Continua la saga sulla legittimità della chiusura del Borgo di Pratica di Mare tra ordinanze comunali e sentenze dei tribunali
Pratica di Mare: il Comune ordina la rimozione del cancello
Venerdì 25 agosto 2023 il Comune di Pomezia ha pubblicato una ordinanza in cui ordina al rappresentante legale della ditta Nova Lavinium e al tecnico progettista di rimuovere il cancello messo il 21 luglio del 2023.
Ma ecco in merito il dispositivo dell’ordinanza del Comune:
“ORDINA
- Alla Sig.ra De Marco Maria Grazia - in qualità di Rappresentante Legale della ditta Nova Lavinium S.P.A. - P. IVA03908661006 - con sede in Pomezia, alla piazza Camillo Borghese, 14, in qualità di committente;
- All’Ing. Miani Carlo - in qualità di tecnico progettista e direttore dei lavori - con studio in ROMA, alla via di Torricola Nuova, 8;
per le ragioni in narrativa che si intendono integralmente trascritte e riportate quali parti integranti e sostanziali del presente atto, di provvedere, a propria cura e spese, entro il termine perentorio di giorni 10 con effetto dalla data di notifica del presente provvedimento, alla Rimozione del cancello metallico provvisorio, a due ante a battente, avente larghezza approssimativa pari a m 4,00 e altezza di circa m 3,50, ancorato a due lati fissi, sempre in ferro, assicurati alle mura di protezione del Borgo, ripristinando altresì lo stato dei luoghi antecedente all’intervento”.
Giacomo castro
di Valore Civico
Per la quarta volta dal 2016 la Società Nova Lavinium S.r.l., riconducibile alla famiglia Borghese, ha proceduto allo spossessamento delle strade pubbliche del Borgo medievale, centro storico della Città di Pomezia e polo culturale di enorme valenza turistica, la cui fruizione era già stata forzatamente ripristinata - come tutti ricorderanno - nel 2021.
L’ultimo tentativo dei Borghese, volto a precludere ed interdire le strade del Borgo, giunge a seguito di ben tre precedenti episodi, il primo con il cancello cd. di cantiere apposto nel 2016 e rimosso dal Comune di Pomezia nel 2020, poi con il cancello abusivamente apposto nell’estate 2020, ed una terza volta tramite l’apposizione di reti e transenne oggetto dell’Ordinanza n. 90/2021 emessa dal Dirigente all’Urbanistica di Pomezia il 04 agosto 2021 avente ad oggetto “Esecuzione Sentenza del TAR del Lazio n. 7974/2021 – Rimozione dei dispositivi che impediscono il libero accesso a strade e piazze interne al Borgo di Pratica di Mare”.
Con un comunicato stampa pubblicato il 26 luglio scorso, la Nova Lavinium avrebbe illustrato quella che, a suo dire, è la motivazione alla base di quest’ultima chiusura. Secondo la società, infatti, “Le strade del Borgo di Pratica di Mare sono interamente private e di proprietà esclusiva della Nova Lavinium, società riconducibile alla Famiglia Borghese. È quanto stabilisce una sentenza del Tribunale civile di Velletri, del 4 luglio scorso, resa dal Giudice Renato Buzi” e ancora “La prima conseguenza è che l’apposizione del cancello al varco d’ingresso al Borgo di Pratica di Mare, fortemente contrastata e stigmatizzata dalle Associazioni La Lente e Latium Vetus, è legittima …”.
“Si tratta dell’ennesima rappresentazione alternativa della realtà ad opera della Nova Lavinium” commenta il Consigliere comunale Giacomo Castro.
“La causa promossa dinanzi al Tribunale civile di Velletri” spiega Giacomo Castro, oggi Consigliere comunale della Città di Pomezia ed ex Presidente dell’Associazione Latium Vetus “non ha mai avuto ad oggetto il diritto di proprietà delle aree interne al Borgo; né la citata sentenza (peraltro già impugnata in appello!) si è mai pronunciata su un presunto ed inesistente diritto dominicale della società Nova Lavinium sulle aree stradali del Borgo, limitandosi a rigettare la domanda di accertamento dell’uso pubblico gravante sulle strade promossa dall’Associazione La Lente.
Al contrario, in questi anni, sono state numerose le sentenze contrarie alla Nova Lavinium aventi ad oggetto la natura pubblica delle strade di Pratica di Mare.
Anzitutto, la nota emessa il 18 ottobre 2019 dall’Agenzia delle Entrate – Ufficio Catastale di Roma – Territorio, la quale ha espressamente riconosciuto le strade del Borgo “in consistenza, alla Partita Speciale Strade Pubbliche”. Ebbene, con sentenza n. 13712 del 05 dicembre 2022, la Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di Roma ha rigettato il ricorso della Nova Lavinium, confermando la correttezza del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, in quanto “alla documentazione … versata in atti si evince che la rete viaria interna del Borgo ha natura pubblica”. In base alla citata sentenza, infatti, “la società contribuente non ha provato, in base ai principi citati, di avere un atto scritto che le attribuisca la proprietà della rete viaria del Borgo”.
In pratica tutto il contrario di quanto dichiarato dalla Nova Lavinium.
E ancora. Come dimenticare le numerose ordinanze volte al ripristino della fruizione pubblica delle strade del Borgo, emesse tra il 2019 e il 2021 dal Dirigente del Comune di Pomezia – e tutt’oggi valide e pienamente efficaci - confermate dalla sentenza n. 7974/2021 emessa dal TAR Lazio che ha respinto i ricorsi proposti dalla Nova Lavinium S.r.l.
Ma vi è di più. Infatti, dal 2021 ad oggi ben quattro ulteriori sentenze emesse dalla Commissione tributaria provinciale di Roma hanno respinto i ricorsi della Nova Lavinium, avverso per il pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico per i lavori edili portati avanti dal 2016. Giova ricordare quanto evidenziato all’interno di una di queste sentenze, nella quale è espressamente indicato che “Con l’apposizione del cancello, all’ingresso del Borgo, si è voluto impedire ai privati cittadini di accedervi, senza verificare correttamente che le strade, ivi inserite, non sono private, ma pubbliche, come riportato dai pubblici registri catastali ed anche la compravendita, avvenuta in passato, parlava esclusivamente di immobili e non anche di strade interne che erano e sono pubbliche a tutti gli effetti …”
Appare quindi in tutta la sua evidenza che nessun giustificativo possa essere accampato dalla Nova Lavinium, e quindi dalla Famiglia Borghese, per questa nuova chiusura del Borgo, l’ennesimo spossessamento illegittimo a danno della collettività.
Il cancello però è ancora lì. Spetta al Comune di Pomezia dare attuazione alle sue precedenti ordinanze e quindi il ripristino della legalità avverso l’ennesima azione prevaricatrice dei diritti della cittadinanza.
Valore Civico ... per Pomezia!
L’associazione La Lente informa che subito dopo la pronuncia del Tribunale di Velletri che dichiarava la legittimità della chiusura del Borgo di Pratica Di Mare, pur non asserendo e non potendo provare che le strade interne fossero di proprietà della famiglia Borghese, si è riunita in assemblea straordinaria votando all’unanimità e dando incarico ai nostri avvocati di procedere con Urgenza all’appello della sentenza emessa. Appello già depositato presso il Tribunale Di Roma.
L’associazione intende chiarire che non arretrerà sulla questione finche’ non vi sarà giustizia. Nei precedenti dibattimenti, svoltasi in questi anni, tutti i Tribunali hanno accolto ed evidenziato le rimostranze dell’associazione volte a ripristinare gli stati di fatto come da più di 50 anni.
Di fatto è notizia di questi giorni, che la nuova amministrazione abbia già emesso ordinanza di: Immediata Rimozione del Cancello installato nuovamente dalla famiglia Borghese all’entrata del borgo. Prendiamo con soddisfazione, come associazione e cittadini di Pomezia che probabilmente anche a questa amministrazione sta a cuore un bene di valore culturale per la nostra città.
Ribadiamo che saremo sempre vigili sulle questioni riguardanti il nostro territorio, e che andremo avanti sulla questione fino in fondo.
La nostra associazione è ben lieta nell’accogliere nuovi sostenitori dando una forte mano e idee sui diritti civici all’interno della nostra comunità.
Terremo aggiornati i cittadini sull’esito dell’appello da noi intrapreso, e qualora non avesse i risultati da noi e dai precedenti GIUDICI di vari Tribunali ritenuti Giusti e Sperati, andremo comunque Avanti… fino alla fine e attraverso tutti i gradi di appello.
Vittorio Savioli
Presidente Ass. “La Lente”