SIMPOSIO
Giuliana Bellorini
Coordinatrice corrispondente
del salotto sede del Simposio
ESEMPI CHE AIUTANO
Roma 30 dicembre 2012 muore Rita Levi Montalcini. Ha 103 anni. 1° gennaio 2013 la salma è trasferita a Torino, la sua città natale, ove ha trascorso la giovinezza fino al 1938, anno delle leggi razziali. Poi la fuga: è ebrea.
Da ragazza, voleva diventare crocerossina per aiutare chi soffre e sognava di partire per l’Africa affascinata dall’esempio di Albert Schweitzer, il pastore missionario, medico, musicista e filosofo, che con i soldi del Premio Nobel per la pace (ricevuto nel 1952) aveva costruito “Il villaggio della luce” per i suoi lebbrosi.
La “Principessa”, così la chiamavano per il suo muoversi con sobria eleganza, amava confrontarsi con i giovani e credeva nelle loro potenzialità umane e professionali senza distinzione di genere. La caparbietà e la volontà possono aprire le strade che tutti percorrono: l’aveva sperimentato su sé stessa.
L'umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi. […] le nostre capacità mentali - uomo e donna - son le stesse: abbiamo uguali possibilità e differente approccio.
Il futuro ai giovani: questo è il motto della Fondazione che Rita istituì insieme alla sorella Paola nel 1992. Aiutare le future generazioni. Assegnare borse di studio ai più bisognosi per poter accedere allo studio fin dall’infanzia e sostenere soprattutto le giovani donne ostacolate da questa possibilità.
Con questi esempi vogliamo aprire l’anno insieme ai nuovi giovani Amici, per farci condurre in nuovi spazi rinnovati dalla loro creatività e dal loro entusiasmo.
Buon Anno 2022 a Tutti! Giuliana
I RACCONTI DAL FARO
UNA PICCOLA SIGNORA
DALLA VOLONTÀ INDOMITA …
ovvero “come cavalcare la cresta
dell’onda della pandemia”
La neurologa e ricercatrice italiana Rita LEVI MONTALCINI (1909-2012), Premio Nobel 1986 per la Medicina, quando compì 100 anni espresse, in una intervista rilasciata ad un giornalista, un concetto semplice e forte.
Ho perso un po’ la vista, molto l’udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma, “penso” più adesso di quando avevo vent’anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente. (Articolo di Giornale).
Il Guardiano del Faro
I Fiori sempre freschi di
Silvia D’Augello
2021 ieri e oggi 2022
«Fleurs, come una suggestione poetica di Baudelaire, come un pregevole album di Battiato, come una ghirlanda di fiori musicali […]» metafore usate dal direttore artistico Giovanni D’Alò dell’IUC Istituzione Universitaria Concerti dell’Università di Roma per presentare una serie di Concerti in pieno periodo d’isolamento. Per invitare tutti a godere dell’ascolto è stato creato un «nuovo format, dilettevole e divulgativo allo stesso tempo, un florilegio musicale in attesa di poter riprendere quanto prima le attività dal vivo».
Oggi possiamo continuare a godere di questi fiori musicali sempre freschi: sono i sei incontri-concerto con Silvia introduce all’ascolto con la sua semplicità di linguaggio e la competenza del musicologo.
Cominciate con il primo ascolto cliccando:
Fleurs #01 - Arabeske op. 18 di Robert Schumann
seguiranno: il Primo Preludio e Fuga dal Clavicembalo ben temperato di Bach; selezione dai Valzer op. 39 di Brahms;
la Prima Ballata di Chopin; la Ciaccona di Händel e infine Giochi d’acqua a Villa d’Este di Liszt.
Silvia, «In breve tempo lei riesce ad introdurci nel mondo dell’autore e quando inizia l’esecuzione ci scopriamo a fare collegamenti e a riconoscere passaggi che altrimenti sarebbero sfuggiti all’attenzione, dando una possibilità in più di goderne.
Le sue mani sapienti volano sulla tastiera, lievi o forti a seconda dello spartito e dell’interpretazione, e alla fine di tutto ci si scopre con i brividi addosso, sommersi da tanta bellezza.
In conclusione, dopo aver assistito ad una sua lezione e apprezzato la sua esecuzione musicale, qualcosa si aggiunge al nostro spirito e alla nostra piccola o grande cultura, rendendo imperdibili gli appuntamenti con l’eccellente musicista».
