi. Sono l’emblema della Rocca di Ardea, la morte economica, civile, sociale e culturale. Se non fosse per la Filarmonica Città di Ardea, l’oblio sarebbe totale.
Proprio di fronte ai pini, c’è quello che rimane della lapide in memoria di Axel Boethius, studioso delle antichità ardeatine. Sembra un programma di Bonolis “compra una lettera” sono più quelle cadute che quelle rimaste in loco. Ancora un po’ più avanti, c’è una delle tante colonnine dell’ENEL impropriamente usate come supporti per gli annunci mortuari. Le bacheche vere sono state promesse mesi fa in arrivo entro 15 giorni. La cosa più triste è che quando si incolla un nuovo manifesto, quello vecchio si strappa e lo si butta in terra. Avvilente.
Nessun rispetto né per i vivi né per i morti. Solo due parole per l’ormai esausto argomento della ex casa comunale di via Garibaldi. Alla colonia di piccioni se ne è aggiunta una di cornacchie e una di gabbiani con relativo aumento di escrementi in tutto il circondario. Anche qui promesse tante, risultati zero. Un consiglio per i miei concittadini, se dovete rottamare un auto, risparmiate soldi, abbandonatela in un posto qualunque della Rocca di Ardea e siete a posto. Ce ne è una parcheggiata da mesi in via Lavinia.
Malgrado ripetute denunce ai vigli urbani, è vero che rispondono
immediatamente con un numero di protocollo ma è poi altrettanto vero che non vanno oltre. La macchina è ancora corredata di targhe quindi proprietario identificabile, però è sempre lì nell’indifferenza più totale. La cronica mancanza di vigili urbani nel centro storico, si vedono solo i sabato mattina per riscuotere l’obolo del mercato, che tra l’altro per come è ubicato crea non pochi disagi alla circolazione in particolare a quella pubblica, e poi spariscono velocemente, costringe i normali
cittadini ad una convivenza con persone maleducate, arroganti e prepotenti che parcheggiano ovunque, sapendo che tanto resteranno impunite.
Capisco che la responsabilità maggiore è di chi si comporta in questo modo, compresi gli zozzoni che abbandonano rifiuti, però si può insegnare loro qualcosa colpendoli nei portafogli. I mezzi ci sono. Vorrei chiedere a questi personaggi cosa insegnano ai loro figli... Il marchese del Grillo “ io sono io e voi non siete un cazzo” sembra purtroppo avere sempre più seguaci. Vorrei non farla troppo lunga ma ci sarebbero ancora molte cose da dire, come ad esempio l’ormai tristemente famoso muretto sgarrupato davanti alla chiesa di San Pietro la cui riparazione non supererebbe i 150 euro ma sta così ormai da 3/4 amministrazioni e chiudere poi con la bonifica della rupe, sotto appunto a via della Rupe, e relativo sentiero che sarebbe una bellissima passeggiata unita con via dei Cigni (Le Conce). Un personaggio politico che nella passata amministrazione era in minoranza, organizzò un servizio tramite Canale 10 “ discarica a cielo aperto nel centro storico di Ardea. Tutto giusto se non fosse che ora lo stesso personaggio fa parte della maggioranza ma la discarica è ancora lì ed anche peggiorata ma non se ne parla più. Contattato chi avrebbe dovuto e promesso di intervenire si è pure incazzato e ha detto di non chiamarlo più. A conforto di questa cosa ci sono i messaggi.
Che altro dire? Sembra quasi una maledizione, tutti coloro che in campagna elettorale giurano un amore sviscerato per la Rocca sono poi destinati quasi a nascondersi perché nulla di quanto promesso viene realizzato. Un altro consiglio per i miei concittadini, se siete amanti del fai da te, andate a rovistare sotto la rupe in questione, c’è da arredare un intero appartamento. Anche qui, i mezzi per punire gli zozzoni ci sono, perché non usarli? Concludendo: quanto sopra riportato sono fatti ampiamente dimostrabili in qualsiasi momento. Sono a disposizione. Come al solito avevano ragione i nostri vecchi, potrà essere scambiato per qualunquismo però “cambiano i musicanti ma la musica è sempre la stessa”.
Non so identificare il motivo di questa cosa ma i problemi ereditati dalle amministrazioni di vari colori parlano chiaro, si somigliano tutti molto e stranamente, anche a livello nazionale, la colpa è sempre di quelli di prima.
Lettera firmata