M. G. Vasta, febbraio 2021
ROMA CAPITALE D’ITALIA
Fine del potere temporale papale 27ª parte
di Francesco Bonanni
Dalla metà del XV secolo fino alla metà del XVII
In questi due secoli, lo Stato della Chiesa fu caratterizzato da un profondo processo di trasformazione che si concluse, analogamente a quanto avveniva negli altri stati non solo italiani ma anche europei in uno Stato accentrato a Regime Assoluto.
Ciò comportò vari cambiamenti: dal ridimensionamento del potere dei Feudatari alla costituzione di una organizzazione statale incentrata su una potente Burocrazia Centralizzata in grado di gestire un moderno Sistema Tributario insieme ad altri efficienti Sistemi, da quello Annonario a quello Postale e quello dei Trasporti.
Fine del feudalesimo
Inoltre furono emanate una serie di disposizioni dirette a smantellare le basi giuridiche del Feudalesimo per cui fu imposta la superiorità gerarchica della Legislazione dello Stato su quella locale.
Vi furono, inoltre, anche profondi cambiamenti all’interno della stessa Curia Romana.
Infatti il Collegio Cardinalizio, che fino allora aveva svolto funzioni assimilabili a quelle di un vero e proprio Senato dello Stato della Chiesa, con Pio II venne ridotto unicamente a Corpo Elettorale per l’elezione del Pontefice.
Furono invece le Congregazioni ad acquisire importanza. Nate inizialmente come commissioni temporanee interne al Concistoro, divennero permanenti e completamente autonome, con competenza esclusiva su determinate materie (la prima fu quella della Inquisizione, costituita nel 1542).
Lutero e la Riforma Protestante
Sotto il pontificato di Leone X, un grave Scisma viene promosso nel 1517 dal Presbitero Agostiniano e Teologo Martin Lutero con pesanti ripercussioni non solo sul piano teologico, ma anche su quello politico, che per due secoli produsse profonde lacerazioni tra gli Stati europei che causarono sanguinose guerre fratricide.
La causa scatenante fu la corruzione della Curia Romana e l’imposizione di pesanti tributi, tra cui quelli relativi alle note Indulgenze, imposti ai Fedeli per finanziare iniziative all’interno dello Stato della Chiesa.
Enrico VIII e la Cattolica Riformata
come viene definita la Scissione della Chiesa d’Inghilterra non basata su considerazioni teologiche né tanto meno su contestazioni moralistiche, ma solo su motivazioni puramente politiche e quindi al di fuori del numeroso Arcipelago delle Chiese Protestanti.
La mancata concessione dell’annullamento del matrimonio di Enrico VIII fu l’ultimo atto di una politica del Pontefice che per ragioni di opportunità di Politica Internazionale fu costretto a sacrificare il fedele Sovrano inglese nei confronti degli interessi delle grandi Potenze dell’epoca.
Napoleone e la Repubblica Romana
Le vicende politiche del turbinoso, ma innovatore “Secolo dei Lumi” (il Settecento) coinvolsero anche lo Stato della Chiesa che nel 1796 fu invaso dalle Truppe di Napoleone. Poi nel febbraio del 1798 fu proclamata la Repubblica Romana, strettamente legata alla Francia, che il 17 maggio del1809 fu incorporata nell’Impero Francese.
Papa Pio VI fu deportato in Francia dove morì il 29 agosto del1799.
Il Congresso di Vienna
Dopo alterne vicende nel 1815, con la definitiva caduta di Napoleone e con la conseguente Restaurazione, fu ripristinato lo Stato della Chiesa, privato del Contado Venassino, di Avignone e di parte del Ferrarese.
Inoltre l’Austria, a tutela del ripristinato “Ordine Europeo”, si riservò il diritto di tenere Guarnigioni a Ferrara e a Comacchio.
CURIOSITÀ NELLA POESIA/10
di Sergio Bedeschi
METEOROLOGIA NELLA POESIA, ANCORA
Quanti davvero sono i poeti che ne hanno approfittato! Della Meteorologia, intendo dire.
E della Natura. Tirando in ballo temporali e tempeste per descrivere le loro pene d’amore, o mari in burrasca per riferirci su gelosie e tradimenti, poi magari su smisurati prati fioriti per l’amore ricambiato o nuvole in cielo per i grandi sogni.
Poeti naturalisti dunque, scienziati a modo loro, oltretutto capaci di farti vedere la Natura come non ti era capitato mai.
LE NUVOLE POSSONO CANTARE
Mi ci sono messo anch’io. Ci credereste? Eccomi qua con una mia composizione fatta di Natura e Meteorologia nella quale si tenta di carpire alle nuvole il loro segreto: